lunedì 23 gennaio 2023

Concessioni balneari, passo indietro di Fratelli d'Italia

 

Concessioni balneari, 

passo indietro di FdI. 

Proroga possibile

Il partito di Giorgia Meloni cambia idea. L'emendamento annunciato solo pochi giorni fa non sarà discusso. Il ministro delle Infrastrutture Salvini annuncia la risoluzione della questione in estate


La questione balneari tiene banco al governo con l’ultima mossa di Fratelli d’Italia che lascia spiazzati gli alleati del centrodestra. Saltato dunque l’emendamento al decreto Milleproroghe che Fratelli d'Italia aveva presentato solo una manciata di giorni fa, che prevedeva l'eliminazione del termine del 31 dicembre 2023 e la conseguente estensione dell'efficacia delle concessioni fino all'approvazione della riforma complessiva del comparto. FdI ha infatti deciso di non inserire tra gli emendamenti al Milleproroghe segnalati dal proprio gruppo al Senato quello che mirava ad eliminare il termine del 31 dicembre 2023 per la validità delle concessioni balneari prorogandole senza una fine certa.

Concessioni balneari passo indietro di FdI. Proroga possibile

Balneari, questione ancora non risolta

 Centrodestra, emendamenti e proroghe

Un obiettivo perseguito anche da analoghi emendamenti di Fi e Lega, che però confermano la linea "segnalando" i due emendamenti azzurri (uno proroga le concessioni di un anno, l'altro di due) sottoscritti dal partito di via Bellerio che tra l'altro con il leader Matteo Salvini  - come riporta Ansa - è tornato sull'argomento rivelando di aver parlato su questo con la premier Giorgia Meloni. Da Forza Italia, però, si preferisce evitare di parlare di "rottura" nella maggioranza anche se non si nascondono le possibili difficoltà cui andrà incontro la stessa Meloni. "Poi siamo sempre disponibili a vederci e trovare una soluzione tra di noi", aggiungono fonti del partito di Berlusconi.

A fronte dei 1.200 emendamenti al Milleproroghe presentati dai partiti nelle commissioni Bilancio e Affari costituzionali del Senato, i gruppi si sono impegnati a indicare entro oggi alle 15 quelli che verranno davvero discussi e votati. Fdi ha anticipato i tempi indicando i propri emendamenti segnalati, e tra questi non vi è quello sui balneari. Questo abrogava il termine del 31 dicembre 2023 indicato da Consiglio di Stato e confermato dal ddl concorrenza del governo Draghi per la validità delle attuali concessioni. Questo termine implica l'approvazione entro l'anno in corso della riforma e della successiva messa a gara delle concessioni.

Il braccio di ferro con l'Ue

La prima firma di Lavinia Mennuni, senatrice vicina a Meloni, dava autorevolezza all'emendamento, che rappresenterebbe anche una prova contro Consiglio di Stato e Ue. Mennuni ha presentato anche un secondo emendamento che sposta solo in avanti il termine di un anno. Simile a questo secondo emendamento è la proposta Fi-Lega, firmata da Licia Ronzulli, Maurizio Gasparri, Gianmarco Centinaio e Roberto Marti che fa slittare la proroga di due anni, al 31 dicembre 2025, ma mantiene un termine. Gli stessi Centinaio e Marti hanno presentato un altro emendamento che istituisce un tavolo tecnico presso il ministero delle Infrastrutture per varare la riforma, in attesa della quale rimangono valide le concessioni, senza un termine perentorio: proprio come prevede l'emendamento Mennuni.

 In questo contesto Matteo Salvini – scrive sempre Ansa - ha detto di mirare a "chiudere positivamente entro l'estate" il dossier "coinvolgendo le associazioni di categoria". "Ho parlato ieri con Giorgia Meloni e abbiamo un'idea che coincide, quindi conto che anche questo dopo anni e anni di attesa sia un dossier che il nuovo governo vada a chiudere", ha detto, salvo il dietrofront del gruppo di Fdi giunto dopo pochi minuti. Diverse le reazioni delle opposte fazioni politiche, Benedetto Della Vedova (+Europa) chiede la messa a gara delle concessioni.

Nessun commento:

Posta un commento