domenica 8 agosto 2021

Vino, castelli e tour in bici: alla scoperta del borgo di Soave

 

Vino, castelli e tour in bici: 

alla scoperta del borgo 

di Soave

Soave si presenta con una infinità di testimonianze storiche ed artistiche, bellezze ricolme di fascinose memorie, che sembrano ricreare un quadro vivente che sembra appena giunto dall’Alto Medioevo

di Tiziano Argazzi

Nell’est veronese, lungo il tracciato dell’antica via Postumia, la consolare romana che collegava Aquileia con Genova, proprio là dove le ultime propaggini dei Monti Lessini lasciano il posto alla fertile pianura veronese, si incontra Soave. Un intatto borgo medievale fatto di torri e mura merlate che dall’imponente Castello scaligero si dipanano fino a racchiuderne il cuore più antico rappresentato dal centro storico di impronta medievale, con i vicoli ombrosi ed i palazzi gotici.

Il nome Soave, secondo alcuni, sarebbe da far risalire a Dante Alighieri che lo indicò dopo avere assaggiato un vino bianco dall’aroma delicato e gradevole al gusto: appunto il vino Soave. Secondo i più, invece il nome avrebbe origine dalle tribù sveve che giunsero in Italia al seguito di Alboino, re dei Longobardi. “Suaves” era il loro nome, che diventò “Suevi” e poi “Soavi” ed infine “Soave”. Un nome peraltro che ben identifica le sensazioni piacevoli trasmesse da un paesaggio delicato, dolce e gentile qual è quello che circonda il borgo in provincia di Verona, destinazione ideale anche per una gita domenicale “fuori porta”. 

Centro storico ricco di fascinose memorie

Soave si presenta con una infinità di testimonianze storiche ed artistiche, bellezze ricolme di fascinose memorie, che sembrano ricreare un quadro vivente che sembra appena giunto dall’Alto Medioevo. Tre sono le antiche porte di accesso al borgo: AquilaVerona e Vicentina. La prima a nord verso la vallata, la seconda a sud in direzione dell’antica via Postumia e la terza sul suggestivo Borgo Covergnino, con riferimento al piccolo convento, oggi scomparso, dei frati francescani della vicina Chiesa millenaria di San Giorgio. IaT

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