martedì 27 agosto 2013

LA CONCORRENZA DELLE SAGRE

In Toscana d'estate oltre 5mila sagre 
È concorrenza sleale ai pubblici esercizi


Sagre, feste di partito, circoli privati, che godono di privilegi in merito ai costi di organizzazione di un evento, favoriscono la diffusione di fenomeni di ristorazione sommersa, che penalizzano i pubblici esercizi. 
In Toscana questi fenomeni di illegalità hanno sottratto il 25% del fatturato ai pubblici esercizi. 
Da anni la rivista "Italia a Tavola" s'impegna per contrastare il fenomeno delle sagre tarocche, ovvero quelle feste di paese o di partito che, non dovendo sottostare alle stesse rigide norme dei ristoranti, garantiscono incassi considerevoli ma senza garantire la reale qualità dell'offerta enogastronomica, il che finisce per danneggiare il Made in Italy a tavola. 
Ogni anno nel nostro Paese si svolgono (è una stima prudenziale) oltre 32mila sagre, in media 4 per ogni comune, per un complesso di 250mila giornate di attività e un fatturato di 700 milioni di euro. 
Ma le medie, si sa, hanno l’effetto di diluire nello spazio e nel tempo un fenomeno che, al contrario, è fortemente concentrato nei mesi estivi e nelle destinazioni turistiche. Il risultato è che 8 sagre su 10 si svolgono tra giugno e settembre, i giorni di attività, complice la bella stagione, si allungano fino a coprire il 90% del totale, e il fatturato generato supera i 500 milioni di euro.


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