mercoledì 10 luglio 2024

Movida a Milano: divieto di gelato a mezzanotte?

 

Movida a Milano: divieto di gelato 

a mezzanotte? 

Sala ci ripensa, 

ma non sui dehors

L'ordinanza antimovida di Milano che sarà in vigore fino al 4 novembre non prevede il divieto di consumare gelato dopo mezzanotte. Lo ha confermato il sindaco della città meneghina, Beppe Sala. Il provvedimento, invece, conterrà nuove limitazioni per l'utilizzo dei dehors, che saranno vietati dopo le 24


Movida a Milano: divieto di gelato a mezzanotte? Sala ci ripensa, ma non sui dehors

Niente divieto per il gelato dopo mezzanotte, ma un giro di vite sui dehors per l'ordinanza antimovida a Milano che sarà in vigore fino al 4 novembre prossimo. Il testo definitivo del regolamento, che verrà definito entro il 10 maggio, conterrà questa novità. Lo ha confermato il sindaco Beppe Sala lunedì 29 aprile, sottolineando che l'obiettivo è quello di trovare un equilibrio tra le esigenze di chi vive nei quartieri della movida e quelle dei locali: «La questione dei gelati è una questione che ora si risolverà - ha detto. Però non sono molte le gelaterie aperte dopo la mezzanotte».

Antimovida a Milano, Sala: «Mettere d'accordo 

tutti è impossibile»

Per quanto riguarda i dehors, che durante il Covid avevano visto una sorta di liberalizzazione per via delle norme anti-contagio che imponevano distanze tra i tavoli, l'ordinanza ne limiterà l'utilizzo. L'obiettivo è quello di contenere il rumore e il disturbo per i residenti, trovando però soluzioni che non penalizzino troppo i locali. «I miei punti di contatto coi cittadini sono invasi da persone che vorrebbero riposare e cercano di avere più tranquillità in strada, questa è un'istanza vera - ha poi detto Sala. Mettere d'accordo tutti è impossibilee niente è risolutivo. Ma peggio sarebbe star fermi e non provare».

Movida a Milano: divieto di gelato a mezzanotte? Sala ci ripensa, ma non sui dehors

Il sindaco di Milano, Beppa Sala

Diverso il pensiero delle opposizioni: «I divieti di asporto, di utilizzo dei dehors e di commercio in forma itinerante porteranno unicamente a intensificare l’acquisto nei minimarket o attraverso i riders che, non svolgendo attività di somministrazione, saranno chiamati per portare le bottiglie nelle piazze e nei parchi, dove i maleducati continueranno a fare baccano a ogni ora della notte - ha commentato Samuele Piscina della Lega. Insomma, i cittadini e il mondo della somministrazione ancora una volta saranno presi a pernacchie dal Comune».

Le altre regole all'interno dell'ordinanza 

antimovida a Milano

L'ordinanza antimovida, in vigore da ottobre 2023, poi prevede diverse misure per contrastare i fenomeni di disturbo del riposo notturno e dell'ordine pubblico nelle zone della movida milanese. Tra queste, il divieto di vendita e somministrazione di alcolici per asporto dopo le 22, lo stop alla musica all'aperto dopo le 24 e il divieto di vetro nelle zone sensibili.

Il commento di Stoppani (Epam) 

sull'ordinanza antimovida a Milano

Proprio su queste decisioni, poi, qualche giorno fa, a Italia a Tavola, era intervenuto il presidente di Epam (Associazione provinciale milanese pubblici), Lino Enrico Stoppani, aveva così dichiarato: «Il problema più grave di questo ampio provvedimento, è quello di vietare la fruzione di bevande alcoliche nei dehors: perché vengono considerati come la causa della malamovida, ma in realtà sono uno strumento per riuscire ad arginarla. Anche perché poi c'è da fare i conti con i supermarketche restano aperti fino a tardi, e con gli abusivi, che hanno i loro magazzini nei bagagliai delle auto».

Movida a Milano: divieto di gelato a mezzanotte? Sala ci ripensa, ma non sui dehors

Il presidente di Epam (Associazione provinciale milanese pubblici), Lino Enrico Stoppani

«Ci devono essere più controlli - aggiunge Stoppani -. I provvedimenti di limitazione che devono nascere devono essere più incisivi: si dovrebbe contrastare l'abusivismo e aumentare il dispiegamento delle forze dell'ordine - mi riferisco principalmente alla Polizia muncipale e a quella di Stato. Inoltre, le amministrazioni comunali devono necessariamente riprendere in mano la gestione del territorio».

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