martedì 23 giugno 2015

NUTELLA AL CENTRO DI TANTE DISCUSSIONI

Investi in salute  

Ma come la mettiamo 

con la Nutella?



Che l’Expo sia una grande occasione (che stiamo forse sprecando) è un dato di fatto.
Come pure che sia evidente la somma di contraddizioni ed equivoci a livello internazionale che si stanno generando. Come Italia ce ne abbiamo messo molto del nostro per non farci mancare nulla. Dalle tangenti ai ritardi siamo partiti col passo sbagliato, mentre chi era stato fra i padri nobili della manifestazione, per tutti Carlin Petrini, ne prende le distanze parlando di un evento appannaggio delle multinazionali.

E così quella che doveva essere una grande occasione per fare riflettere tutti gli abitanti del pianeta su un tema assolutamente prioritario come un’alimentazione corretta e salutare garantita a tutti, rischia di diventare la sagra delle sfiziosità gastronomiche dei visitatori ricchi. I poveri e gli affamati del mondo non entrano certo in Expo. Il tutto con buona pace, e soddisfazione, di strutture come Eataly (17 euro per un panino ed un bicchiere), e l’insoddisfazione invece, e i danni, della ristorazione milanese.

Eppure in Expo ci sono certo molti aspetti positivi, ma stentano ad uscire. E quando anche ci sono, sono messi in ombra dalla nostra conclamata incoerenza. Un caso evidente è quello della Nutella, prodotto di punta di uno sponsor della manifestazione. Sarà che dopo la guerriglia di frontiera a Ventimiglia per il blocco dei migranti, l’Italia non voleva farsi guastare dai francesi la festa dell’Expo con l’affaire Nutella. Ma certo la reazione delle nostre istituzioni nei confronti di un ministro di Parigi che avvertiva come in questa crema della Ferrero ci sia “troppo” olio di palma, appare francamente sopra le righe e un po’ stonata.

In discussione non è la qualità o la bontà di un prodotto fra i più conosciuti e imitati al mondo (e simbolo di un certo modo di intendere il cibo all’italiana), ma la sua composizione. E questo perché molte strutture sanitarie mondiali avvertono dei rischi legati al consumo di troppi grassi e l’olio di palma è uno di quelli che ne contengono di più del tipo non idrogenato. E l’olio di palma è una delle materie prime meno costose all’origine, nonché l’ingrediente base della crema prodotta in Piemonte.

Il dato di fatto è che c’è una discussione aperta a livello internazionale sull’olio di palma per i rischi connessi ad un crescente consumo alimentare. Ci si dovrebbe quindi muovere coi piedi di piombo visto che cibo e salute sono strettamente connessi. Dalla Ferrero si ribatte non già che ci sia poco olio di palma nella Nutella (quel che scarseggia sono forse le nocciole…), ma che quel che viene utilizzato deriva da piantagioni dedicate e che non creano problemi di deforestazione. E questa è la posizione espressa anche dai ministri italiani delle Politiche agricole e dell’Ambiente, scesi in difesa della più importante industria alimentare italiana.  

Ma se l’olio di palma della Nutella non fa male all’ambiente, come la mettiamo con la salute? Qui c’è forse un po’ troppo silenzio e l’impressione è che l’Expo sia la coperta che tende a coprire tutto. E intanto lo Stato italiano fa delle opportune campagne di informazione per una corretta alimentazione all’insegna di “Investi in salute”. Forse, ma su questo vorremmo avere dei pareri definitivi, potrebbe non avere torto chi dice che investire in Nutella non fa bene alla salute…
ALBERTO LUPINI
ITALIAATAVOLA

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