Curzio (Ass. cuoche a domicilio):
«Salviamo dall'oblio
le ricette tradizionali »
L’Associazione, creata da Maria Elena Curzio e tenuta a battesimo nel 2011 dal bistellato Gennaro Esposito, vuole valorizzare le materie prime locali recuperando ricette tradizionali che altrimenti andrebbero perse
L’Associazione nazionale cuoche a domicilio (www.assocuoche.it) offre personal chef per un giorno a casa di clienti che vogliano godersi una speciale cena casalinga insieme ai propri ospiti. Le cuoche a domicilio, grazie alla loro passione e alla loro esperienza, offrono un tocco in più per personalizzare un evento o una cena particolare. Il loro primo fattore di marketing è stato il passaparola e il far provare piccoli assaggi delle loro preparazioni nei mercati biologici domenicali a un pubblico interessato alla qualità.
Hanno poi deciso di riunirsi in associazione, perché l’unione fa la forza, si sentono meglio presentate e rappresentate e vogliono smitizzare il pregiudizio della casalinga che cucina per hobby. Come molti programmi televisivi hanno evidenziato, cucinare è un mestiere, ancor prima che un’arte, e come tale va curato e migliorato ogni giorno. Studio ed esperimenti non devono mancare, ma più dell’importanza della presentazione vale la conoscenza e l’esaltazione della materia prima, che deve essere sempre di primissima scelta.
La attivissima ed entusiasta fondatrice è Maria Elena Curzio (nella foto), che Italia a Tavola ha intervistato per conoscere meglio il suo percorso professionale, come è nata l’associazione e quali obiettivi si prefigge.
Come nasce l’idea di creare un’associazione di cuoche a domicilio per valorizzare il patrimonio culinario tradizionale italiano?
Ho pensato di trasformare la mia passione per l’arte culinaria in mestiere andando nelle cucine dei grandi, come Pietro D’Agostino e Gennaro Esposito, per conoscere e approfondire il mestiere. Ho sognato, lavorato e creato l’Associazione nazionale cuoche a domicilio nel 2010, tenuta a battesimo l’anno successivo da Gennaro Esposito.
Qual è il suo percorso professionale, grazie al quale è potuta arrivare a questo importante risultato?
Ho scritto per lungo tempo per la rivista Alice Cucina. Sono autrice di un libro intitolato “Una cuoca a domicilio”, edito da LT Editore. Ho sempre desiderato concretizzare la passione per la cucina e gli insegnamenti del mio maestro, Gennaro Esposito, che è da sempre il nostro ispiratore nonché socio onorario.
In un’epoca in cui molti cuochi puntano sull’innovazione e sulla ricerca di nuove tecniche di cucina, la vostra associazione tenta invece di recuperare e consolidare il patrimonio della nostra tradizione gastronomica. Perché?
Nasciamo per recuperare, conservare e raccontare le ricette della tradizione gastronomica italiana, quelle tramandate in modo orale, che altrimenti andrebbero perse, per essere vicine ai produttori - anche piccoli e di nicchia - che vogliono far conoscere e raccontare non solo i loro prodotti ma anche il lavoro delle famiglie, il territorio, la storia, le leggende, che sono un monumento da conoscere e proteggere.
Qual è la caratteristica più importante di un’associazione come la vostra, che nasce in modo spontaneo e punta molto sulle relazioni dirette?
Siamo un gruppo di cuoche a domicilio che hanno trasformato la loro passione in mestiere, e che riunendosi in un’associazione nazionale hanno la forza - entrando nelle case e parlando un linguaggio rassicurante - di veicolare messaggi di storia e di salute.
Su che cosa ritiene dobbiate insistere per crescere come associazione?
Per noi, che creiamo tutto il nostro lavoro da sole, la collaborazione della stampa è importante, per far conoscere all’opinione pubblica chi siamo e le mille possibilità che siamo in grado di creare. Ciò che conta è il contatto diretto con le persone: uno scritto non può raccontare brevemente un lavoro fatto di passione, di ricerca e di incontri come il nostro, duttile e che deve adattarsi ad ogni evento, clima, cucina e pubblico.
La storia dell’associazione
L’Associazione nazionale cuoche a domicilio nasce ufficialmente a Catania il 25 maggio 2011 da un’idea di Maria Elena Curzio, napoletana di origine e catanese di adozione, e sostenuta dal grande Gennaro Esposito, chef bistellato della Torre del Saracino, che ha tenuto a battesimo l’associazione durante la Festa a Vico Equense (Na), e dall’entusiasmo delle altre socie fondatrici che in modo spassionato e genuino hanno partecipato alla creazione dell’associazione.
L’associazione ha per scopo la valorizzazione, la conservazione e la divulgazione delle ricette culinarie tradizionali italiane. Riunisce le cuoche a domicilio, non professioniste, di tutte le regioni d’Italia; tutte le donne appassionate di cucina che vogliono creare una rete per conservare l’immenso patrimonio delle tradizioni culinarie e per raccontare, attraverso le ricette, le storie delle famiglie, del territorio, dei prodotti tipici locali, del lavoro dei produttori; e tutti coloro che con la loro attività nel campo enogastronomico o che con la loro intraprendenza vogliano farne parte.
L’associazione vuole conservare le radici, insegnare ai figli l’odore del cibo, nobilitare il mestiere della donna che cucina, creare uno scambio tra culture e ricette del mondo, perché il cibo unisce, insegna, diverte e crea lavoro. Vuole portare, in Italia e all’estero, la cultura e l’amore per le proprie origini, organizzando manifestazioni, eventi, degustazioni, corsi di cucina e qualunque altra attività che possa riunire tutti: chi cucina, chi assaggia, chi produce. Dedica uno spazio importante per la divulgazione e degustazione di piatti per celiaci, per intolleranti al lattosio e - nota esclusiva - per coloro i quali sono sottoposti a terapia anticoagulante e quindi non possono ingerire alimenti che contengono la vitamina K.
Le regioni italiane sono ben rappresentate dalle cuoche a domicilio che si trovano in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna. L’associazione cerca di sensibilizzare, per ogni regione, i produttori, far conoscere in Italia e all’estero i loro prodotti, con il valore aggiunto di unire la creazione di ricette realizzate con i frutti del territorio, conservando le piccole colture e migliorando così l’economia del luogo, incentivando l’acquisto e il consumo di prodotti di qualità, stagionali e locali.
La cucina è anche amore, divertimento, autonomia. L’Associazione nazionale cuoche a domicilio collabora con “Mettiamoci in gioco”, associazione sportiva di volontariato per ragazzi disabili, per insegnare loro attraverso corsi di cucina ad essere autonomi e a potersi spendere nel loro lavoro futuro, creando anche un’attività autonoma, all’insegna della tradizione.
Contatti
Sul sito www.assocuoche.it si possono trovare tutte le informazioni sulle socie, i contatti e il loro luogo di lavoro.
L’Associazione invita inoltre tutte le donne che vogliano diventare cuoche a domicilio e tutte coloro - anche giovani - che vogliano diventare piccole imprenditrici, a scrivere utilizzando l’apposito form che si trova qui: www.assocuoche.it/contatti.
Hanno poi deciso di riunirsi in associazione, perché l’unione fa la forza, si sentono meglio presentate e rappresentate e vogliono smitizzare il pregiudizio della casalinga che cucina per hobby. Come molti programmi televisivi hanno evidenziato, cucinare è un mestiere, ancor prima che un’arte, e come tale va curato e migliorato ogni giorno. Studio ed esperimenti non devono mancare, ma più dell’importanza della presentazione vale la conoscenza e l’esaltazione della materia prima, che deve essere sempre di primissima scelta.
Maria Elena Curzio (foto: raguebaba.blogspot.it)
La attivissima ed entusiasta fondatrice è Maria Elena Curzio (nella foto), che Italia a Tavola ha intervistato per conoscere meglio il suo percorso professionale, come è nata l’associazione e quali obiettivi si prefigge.
Come nasce l’idea di creare un’associazione di cuoche a domicilio per valorizzare il patrimonio culinario tradizionale italiano?
Ho pensato di trasformare la mia passione per l’arte culinaria in mestiere andando nelle cucine dei grandi, come Pietro D’Agostino e Gennaro Esposito, per conoscere e approfondire il mestiere. Ho sognato, lavorato e creato l’Associazione nazionale cuoche a domicilio nel 2010, tenuta a battesimo l’anno successivo da Gennaro Esposito.
Qual è il suo percorso professionale, grazie al quale è potuta arrivare a questo importante risultato?
Ho scritto per lungo tempo per la rivista Alice Cucina. Sono autrice di un libro intitolato “Una cuoca a domicilio”, edito da LT Editore. Ho sempre desiderato concretizzare la passione per la cucina e gli insegnamenti del mio maestro, Gennaro Esposito, che è da sempre il nostro ispiratore nonché socio onorario.
In un’epoca in cui molti cuochi puntano sull’innovazione e sulla ricerca di nuove tecniche di cucina, la vostra associazione tenta invece di recuperare e consolidare il patrimonio della nostra tradizione gastronomica. Perché?
Nasciamo per recuperare, conservare e raccontare le ricette della tradizione gastronomica italiana, quelle tramandate in modo orale, che altrimenti andrebbero perse, per essere vicine ai produttori - anche piccoli e di nicchia - che vogliono far conoscere e raccontare non solo i loro prodotti ma anche il lavoro delle famiglie, il territorio, la storia, le leggende, che sono un monumento da conoscere e proteggere.
Qual è la caratteristica più importante di un’associazione come la vostra, che nasce in modo spontaneo e punta molto sulle relazioni dirette?
Siamo un gruppo di cuoche a domicilio che hanno trasformato la loro passione in mestiere, e che riunendosi in un’associazione nazionale hanno la forza - entrando nelle case e parlando un linguaggio rassicurante - di veicolare messaggi di storia e di salute.
Su che cosa ritiene dobbiate insistere per crescere come associazione?
Per noi, che creiamo tutto il nostro lavoro da sole, la collaborazione della stampa è importante, per far conoscere all’opinione pubblica chi siamo e le mille possibilità che siamo in grado di creare. Ciò che conta è il contatto diretto con le persone: uno scritto non può raccontare brevemente un lavoro fatto di passione, di ricerca e di incontri come il nostro, duttile e che deve adattarsi ad ogni evento, clima, cucina e pubblico.
La storia dell’associazione
L’Associazione nazionale cuoche a domicilio nasce ufficialmente a Catania il 25 maggio 2011 da un’idea di Maria Elena Curzio, napoletana di origine e catanese di adozione, e sostenuta dal grande Gennaro Esposito, chef bistellato della Torre del Saracino, che ha tenuto a battesimo l’associazione durante la Festa a Vico Equense (Na), e dall’entusiasmo delle altre socie fondatrici che in modo spassionato e genuino hanno partecipato alla creazione dell’associazione.
L’associazione ha per scopo la valorizzazione, la conservazione e la divulgazione delle ricette culinarie tradizionali italiane. Riunisce le cuoche a domicilio, non professioniste, di tutte le regioni d’Italia; tutte le donne appassionate di cucina che vogliono creare una rete per conservare l’immenso patrimonio delle tradizioni culinarie e per raccontare, attraverso le ricette, le storie delle famiglie, del territorio, dei prodotti tipici locali, del lavoro dei produttori; e tutti coloro che con la loro attività nel campo enogastronomico o che con la loro intraprendenza vogliano farne parte.
L’associazione vuole conservare le radici, insegnare ai figli l’odore del cibo, nobilitare il mestiere della donna che cucina, creare uno scambio tra culture e ricette del mondo, perché il cibo unisce, insegna, diverte e crea lavoro. Vuole portare, in Italia e all’estero, la cultura e l’amore per le proprie origini, organizzando manifestazioni, eventi, degustazioni, corsi di cucina e qualunque altra attività che possa riunire tutti: chi cucina, chi assaggia, chi produce. Dedica uno spazio importante per la divulgazione e degustazione di piatti per celiaci, per intolleranti al lattosio e - nota esclusiva - per coloro i quali sono sottoposti a terapia anticoagulante e quindi non possono ingerire alimenti che contengono la vitamina K.
Le regioni italiane sono ben rappresentate dalle cuoche a domicilio che si trovano in Veneto, Emilia Romagna, Marche, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna. L’associazione cerca di sensibilizzare, per ogni regione, i produttori, far conoscere in Italia e all’estero i loro prodotti, con il valore aggiunto di unire la creazione di ricette realizzate con i frutti del territorio, conservando le piccole colture e migliorando così l’economia del luogo, incentivando l’acquisto e il consumo di prodotti di qualità, stagionali e locali.
La cucina è anche amore, divertimento, autonomia. L’Associazione nazionale cuoche a domicilio collabora con “Mettiamoci in gioco”, associazione sportiva di volontariato per ragazzi disabili, per insegnare loro attraverso corsi di cucina ad essere autonomi e a potersi spendere nel loro lavoro futuro, creando anche un’attività autonoma, all’insegna della tradizione.
Contatti
Sul sito www.assocuoche.it si possono trovare tutte le informazioni sulle socie, i contatti e il loro luogo di lavoro.
L’Associazione invita inoltre tutte le donne che vogliano diventare cuoche a domicilio e tutte coloro - anche giovani - che vogliano diventare piccole imprenditrici, a scrivere utilizzando l’apposito form che si trova qui: www.assocuoche.it/contatti.
iTALIAATAVOLA
Nessun commento:
Posta un commento