lunedì 25 settembre 2017

Guide e Guide ma occhio... a chi Guida

Guide e Guide 

ma occhio...

a chi Guida

Guide e guide ma occhio a chi guida , L'Accademia Italiana della Cucina la pubblica gratuitamente on line

Conoscete la differenza fra la guida dell'Accademia Italiana della Cucina che potete consultare on line, anche se non siete accademici, e le altre guide che fra poco, in vista del Natale, stanno per essere stampate e per invadere le librerie ?
Ebbene le differenze sono più d'una : la potete consultare gratuitamente, i giudizi e le valutazioni che leggete sono generati non da qualche manipolo di “ispettori” ma da più di 7000 persone che raddoppiano se consideriamo che quasi sempre ogni accademico è in compagnia delle o dei consorti. Quattordicimila persone e oltre, dunque, che ogni volta che vanno in una trattoria o in ristorante per un convivio, a fine pranzo o cena, compilano delle semplici e sintetiche schede.di valutazione. Si valuta la piacevolezza del locale, del menù proposto, del servizio, del peso del conto in rapporto a quanto mangiato , del parcheggio e di quant'altro può servire a definire un giudizio che concorre a determinare un composito giudizio finale; fatto grazie a una media fra tutte le schede che singolarmente vengono compilate.  Vero che a molti di questi accademici viene rimproverato di non capire molto di cucina ma vi posso assicurare che non è proprio così; ma anche fosse, voi che leggete e non siete accademici non siete forse  persone cui piace mangiare e bere come il buon Dio comanda e non come vogliono gli editori, e dunque non potreste definirvi come codesti accademici?
Insomma, buona la guida Michelin, buona anche la guida del Gambero e buona anche quella dell'Espresso e finanche Nagnare ben che si occupa dell'Alpe Adria a Nordest ma quella dell'Accademia, verosimilmente, è la più democratica e disponibile che c'è . Soprattutto perché fatta di persone che oltre ad avere a cuore la grande tradizione gastronomica italiana, sono come tutte le persone più normali che si siedono a tavola per mangiare e gustare quel che vien proposto. Non già per rompere gratuitamente le uova ai ristoratori che, se sono professionisti come ci si deve attendere che siano, le uova le sanno rompere anche con un mano sola e senza che gli enogastrocritici salgano in cattedra.
Il Merlo Parlante

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