domenica 10 agosto 2025

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato

 

Dalla criomacerazione 

al metodo personalizzato: 

l'evoluzione del Prosecco 

secondo Follador

Follador Prosecco dal 1769, oggi guidata da 4 fratelli, unisce innovazione, sostenibilità e territorio. Con il Metodo Gianfranco Follador produce spumanti Docg di identità forte e qualità costante

di Mariella Morosi

La qualità, l'identità del Conegliano Valdobbiadene, la sostenibilità anche sociale con attenzione alle giovani generazioni sono i valori fondanti della famiglia Follador, attiva da due secoli a Col San Martino di Farra di Soligo, nella zona storica del Prosecco Superiore, Patrimonio Unesco. A guidare l'azienda trevigiana sono i quattro fratelli: Cristina, Michele, Emanuela e Francesca in qualità di enologa. Li abbiamo incontrati a Roma, in una degustazione a margine del torneo internazionale femminile di tennis Atv Open Wta125, di cui sono sponsor.

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato: l'evoluzione del Prosecco secondo Follador

Follador, un'eccellenza di Col San Martino di Farra di Soligo (Tv)

Follador, una storia di famiglia

«La nostra è una storia di famiglia, di terra e di valori che diventano vino - ha detto Cristina Follador, sales & marketing manager - e per noi è motivo di orgoglio essere sponsor ormai da 5 anni di un evento così importante, oltre che sostenere varie onlus e progetti in chiave sostenibile. È importante avvicinare i giovani ai principi dello sport, della cultura e del buon vivere».

Con il sostegno della madre Italia e del padre Gianfranco, precursore di un progetto e di un protocollo innovativo di vinificazione, i fratelli, cresciuti tra i vigneti, guidano una realtà enologica dinamica, tra i protagonisti dell'ascesa della denominazione, che racconta una storia di eleganza, passione e territorio.

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato: l'evoluzione del Prosecco secondo Follador

I territori di Torri di Credazzo, terradella cantina Follador

Alla scoperta del Metodo Follador

Se la loro storia inizia nel 1769, quando il Doge di Venezia Alvise IV Mocenigo certificò la qualità dei vini prodotti dall'avo Giovanni Follador, 9 generazioni fa, già alla fine degli anni '60 l'azienda era all'avanguardia nell'applicazione della macerazione a freddo per le uve Glera, per l'intuizione di Gianfranco Follador che decise di puntare sull'allora innovativo metodo Martinotti-Charmat, poi rivisto e personalizzato col suo nome.
«Un tempo - racconta Michele - ci si limitava a schiacciare l'uva a mano, lasciandola fermentare così com'era. Poi arrivarono le presse pneumatiche, che però privavano il vino di sapori e profumi. L'alternativa fu la criomacerazione, lasciando il mosto a contatto con le bucce a freddo, senza avviare la fermentazione.

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato: l'evoluzione del Prosecco secondo Follador

Da sinistra i fratelli Mariacristina, Emanuela, Michele e Francesca Follador

Una scelta coraggiosa, quasi un'eresia, ma che poteva restituire carattere, identità e memoria al vino. Sempre per far meglio provammo poi a vinificare senza macerazione, usando solo la pressa, ma ci accorgemmo subito che quei vini non ci somigliavano, non erano i nostri. Mio padre aveva ragione». Da lì ripartì tutto, togliendo l'ossigeno durante la pigiatura, il momento più delicato. Con un ingegnere ideammo una macchina capace di proteggere il mosto dall'ossidazione e oggi il "Metodo Gianfranco Follador" ci consente di distinguerci in un panorama sempre più omologato con un processo che dona freschezza, eleganza e qualità costante».

Follador, la degustazione

L'identità forte e coerente dei Follador è emersa nella degustazione di tre etichette rappresentative della gamma degli spumanti: l'XZero Extra Brut Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Millesimato, il Brut Foselios Docg e il Cru Torri di Credazzo millesimato Docg Extra Dry, ognuno rappresentativo di una propria identità territoriale. 

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato: l'evoluzione del Prosecco secondo Follador

Il Prosecco di Follador

La prima, Valdobbiadene Prosecco Superiore senza zuccheri aggiunti (Glera + 5% di Chardonnay), ha mostrato verticalità, finezza e mineralità, con profumi di fiori bianchi, pera e un'impronta del terreno gessoso di origine. Nel secondo vino, Foselios Brut, c'era persistenza, intensità e finezza con note di pesca, mela verde e pistacchio, mentre il Torri di Credazzo, millesimato Extra Dry, si è rivelato più morbido ed avvolgente per il leggero aumento del residuo zuccherino.

Dalla criomacerazione al metodo personalizzato: l'evoluzione del Prosecco secondo Follador

L'XZero Extra Brut Valdobbiadene Docg Prosecco Superiore Millesimato, il Brut Foselios Docg e il Cru Torri di Credazzo millesimato Docg Extra Dry di Follador

Il portafoglio dell'azienda, che comprende 50 ettari vitati, ha varie linee: Superiore, degli spumanti millesimati, Prosecco Doc Treviso, Rosé e i Frizzanti, gli spumanti più tradizionali del territorio, poi Cabernet Ca' dei Noni e Grappa. Notevole l'export, soprattutto in Europa e Asia. È una realtà interamente ecosostenibile certificata Equalitas, ma tutta l'attività è guidata da un approccio integrato, dalle etichette certificate FSC (Forest Stewardship Council) alla riforestazione globale con Treedom, dalla riduzione del vetro fino al welfare aziendale e alla gestione del personale.

Nessun commento:

Posta un commento