OTTIME LE VENDITE 2012
DI VINO NEL MONDO
MA SARA’ COSI’ IL 2013?
DI VINO NEL MONDO
MA SARA’ COSI’ IL 2013?
"L’elaborazione, fatta in questi giorni da Assoenologi, dei dati sulle vendite del vino italiano all’estero nei dodici mesi del 2012 fa registrare un valore di 4,7 miliardi di euro pari a +6,5% rispetto al 2011, per un volume di 21,2 milioni di ettolitri, ossia di —8,8%, ma con una crescita del valore medio del 16,7%".
Questo è quanto sostiene Giuseppe Martelli nel suo editoriale di aprile nella rivista l'Enologo.
"Il che vuoi dire che nel 2012 - continua Martelli - abbiamo venduto di meno ma a prezzi più sostenuti e quindi introitato di più (vedi ampio artico in altra parte di questa rivista). A tirare la volata della crescita del vino italiano sono stati soprattutto gli spu¬manti con +13,8% in valore (passa da 549 a 624 milioni di euro) e +1,7% in volume, per un quantitativo di bottiglie molto vicino ai 250 milioni.
Le mancate vendite si sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti.
Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettoli¬tri (—0,9%) con però una decisa crescita dei valori (+10,8%), dovuta soprattutto alla scarsità della disponibi¬lità del prodotto, a causa della seconda consecutiva annata alquanto deficitaria. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dell’export, i mercati del Far East mostrano una discreta vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre: Singapore ±13,2%, Cina +15%, Corea del Sud +28,8%, i Giappone +27,7% e Hong Kong +13,0%.
In crescita anche gli Stati Uniti e il Canada rispettivamente del 6,1% e dell’ 11,3%. L’America del Nord arriva così ad assorbire il 27,5% dell’intero valore dell’export dei nostri vini. In Europa le variazioni sono più ridotte e il segno negativo caratterizza alcuni mercati come Danimarca con —11,8% e Russia con —15,2%. Alcuni affermano che questa situazione varierà di poco nei primi mesi del 2013. Noi di Asso enologi – conclude Martelli - non ne siamo per niente convinti, anzi riteniamo che, almeno fino a tutto aprile, l’andamento sarà al ribasso.
Questo è quanto sostiene Giuseppe Martelli nel suo editoriale di aprile nella rivista l'Enologo.
"Il che vuoi dire che nel 2012 - continua Martelli - abbiamo venduto di meno ma a prezzi più sostenuti e quindi introitato di più (vedi ampio artico in altra parte di questa rivista). A tirare la volata della crescita del vino italiano sono stati soprattutto gli spu¬manti con +13,8% in valore (passa da 549 a 624 milioni di euro) e +1,7% in volume, per un quantitativo di bottiglie molto vicino ai 250 milioni.
Le mancate vendite si sono invece principalmente concentrate nello sfuso, ma anche nei vini in bottiglia tranquilli e frizzanti.
Lo sfuso lascia infatti sul terreno 1,7 milioni di ettoli¬tri (—0,9%) con però una decisa crescita dei valori (+10,8%), dovuta soprattutto alla scarsità della disponibi¬lità del prodotto, a causa della seconda consecutiva annata alquanto deficitaria. Per quanto riguarda la distribuzione geografica dell’export, i mercati del Far East mostrano una discreta vivacità con tassi di crescita in valore a due cifre: Singapore ±13,2%, Cina +15%, Corea del Sud +28,8%, i Giappone +27,7% e Hong Kong +13,0%.
In crescita anche gli Stati Uniti e il Canada rispettivamente del 6,1% e dell’ 11,3%. L’America del Nord arriva così ad assorbire il 27,5% dell’intero valore dell’export dei nostri vini. In Europa le variazioni sono più ridotte e il segno negativo caratterizza alcuni mercati come Danimarca con —11,8% e Russia con —15,2%. Alcuni affermano che questa situazione varierà di poco nei primi mesi del 2013. Noi di Asso enologi – conclude Martelli - non ne siamo per niente convinti, anzi riteniamo che, almeno fino a tutto aprile, l’andamento sarà al ribasso.
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