mercoledì 5 marzo 2025

Carta dell'olio al ristorante: gli italiani su 10 la vogliono

 

Carta dell'olio 

al ristorante: 

quasi 4 italiani su 10 

la vogliono

Circa il 37% degli italiani vuole una carta degli oli al ristorante, segno di maggiore attenzione alla qualità. Il maestro Fausto Borella la sostiene, ma avvisa: il vero cambiamento dipende dai ristoratori, «che devono educare staff e clienti». Se valorizzato, l'olio poi non solo esalta i piatti, ma rafforza il legame con i produttori, creando nuove opportunità di business


Carta dell'olio al ristorante: quasi quattro italiani su 10 la vogliono

Il 37% degli italiani vorrebbe poter scegliere l'olio dal menu al ristorante, e quasi la metà presta grande attenzione all'olio servito fuori casa. Questi sono solo alcuni dei dati emersi dall'indagine realizzata dall'Osservatorio SOL2EXPO-Nomisma, presentata alla prima edizione autonoma del Salone di Veronafiere dedicato alla filiera dell'olivo e dell'olio. Lo studio conferma che l'olio extravergine di oliva non è solo un alimento essenziale per la dieta degli italiani, ma anche un prodotto sempre più apprezzato per il suo valore qualitativo e salutistico.

Carta degli oli al ristorante: il punto di vista di Fausto Borella

Un tema, quello della carta al ristorante, che trova il sostegno di esperti come Fausto Borella, maestro dell'olio, che evidenzia come la ristorazione possa e debba giocare un ruolo centrale nell'educazione del consumatore: «Sono favorevolema la vera svolta arriverà solo quando sarà il ristoratore a formare il proprio staff e a trasmettere questa cultura ai clientiPer troppo tempo l'olio è stato relegato a un ruolo marginale, quasi paragonabile al limoncello offerto a fine pasto».

Carta dell'olio al ristorante: quasi quattro italiani su 10 la vogliono

Fausto Borella, maestro dell'olio

«Eppure - prosegue Borella -, se correttamente valorizzatol'olio potrebbe esaltare le pietanze e arricchire l'esperienza gastronomicaCreare un circuito virtuoso tra produttori e ristoratori, permettendo la vendita diretta delle bottiglie e offrendo degustazioni, potrebbe non solo incrementare gli incassima trasformare il ristorante in un vero e proprio ambasciatore della qualità dell'olio italianocon particolare attenzione agli ospiti stranieri».

I numeri dell'olio extravergine d'oliva in Italia

Tornando all'indagine, che ha coinvolto un campione rappresentativo di mille consumatori, è bene sottolineare che l'olio evo viene considerato superiore rispetto ad altri tipi di oli sotto molteplici aspettil'89% degli intervistati ne riconosce la qualità, l'85% ne apprezza il rapporto qualità-prezzo e il gusto, mentre il 79% lo sceglie per i benefici sulla salute. L'attenzione alla qualità si riflette anche nei luoghi di consumo, con il 46% degli italiani che dichiara di fare sempre caso all'olio presente in tavola quando mangia fuori casa. Inoltre, come annunciato, il 37% vorrebbe una vera e propria “carta degli oli” nei ristoranti, per poter scegliere in base alle proprie preferenze.


L'interesse per l'olio evo si lega anche alla voglia di approfondire la conoscenza del prodottoQuattro italiani su dieci si dichiarano interessati a partecipare a corsi di food e wine pairing per scoprire abbinamenti e caratteristiche organoletticheAnche le modalità di acquisto rispecchiano questa attenzione crescenteil 31% degli italiani acquista già in oleoteche o negozi specializzati, mentre il 16% preferisce l'acquisto online su siti dedicati. Il consumatore tipo più assiduo è un adulto over 45 con figliresidente al Sud, con uno stile di vita che bilancia sostenibilità, piacere del gusto e legame con il territorio. Non a caso, la provenienza dell'olio è un fattore determinante nella scelta: per il 54% degli acquirenti è fondamentale che il prodotto abbia un'indicazione di origine chiara e un marchio Dop o Igp. Nell'ultimo anno, quasi otto italiani su dieci hanno acquistato almeno una volta un olio con Indicazione geografica.

Nonostante sia un prodotto irrinunciabile per il 96% degli italianiemerge ancora una certa carenza di conoscenza su alcuni aspetti fondamentalisolo due italiani su dieci sanno infatti che la produzione di olio d'oliva rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare, eppure, se ne fossero consapevolil'81% sarebbe più propenso all'acquisto. Allo stesso modo, solo il 37% degli intervistati è a conoscenza del valore nutrizionale dell'olio evo come “superalimento naturale”, ricco di antiossidanti, polifenoli, vitamine e minerali. Circa la metà degli italiani, tuttavia, si dice interessata ad approfondire questi aspetti.

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