Il cibo made in Italy conferma il suo ruolo di protagonista assoluto nell'economia italiana. Secondo un'analisi Coldiretti condotta in occasione di Cibus, la filiera agroalimentare allargata ha raggiunto un valore complessivo di 620 miliardi di euro, dimostrando una forza trainante in grado di sostenere lo sviluppo del Paese. Questo traguardo è stato raggiunto grazie al lavoro di 4 milioni di persone impiegate in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. «Ogni iniziativa di altissimo livello, come Cibus, che promuove le eccellenze italiane ha un valore incalcolabile. Per questo sosteniamo tali attività con ogni modalità, così da rafforzare la presenza dei produttori sui mercati nazionali e internazionali. Ci sono tanti buyer di altri paesi che vengono alle fiere perché i cittadini del mondo hanno fame d'Italia» ha commentato il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida.
L'agricoltura italiana, in particolare, si distingue per la sua produttività: vanta il primo posto in Ue per valore generato per ettaro (quasi 3mila euro, il doppio rispetto alla Francia e i 2/3 in più della Germania). Inoltre, l'Italia è leader Ue nel biologico (con 80mila operatori), nelle specialità Dop/Igp/Stg (325) e nei vini Dop/Igp (526). Non va dimenticato il ruolo fondamentale dell'agricoltura nella tutela del paesaggio, della biodiversità, della salute e del benessere, e nel contrasto ai rischi idrogeologici.
L'importanza dell'export per il made in Italy
Il successo del made in Italy si riflette anche sulle esportazioni agroalimentari, che nei primi due mesi del 2024 hanno raggiunto quota 11 miliardi di euro, con un aumento del 13% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Un risultato che si inserisce in un trend di crescita costante, culminato nel record di 64 miliardi registrato nel 2023. «I successi del made in Italy a tavola sono indissolubilmente legati all'agricoltura nazionale come ha da tempo compreso quella parte dell'industria alimentare d'eccellenza che ha fondato il suo successo sul prodotto 100% italiano dal campo alla tavola - spiega il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Una garanzia di trasparenza verso i consumatori ma anche un atto di patriottismo verso il Paese, poiché è creando ricchezza sul territorio che si sostiene l'economia nazionale».
L'industria alimentare: un pilastro fondamentale
In questo contesto, l'industria alimentare rappresenta un pilastro fondamentale del Made in Italy. Secondo la ricerca Federalimentare-Censis, il settore genera un valore aggiunto di 193 miliardi di euro, pari al 15,6% del totale del fatturato dell'industria. Impiega quasi 464mila addetti ed è al secondo posto per numero di imprese (60mila).
Scopri Sicilia DOC |
Quella alimentare è poi anche un motore trainante dell'export: nel 2023 le esportazioni di prodotti alimentari e bevande hanno raggiunto i 53,4 miliardi di euro, con un incremento del 57,3% rispetto al 2013 e del 148,5% rispetto al 2003. Un dato che conferma la forza competitiva del settore a livello internazionale.
Industria alimentare, le sfide e le aspettative per il futuro
Nonostante i successi ottenuti, tutto il comparto deve affrontare alcune sfide, come la concorrenza sui mercati internazionali e l'aumento dei costi di produzione. Per questo motivo, è importante che l'Unione Europea sostenga le imprese italiane e tuteli il Made in Italy. «L'industria alimentare italiana può e vuole dare un grande contributo all'agenda di sviluppo del Paese - ha spiegato Paolo Mascarino, presidente di Federalimentare. Oltre a garantire la sicurezza alimentare in Italia, abbiamo una grande opportunità di crescita sui mercati internazionali. Le imprese hanno fondamentali solidi, e sanno come produrre alimenti unici e inimitabili. Ma per continuare la traiettoria di crescita, occorre anche un impegno delle istituzioni, europee e italiane, a livello strutturale. A tal proposito vorremmo una Europa che favorisse il talento imprenditoriale del nostro comparto con iniziative legislative e regolatorie che ne promuovano la competitività a livello internazionale».
Il futuro dell'industria alimentare, traino dell'economia nazionaleGli italiani sono convinti che l'Ue debba innalzare le barriere alle merci provenienti da Paesi con standard inferiori e che debba affiancare le imprese europee nel loro sforzo per diventare più competitive. L'Europa rappresenta un valore fondamentale per gli italiani, ma è necessario che cambi il suo approccio all'economia e che sostenga maggiormente i settori produttivi come quello agroalimentare. Iat
© Riproduzione riservata
Nessun commento:
Posta un commento