Longarone Fiere Dolomiti:
si rafforza l’imprenditorialità
femminile nel Consiglio
di Amministrazione
Chiara Bortolas è la nuova responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti, un esercito di207mila imprese agricole a guida femminile in Italia
“Una bellissima notizia e un nuovo incarico meritato!”, esordisce Gian Angelo Bellati, Presidente
di Longarone Fiere Dolomiti, alla notizia della nomina di Chiara Bortolas a responsabile nazionale
di Donne Impresa Coldiretti. “Anche la Fiera di Longarone – continua Bellati – ne esce rafforzata
guadagnando una maggiore rappresentanza in termini di imprenditoria femminile, sempre più
presente all’interno delle nostre manifestazioni. Si è da poco conclusa con un grande successo la
41. Agrimont, la fiera nazionale dell’agricoltura e zootecnia di montagna, e parte del merito di
questo successo va sicuramente a Chiara che con competenza e dedizione ha saputo
rappresentarci in tanti eventi, portando la voce importante delle imprenditrici agricole, ma anche
una preparazione specifica sempre più indispensabile in un settore sempre più tecnico.
Insieme alla collega Flavia Colle, che quale vicepreside dell’Istituto agrario di Feltre rappresenta il mondo della formazione professionale, svolgono ormai da anni in Consiglio di Amministrazione un lavoro
unico, risultato fondamentale nell’affrontare il periodo più difficile nella storia della Fiera”.
Anche l’esperienza di amministratrice a Longarone Fiere Dolomiti è stata importante per Chiara
Bortolas: “Mi ha permesso di confrontarmi con tante realtà imprenditoriali, di ascoltare le
difficoltà, le aspettative, i suggerimenti di chi opera sul territorio locale, nazionale e internazionale.
Del mondo agricolo ma non solo. Anche di tanti altri settori, che sono però collegati direttamente
e indirettamente al primario. Permettendomi di avere una visione più ampia dei problemi e
sviluppare idee inclusive delle esigenze di molti. Di non perdere mai il contatto con una base di cui
mi sento parte e che rappresenta la mia personale marcia in più”.
Da Coldiretti sottolineano che “Bortolas ha un diploma di maturità classica e una laurea in Biologia
molecolare conseguita presso l’Università di Padova, portando le sue conoscenze scientifiche nei
campi. Dopo la laurea e un periodo da ricercatrice presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale
delle Venezie ha optato per le serre di ortaggi che vende direttamente nello spaccio aziendale e
nei mercati”.
“Riuscire a coniugare in forma responsabile attività produttiva e servizi alla persona, visione
imprenditoriale e progetti di filiera, ragioni private e bene comune è il progetto ambizioso che
Coldiretti sta contribuendo a realizzare, mettendo a sistema le esperienze delle imprenditrici
agricole sul territorio italiano” ha affermato Chiara Bortolas nel sottolineare che “grazie alle grandi
opportunità offerte dall’agricoltura sociale, dall’agriturismo e dalla vendita diretta aumenta il
numero delle donne ai vertici di aziende multifunzionali.”
“Nella loro azione imprenditoriale – spiega Donne Impresa Coldiretti – le imprenditrici agricole
italiane hanno dimostrato una grande capacità di coniugare la sfida del mercato con il rispetto
dell’ambiente, la tutela della qualità della vita e l’attenzione al sociale, assieme alla valorizzazione
dei prodotti tipici locali e della biodiversità. In agricoltura – evidenzia Donne impresa Coldiretti – le
donne sono protagoniste dalle attività di educazione alimentare ed ambientale nelle scuole ai
servizi di agritata e agriasilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, dai mercati
di Campagna Amica all’agriturismo. Un trend favorito anche dall’ingresso di imprenditrici di “prima
generazione” che hanno fatto esperienze lavorative in altri settori”.
“Importante anche la “quota giovane” – sottolinea Donne Impresa Coldiretti – con il 25% delle
aziende femminili guidate da ragazze under 35 che hanno puntato sull’uso quotidiano della
tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari utilizzando lo smartphone per controllare
gli animali in stalla nelle pause di studio all’università o per gestire on line acquisti e prenotazioni
in agriturismo, oppure – conclude Coldiretti – per fare ricerche per recuperare varietà perdute di
frutti locali o ancora per portare il vino Made in Italy in tutto il mondo”.
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