Dal 1991, Al Garghet è un rifugio senza tempo, un luogo incantato dove il tempo sembra fermarsi e i sensi si risvegliano. Qui, in un'atmosfera che mescola emozione e tradizione, ci si può lasciar coccolare dai sapori autentici della cucina milanese. La proprietaria, Emanuela Cipolla, lo descrive come “la terra di mezzo”, un luogo dove natura, fiaba e immaginazione si fondono armoniosamente. Emanuela racconta così il suo legame con questo posto: “Mi innamorai subito di questo posto, ne sentii l'anima, perché l'aveva già un'anima, carico com'era di storia, era quello che stavo cercando”.
Il ristorante è ospitato in un edificio risalente al XIII secolo, situato nell'area che un tempo si chiamava “Gratum Solium”, oggi nota come Gratosoglio, a sud di Milano. Questo luogo è famoso per le numerose colonie di rane, tanto che “Garghet” in dialetto milanese significa proprio “il gracidare delle rane”. Ancora oggi, durante le sere estive, si può ascoltare questo suono distintivo mentre si cena nel grande giardino fiorito del ristorante. La rana è diventata il simbolo del locale, presente in ogni angolo grazie a una collezione di ceramiche selezionate con cura. Al Garghet si distingue per la sua atmosfera bucolica e fiabesca, immerso in un angolo incontaminato della campagna milanese, abitato per la prima volta nel XIII secolo da alcuni monaci.
Al Garghet: la proposta gastronomica
La fama di Al Garghet è legata alla sua cucina tipica lombarda, che celebra i piatti tradizionali milanesi. La brigata di cucina, guidata con maestria dallo Chef Luca Mauri, propone specialità come mondeghili, nervit, risotto giallo, ossobuco, rognone e casseuola. Il piatto più emblematico è la cotoletta alla milanese, offerta in due versioni: la Costoletta alla Milanese, preparata con vitello con osso, ben sgrassato e impanato nel burro, e la Cotoletta del Garghet, detta anche “orecchia d'elefante”, una ricetta di famiglia a base di lombo di maiale, uova e pane grattugiato, nata nel dopoguerra quando la carne veniva battuta per farla sembrare più abbondante e il vitello sostituito dal maiale. La freschezza degli ingredienti e il rispetto della tradizione sono i valori che guidano la cucina del ristorante.
Nonostante la tradizione lombarda non sia particolarmente vegetariana, Al Garghet offre anche piatti vegetariani a base di verdure di stagione: dal flan di verdure alle polpette di quinoa, passando per la crema di zucca. Particolare attenzione è riservata anche alle intolleranze alimentari e ai celiaci. Il menu è scritto a mano in bella calligrafia e i piatti sono descritti in dialetto milanese su quaderni a quadretti che evocano ricordi d'infanzia. Al Garghet è unico anche per l'atmosfera che muta con il susseguirsi delle stagioni. Gli ospiti sono accolti in oltre dieci sale e spazi all'aperto, arredati in uno stile che richiama le campagne inglesi e la Francia bohémienne. Gli interni sono un omaggio alle case di ringhiera milanesi, tanto amate da Emanuela Cipolla per il loro spirito di condivisione. Inoltre, il ristorante è arricchito da opere d'arte e cimeli raccolti da Emanuela durante i suoi viaggi nel mondo.
Durante le festività natalizie, Al Garghet si veste di magia con luci, alberi e decorazioni natalizie, molte delle quali acquistate a New York e in altre città affascinanti. Con l'arrivo del Natale, il ristorante si trasforma in un luogo accogliente e suggestivo, grazie alle tovaglie in stile tartan, ai paralumi di stoffa, al camino acceso, alle lucine e alle candele. Qui, un pranzo o una cena diventa un'esperienza emozionante, un caldo abbraccio che offre un rifugio dalla frenesia della città. Al Garghet non è solo un ristorante, ma un luogo dove le emozioni visive e culinarie risvegliano i ricordi d'infanzia e dove l'atmosfera conviviale lo rende perfetto per gustare la cucina meneghina più autentica.
Al Garghet
Via Selvanesco 36 - 20141 Milano
Tel 02 534698
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