martedì 30 agosto 2016

L'OSELETA VENETA DECLINATA IN NAPOLETANO

L'Oseleta veneta 

declinata in napoletano

A Villa Cordevigo è Giuseppe d'Aquino il timoniere dei fuochi

L'Oseleta veneta declinata in napoletano

Rigore e classicità in cucina

Rigore e classicità in cucina
Prendiamo un cuoco napoletano con il necessario amore viscerale per la sua terra, mettiamo anche che la sua carriera lo porti a una bella esperienza in Francia, mondo di rigore e classicità in cucina. Per finire, questo signore vediamolo a condurre un ristorante sulle colline gardesane in un contesto di fascino inusitato, nella barchessa di una splendida struttura del 1700, adibita ad albergo di lusso. Tutto questo fa sì che Giuseppe d’Aquino per L’Oseleta di Villa Cordevigo sia diventato il deus ex machina di un delizioso luogo gastronomico.

Legati ad un filo

Legati ad un filo
Da Napoli la solarità e alcuni prodotti di altissima qualità, d’oltralpe alcune tecniche e la precisione millimetrica di qualche cottura, per un percorso gustativo di grande soddisfazione e legato al filo rosso di un’indubbia eleganza.



Fragranze

Fragranze

Dopo un assaggio dei pani, di una fragranza da non perdere, si può iniziare con una sequenza di piccoli, squisiti amuse bouche per poi iniziare la degustazione partendo dalla delicata ricciola con pomodoro del piennolo, caprino al lime e sorbetto al sedano.

La prova delle prove

La prova delle prove
“Bolle” è un piatto riuscito sia esteticamente sia al palato, una pura ode al mare. Guizzo creativo di classe la triglia con romesco e crescione. Astice e piselli sono alla base di un’altra eccellente invenzione, prima di un piatto in apparenza semplice ma rischiosissimo: una meraviglia gli spaghetti al pomodoro del piennolo con burrata e scorza di limone.

Golosità millimetriche

Golosità millimetriche
La cultura transalpina, fatta di fondi e cotture perfetti esce prepotente nella quaglia con cavolfiore, mandorla e cioccolato bianco, di millimetrica golosità. Alla stregua di un pre-dessert di grande classe il fegato grasso brûlée con gel di vitello al tè affumicato e porcini. Tra i dolci, “rosso al cubo” è una grande interpretazione creativa a base di variazioni di pomodoro con fragola, zenzero e vaniglia. Allo stesso modo sorprende la freschezza di “in verde” a base di: sedano, basilico, mela verde e cioccolato bianco.

Marco Andronico conduttore ideale

Marco Andronico conduttore ideale
Se la soddisfazione per i piatti è alta, non da meno è il livello del servizio, di una professionalità autentica, condotto dal Marco Andronico. La carta dei vini, per assortimento e ricarichi, è all’altezza del contesto. Si spendono senza remore dai 95 (6 portate) ai 120 (10 portate) euro per i bei menu degustazione.
Marco Colognese

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