Dopo il successo
di Lucio Corsi a Sanremo,
è boom di prenotazioni
nel ristorante della nonna
Per Ristorante Macchiascandona, storico locale tradizionale della Maremma gestito da Milena, la nonna del cantautore che rappresenterà l'Italia all'Eurovision, c'è un'impennata di richieste generate da un effetto Lucio
Macchiascandona, frazione situata nei pressi dell'estremità orientale del territorio comunale di Castiglione della Pescaia (Gr), alle pendici di poggio Ballone e lungo il tracciato del fiume Bruna, corso d'acqua che segna anche il confine con il comune di Grosseto, era conosciuta fino a poche settimane fa dai “golosi” maremmani e dai turisti balneari (compreso lo scrivente), che in estate affollano la costa tirrenica da Follonica a Principina a Mare, per un semplice motivo: l’omonimo Ristorante Macchiascandona, fondato nel 1960 da Milena Marchetti, scrigno dell’eccellente cucina terragna maremmana.
Macchiascandona, l’effetto “Lucio”
A generare un effetto collaterale, o meglio un “effetto Lucio”, sulla conoscenza del Ristorante Macchiascandona è stato il recente Festival di Sanremo, perché qui in terra di Maremma è cresciuto con le prelibatezze di nonna Milena, il nipote Lucio Corsi, rivelazione del festival della canzone italiana con il brano “Voglio essere un duro”, cantautore che rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest a Basilea, in Svizzera.
Un effetto che ha fatto fioccare le prenotazioni al Ristorante Macchiascandona, dove, soprattutto nel fine settimana, è difficile trovare posto. Aperto come osteria per braccianti, il Ristorante Macchiascandona ha mantenuto intatta l’anima rustica ed autentica della Maremma, senza camerieri che vi accompagnano al tavolo, “poetici” menu e dettagliate carte dei vini.
Macchiascandona, come si mangia
Una cucina semplice, dai sapori forti e decisi, con molte concessioni al ricordo viscerale della fame sofferta dai padri di questa terra divenuta finalmente ubertosa sono i principali “ingredienti’” culinari della celebrità del ristorante, dove a detta di molti gourmet si mangia il migliore tortello maremmano della provincia di Grosseto, piatto tra l’altro preferito da Lucio Corsi.
Oltre al tortello maremmano, una sfoglia sottile al cui interno vi è un impasto di ricotta, spinaci, un pizzico di sale e noce moscata, condito con ragù di cinghiale o carne, vi sono nelle proposte culinarie del Ristorante Macchiascandona altri piatti della tradizione toscana a partire dai classici crostini, l’acquacotta, l’agnello alla cacciatora e l’immancabile zuppa inglese. Su ordinazione anche pesce.
Macchiascandona, orgoglio di nonna
Sulle pareti del ristorante, insieme al ritratto di Milena con i suoi tortelli, campeggiano le copertine degli album di Lucio, tutte disegnate da mamma Nicoletta, pittrice per passione, che raccontano la vita rurale del territorio.
In occasione del Festival di Sanremo, nonna Milena, che non ha mai lasciato incustoditi i fornelli del ristorante, chiuse temporaneamente il locale per godersi il sogno di vedere il suo adorato nipote sul palco dell’Ariston cantare “Voglio essere un duro” Cosa che sicuramente farà di nuovo dal 10 al 17 maggio per seguire il suo amato nipote a Basilea per l’Eurovision Song Contest, nella speranza che il sogno si ripeta.
Macchiascandona
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