sabato 7 agosto 2021

Pejo Plastic Free, fase due: in inverno l'80% degli hotel dirà addio alla plastica

 

Pejo Plastic Free, fase due: 

in inverno l'80% 

degli hotel dirà 

addio alla plastica

Lanciata due anni fa, l'iniziativa è sopravvissuta al Covid e ora punta ad allargare il raggio di azione oltre rifugi e impianti di risalita. Obiettivo: coinvolgere le strutture della valle su un preciso disciplinare


Dopo i rifugi tocca agli hotel e alle strutture ricettive. Il Covid non ha fermato il progetto Pejo Plastic Free che ora si prepara ad attivare la fase due del progetto di eliminare gradualmente la plastica dal proprio territorio. Lanciata a novembre 2019, l'iniziativa aveva fatto il giro del mondo dal momento che nessun comprensorio sciistico in precedenza si era posto obiettivi così ambiziosi. Dal prossimo inverno, infatti, l'80% degli alberghi, residence e case vacanze saranno "plastic free zone", ossia: stop all'utilizzo di prodotti in plastica monouso, -50% per gli altri tipi di plastiche, sostituzione con prodotti riutilizzabili e packaging compostabili.

Nel 2019 coinvolte le strutture della skiarea Pejo3000

Il progetto ha già fatto il primo passo due anni fa coinvolgendo la società impianti, la scuola di sci e i rifugi della skiarea Pejo3000 (gioiellino nella trentina Val di Sole, incastonato all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio) e aveva portato all’eliminazione di bottiglie d’acqua e bibite in plastica, stoviglie monouso, cannucce e bustine di ketchup e maionese. Contestualmente era stata lanciata una originale campagna informativa rivolta agli sciatori per coinvolgerli nell’iniziativa, favorendo la limitazione dell’uso della plastica nelle loro azioni e a riportare i propri rifiuti a valle invece di disperderli in quota.

Nonostante il brusco (e inatteso) stop causato dal lockdown, in poco tempo l’iniziativa stava già producendo frutti importanti: in appena 4 mesi di progetto, è stata risparmiata una tonnellata di plastica, pari a 6000 chili di Co2 non emessa. Una quantità che, per essere assorbita, avrebbe richiesto l’azione di 400 alberi per un anno intero. «Quei risultati - ha spiegato Fabio Sacco, direttore dell’Azienda per il Turismo della Val di Sole, capofila del progetto - hanno aperto gli occhi a molti e ci hanno aiutato a comprendere quanto ognuno di noi può fare la differenza nella strada per ridurre l’impatto del settore turistico».

Gioca e Parti

 

Scatta la fase due

Ecco perché, nonostante il lockdown e un anno estremamente difficile per gli operatori turistici in Val di Pejo non si sono dati per vinti. E hanno comunque lavorato per avviare la fase due del progetto Pejo Plastic Free. Protagoniste, in questo caso, le strutture ricettive della valle. Più precisamente: 20 tra hotel e residence, due affittacamere, una casa vacanze e un campeggio. Tutte, nessuna esclusa, sono state coinvolte nel progetto. «Siamo quindi fiduciosi che, da qui a pochi mesi, i turisti che sceglieranno la Val di Pejo per le proprie vacanze saranno sicuri di alloggiare in ‘plastic free zone’ contribuendo così a ridurre il consumo di plastica», ha affermato Sacco. ITALIAATAVOLA

Nessun commento:

Posta un commento