mercoledì 20 settembre 2017

Cucina nelle aule universitarie

Cucina nelle aule universitarie, 

Fedeli: «Sì, ma 

con altre  competenze 

culturali»

Il ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli commenta in esclusiva per Italia a Tavola l'assenza nel nostro Paese di una facoltà di Gastronomia. «Le lauree professionalizzanti potrebbero essere la strada giusta», afferma. «Non una scelta di settore, ma inserire la gastronomia con altre competenze culturali»


Una laurea professionalizzante. Questa è la prima ipotesi del ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli (che arriva insieme al parere positivo di Maurzio Martina) per rispondere all'esigenza, sentita un po' da tutto il settore e cavalcata da Italia a Tavola, di istituire un corso universitario di gastronomia che formi ufficialmente e didatticamente i cuochi di domani. L'idea del Ministro è quella di non abbandonare la gastronomia a sè stessa, ma di inserirla in un contesto culturale più ampio e - ancor di più - di legare la teoria imparata sui banchi con al mercato del lavoro in modo da creare un contatto diretto tra le due parti, spesso troppo distanti tra loro.

Ministro, Italia a Tavola ha sollevato la necessità che in Italia, patria riconosciuta della cucina, sia disponibile una formazione di livello universitario, è d’accordo?

Se esiste una domanda qualificata che proviene dagli studenti, è un’esigenza da affrontare. Un’opportunità sarebbe farlo con le “Lauree professionalizzanti” introdotte con l’anno accademico 2017-2018, che qualificano gli studenti e uniscono alla formazione uno stretto rapporto con il mercato del lavoro, senza dimenticare che abbiamo aumentato gli indirizzi di studio e gli sbocchi degli ITS post diploma.

Facoltà di Gastronomia, Fedeli: «Sì, ma con altre competenze culturali»
Valeria Fedeli

Potremmo dunque arrivare ad una laurea triennale...
Lauree professionalizzanti, dal Food ai Beni Culturali, che sono un fattore qualificante sia culturale che formativo e consentono di avere nuovi sbocchi innovativi.

Una vera e propria Facoltà di Gastronomia? 
La cosa più importante per innovare e qualificare è misurarsi con l’esigenza di saperi traversali, ritengo più efficace innovare la formazione che dividere in settori.

Una sorta di facoltà delle eccellenze italiane?
Guardiamo all’esistente per qualificare e rendere trasversali e più complete le facoltà attuali. Non si tratta di compiere una scelta singola, di settore, ma di inserire la gastronomia con altre competenze culturali, della tradizione italiana, come il valore dei territori e delle materie prime, dall’origine alla trasformazione.

Un vero discorso di filiera. Quindi una Facoltà di Gastronomia all’interno di qualcosa di più ampio e completo che riguardi appieno il settore e il patrimonio agroalimentare.
di Andrea Radic
vicedirettore

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