lunedì 30 gennaio 2017

Forno d'Asolo punta ai 100 milioni

Forno d'Asolo 

punta ai 100 milioni 
Fatturato in crescita 

grazie a La Donatella

L'obiettivo dell'azienda è di crescere del 15% circa. Considerando anche la recente acquisizione di La Donatella, il Gruppo dovrebbe attestarsi intorno ai 115 milioni. L'ad Angelon: «Il 2017 sta dando buoni segnali»

La storia dell'azienda Forno d’Asolo comincia nel piccolo panificio della famiglia Gallina, fra le colline di Asolo, in provincia di Treviso. Ed è una storia di freschezza, di ricette portate a perfezione un giorno dopo l'altro. Nel 1985, i fratelli Fabio e Paolo Gallina decidono di offrire quella fragranza a un pubblico più ampio: l'iniziativa imprenditoriale trova immediatamente successo e cresce costantemente per trent’anni. Nel marzo 2014, un ulteriore salto: l'acquisizione da parte del gruppo 21 Investimenti, fondato da Alessandro Benetton, con l'obiettivo di valorizzare il patrimonio industriale e il marchio come un'eccellenza nei prodotti da forno Made in Italy. Tale crescita è sostenuta anche dalla Forno d'Asolo Academy, un progetto partito nel 2014 per accompagnare i professionisti del canale Horeca (gestori e personale dei locali) in un percorso di formazione e acquisizione di competenze, con l'obiettivo di aumentare la soddisfazione del consumatore finale e migliorare la redditività dei punti vendita.

Forno d'Asolo punta ai 100 milioni  Fatturato in crescita grazie a La Donatella

Attualmente, l'azienda serve oltre 35mila clienti in Italia e in altri 20 paesi esteri, con le sue 5 le linee produttive, oltre 1 milione di pezzi prodotti ogni giorno e 20mila i bancali all’anno in transito nelle 21 piattaforme distributive refrigerate, forte di una flotta di 160 furgoni a temperatura controllata che consentono una distribuzione capillare e veloce dei prodotti sul 95% del territorio italiano, isole comprese. Oltre alla crescita organica, Forno d'Asolo ha recentemente completato un investimento importante per rafforzare la sua posizione, con l'acquisizione lo scorso marzo di un noto marchio di pasticceria Made in Italy: "La Donatella". 

Forno d’Asolo ha chiuso l’anno 2015 con un fatturato complessivo pari a circa 90 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto all’anno precedente. L’Ebitda ha raggiunto 14 milioni di euro, +8% circa, nonostante i significativi investimenti operativi realizzati per potenziare le attività di comunicazione e marketing e per il rafforzamento della struttura e della logistica commerciale.Per il 2016, la società prevede di arrivare alla soglia dei 100 milioni di euro di fatturato, con una crescita attesa del 15% circa. Considerando anche la recente acquisizione di La Donatella, il Gruppo nel 2016 dovrebbe attestarsi intorno ai 115 milioni di euro.

Abbiamo incontrato al Sigep di Rimini l'amministratore delegato Alessandro Angelon per un quadro sul 2017 e sulle attività del gruppo.

Alessandro Angelon - Forno d'Asolo punta ai 100 milioni  Fatturato in crescita grazie a La Donatella
Alessandro Angelon (foto: mixerplanet.com)
Partiamo dal calendario, come si è aperto il 2017?
Un anno con belle prospettive per vari motivi, un mercato che dai primi segnali si sta muovendo positivamente. Noi, in particolare, stiamo lanciando novità di prodotto quali il "Cornetto re Borbone" una rivisitazione dei nostri cornetti classici con l'aggiunta di un aroma di vaniglia che lo rende davvero particolare anche per l'uso di nuove tecnologie che hanno consentito una sfogliatura soffice e durevole nel tempo. Resta fresco tutto il giorno, la fragranza è più lunga.

Un forno tecnologo quello d'Asolo?
Innovazione tecnologica e investimenti nell'ultimo anno. Altro valore che abbiamo portato è l'importante sviluppo nel settore torte, con l'acquisizione di "La Donatella" pasticceria industriale, la nostra competenza in area torte e dolci è quindi molto aumentata. Una forza che ci rende protagonisti ampliando gamma e competenze.

Il mercato come si distribuisce?
Continuiamo la nostra espansione di distribuzione diretta sul territorio con 230 agenti monomandatari diretti e 250 persone di forza vendita in totale. Sono 160 i furgoni refrigerati che ogni giorno distribuiscono i nostri prodotti a oltre 35mila clienti Horeca e panifici.

Come si coniugano qualità e industria?
Si pensa che i prodotti surgelati siano industriali, ma non è così. I nostri prodotti hanno una grande caratteristica artigianale e la surgelazione che mantiene le caratteristiche viene fatta in tempi brevissimi rispetto alla cottura.

Come il congelamento a bordo per il pesce.
Esattamente, nella congelazione è la tempistica a fare la differenza. Inoltre il nostro servizio, puntuale e con una gamma vastissima, oltre mille referenze, consente la freschezza nel punto vendita. Le nostre persone sono preparate e fungono da consulenti ai punti vendita spiegando come cuocere, preparare, farcire...al fine di dare valore aggiunto e valorizzare i prodotti.

In quanti Paesi siete presenti? Il mondo vuole dolci italiani?
Siamo presenti in oltre trenta paesi, alcuni dei quali si sono aperti con l'acquisizione di La Donatella. Il focus principale è verso le aziende di lingua tedesca ovvero Germania, Austria e Svizzera insieme agli Stati Uniti dove abbiamo due nostre filiali. Teniamo molto alla qualità, per questo produciamo solo in Italia, il Made in Italy è un valore irrinunciabile.

Al Sigep con quali obiettivi?
Per noi è il momento clou dell'anno, durante il quale lanciamo le novità più importanti sia per l'Italia che per l'estero. È un pilastro della nostra politica commerciale e di marketing. Tutte le novità le abbiamo qui in esposizione. Nel 2014 abbiamo dato vita alla Forno d'Asolo Academy, un valore in più per la nostra forza vendita, per i clienti, ma anche, e ci interessa molto, dedicata ai giovani delle scuole alberghiere. Un progetto partirà quest'anno per portare le evoluzioni tecniche dell'alimentare nelle scuole di formazione, nei punti vendita e nella ristorazione.

Qual è il vostro dolce più apprezzato all'estero?
All'estero il tiramisù è un emblema italiano, ma puntiamo molto anche sul cornetto classico e su quello vegano, un prodotto che si differenzia dai prodotti che si trovano all'estero perché non ha burro e quindi risulta molto più leggero.

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