LA VERGINE A TAVOLA
UNA SOBRIA ELEGANZA
ma costante viaggio verso il freddo dell'inverno. Le parole d'ordine non sono più crescere, espandere e fiorire, ma accumulare, raccogliere e conservare: la ricchezza e l'opulenza del periodo estivo raggiungono la massima espressione nei frutti che ora si raccolgono, sicura carica di energia solare nella fase più buia dell'anno. I colori non sono dominati dal sottotono caldo del fuoco estivo, ma presentano una tonalità di base che ricorda il grembo di madre natura: gialli ocra, rossi dalle sfumature aranciate, verdi profondi e intensi, marroni che profumano di sottobosco umido. Come nel passaggio da ariete a toro, anche qui avvertiamo un arresto di marcia alla spinta creativa ed espansionistica, a vantaggio di una crescita contenitiva per aumentare la qualità del prodotto finale: il frutto raccolto.
Caratterialmente si passa da un ottimistico e spontaneo esibizionista a
un riservato e riflessivo programmatore. Il nato sotto questo segno non affida
nulla al caso; con la consapevolezza che la vita è dominata dalla ciclicità,
egli procede in modo sistematico e coordinato nel suo progetto di vita, non
includendo imprevisti sul proprio cammino e sicuro che pianificare l'esistenza
sia la miglior garanzia per il successo futuro.
Accorto e parsimonioso, non eccelle per slanci spontanei neanche in campo
sentimentale, pur essendo un tenero e fedele compagno. Procede con piedi di
piombo ed è difficile alzare il velo su quelle teatrali indifferenze e
freddezze, sinonimi di un carattere dai connotati riflessivi e analitici.
All'apparenza il nato sotto la vergine non appare molto muscoloso o
robusto, ma piuttosto longilineo e fragile; ottimi però sia la resistenza
fisica sia la capacità di recupero, frutto di uno stile di vita accorto e
un’alimentazione equilibrata. Troviamo, infatti, fra i nati i più esperti
conoscitori di diete bilanciate, alimentazione macrobiotica, cultura
biodinamica.
Tutto questo aiuta ad ovviare a quei piccoli ma fastidiosi problemi che
assillano il nostro vergine, concentrati in quell'organo umano cui è affidato
il compito di selezionare e assimilare il cibo ingerito: l'intestino.
La sua tendenza a gestire con parsimonia le energie a disposizione lo
porta a squilibri intestinali, caratterizzati da fasi di ritenzione alimentare
nell'intestino, con conseguenti effetti di intossicazione, lentezza di
ricambio, stitichezza periodica seguita a fasi diarroiche. Molto importante
sulla sua tavola quindi lo joghurt, che aiuta la flora batterica intestinale a
mantenersi intatta e bilanciata. Non devono mancare anche alimenti quali
indivia, avena, formaggi e carni magre ricchi di solfato di potassio, il sale
che aiuta in casi di diarree, costipazioni ed emorroidi, come pure per malattie
della pelle quali psoriasi ed eczemi cui il vergine può soffrire.
L'alimentazione corretta e lo stile di vita sobrio possono però portare a
una certa monotonia sia nella vita quotidiana sia a tavola, il nostro consiglio
è di osare un po' di più, rischiare un'apertura emozionale (ardua impresa) e
qualche esperimento in cucina, anche per deliziare un eventuale ospite.
Combinare diverse tendenze culinarie a un'approfondita conoscenza dei valori
nutrizionali degli alimenti lo renderanno sicuramente un cuoco ricercato e
preciso, la cui cucina non sarà mai lasciata nel caos al fine dell'opera.
Il suo senso estetico lo porta a curare molto la
casa, la precisione gli fa amare l'ordine la sua associazione all'elemento
terra gli dona il magico pollice verde: la dimora sempre perfetta e linda è
addolcita da una giungla di verde rigoglioso, suo vanto e sua passione
nascosta. In questa fresca atmosfera la tavola sarà sobria, con tovaglie in
lino a quadretti, porcellana color avorio delicata ma resistente, accessori
dalle forme essenziali in plexiglas e posateria d'acciaio; infine bicchieri
solidi dal tocco elegante da cui assaporare un vino elegante e tranquillo come
il Bianco di Custoza della Villa Girardi di Verona.
LA RICETTA PER L'OSPITE
VERGINE
Zuppa di patate e funghi.
Ingredienti: tre etti e mezzo di funghi freschi misti -
finferli, chiodini e porcini in egual misura- (in assenza si possono utilizzare
quelli surgelati), cinque o sei patate di media grandezza, preferibilmente
rosse, una cipolla, un ciuffo abbondante di prezzemolo, due pizzichi di paprika
macinata, un litro e mezzo di brodo, meglio se vegetale, olio extra vergine di
oliva "gentile", sale e pepe quanto basta.
Preparazione: pulire i funghi, possibilmente con uno spazzolino
per mantenerne la fragranza, tritatene una parte e tagliate a fettine spesse
quelli più belli.
Fate appassire nell'olio la cipolla tagliata molto finemente in una
pentola piuttosto capiente (ideale sarebbe una in coccio). Aggiungere i funghi,
salate e macinate del pepe, cospargete il tutto con la paprika e unite quindi
il brodo.
Sbucciate le patate, tagliatele a cubetti e aggiungetele al brodo.
Lasciate cucinare il tutto per circa mezz'ora a fuoco vivo e pentola scoperta,
aggiungendo del brodo vegetale se dovesse risultare troppo denso.
Al termine togliete circa la metà, passatela al frullatore fino a
divenire crema e rimettetela nella pentola.
Servitela cosparsa di prezzemolo tritato, arricchita con pane tagliato a
cubetti e abbrustolito accompagnato da un secco “Farnito”, chardonnay della
Toscana prodotto dalla Carpineto di Greve in Chianti.
Daniela Mosena
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