Produzioni da record
al Consorzio
del prosciutto toscano
Il disciplinare è rigido
Al Consorzio del prosciutto toscano aderiscono 21 soci. E' nato nel 1990 per salvaguardare e valorizzare il tipico salume di questo territorio. Ha caratteristiche e peculiarità ben precise. I produttori, consapevoli della necessità di proteggere il prodotto dalla proliferazione incontrollata di altri prosciutti che avevano poco in comune con la tradizione toscana, hanno adottato un rigido disciplinare di produzione per garantire l’acquirente della qualità del prodotto. Nel 1996 il prosciutto toscano ha ottenuto l’ambito riconoscimento comunitario della DOP, Denominazione di origine protetta. Pertanto da quel momento è iniziata l'operazione di tutela e controllo del prodotto che prevede la provenienza delle cosce di suini nati, allevati e macellati in Toscana o in alcune selezionate regioni limitrofe. Nella lavorazione si utilizzano nelle fasi della lavorazione essenze aromatiche tipiche del territorio toscano e una lunga e paziente stagionatura.
“2015 è stato un anno da record per la produzione del Prosciutto toscano dop: con circa 400 mila cosce di suino lavorate e quasi tre milioni e mezzo di vaschette. Il comparto del preconfezionato ha registrato il massimo livello di produzione, in crescita del 8,3 per cento rispetto al 2014 - afferma Cristiano Ludovici, presidente del Consorzio - Abbiamo lavorato molto, anche in ambito internazionale dimostrando la capacità degli operatori toscani di rispondere concretamente alle richieste del mercato, senza mai perdere di vista l’obiettivo della qualità a tutti i livelli. Sono sicuro Cibus, dov'è annunciata una nutrita presenza di buyer italiani ed esteri, sarà l’occasione per proseguire il trend positivo”.
Marco Meneghetti
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