martedì 9 agosto 2022

Mancanza di personale? Il futuro è in mano ai giovani.

 

Mancanza di personale? Il futuro è in mano 

ai giovani. Un esempio virtuoso in Sardegna

Siamo al Ristorante Marlin a Santa Teresa Gallura dove grazie a un progetto illuminato cinque ragazzi dell'Istituto Alberghiero di Cava dei Tirreni stanno facendo la stagione per imparare il mestiere. Le loro storie e i suggerimenti (da ascoltare) per risolvere i "conflitti" tra datori di lavoro e personale

di Roby Rossi



È una stagione particolare questa, un'estate che sta mettendo a dura prova l'impresa del turismo. Da una parte una vera e propria invasione che accomuna tutte le località turistiche costiere, come anche l'intero arco alpino. Dall'altra un fenomeno di dispersione di forza lavoro che costringe gran parte delle strutture ricettive, di ristorazione e dei servizi, a limitare l'offerta, riducendo posti letto, numero di tavoli, varietà dei servizi. Una situazione senza precedenti di cui abbiamo parlato qui. Le ragioni sono svariate e vanno più in profondità della guerra che, principalmente sui social, vede contrapporsi lavoratori e imprenditori che invece rappresentano solo le punte estreme che emergono da un sottobosco assai articolato e controverso, dentro il quale affondano le radici di questa grave anomalia.

I ragazzi delI'istituto Alberghiero di Cava dei Tirreni Mancanza di personale? Il futuro è in mano ai giovani. Un esempio virtuoso in Sardegna

I ragazzi delI'istituto Alberghiero di Cava dei Tirreni


Nel tunnel più buio e profondo, si sa, c'è però sempre qualcuno che prova ad accendere una lucina, forse quella flebile della disperazione che, a volte, è anche quella della soluzione. Capita così che un professore illuminato, che insegna in un istituto professionale alberghiero, un giorno incontra, per puro caso, un'imprenditrice altrettanto vivace e propositiva e decidono di provare ad unire le forze... Lei è Giada Ammannato e da qualche anno gestisce il Ristorante Marlin a Santa Teresa Gallura, a ridosso di Rena Bianca (Bandiera blu d'Europa) di fronte alla Corsica, divisa da quel tratto di mare incantevole noto come le Bocche di Bonifacio. E siamo in Sardegna. Lui si chiama Umberto Ferrigno ed è docente all'Istituto Alberghiero di Cava dei Tirreni, uno tra i più titolati e qualificati del territorio nazionale. E siamo in Campania.

Tutto ha inizio da una videochiamata

Un'amicizia in comune li fa trovare, un giorno di febbraio, in videochiamata e da qui nasce qualcosa. All'apparenza quel qualcosa potrebbe sembrare “niente di che”, invece, strutturata e coordinata, l'idea può rappresentare, se non la soluzione, un ottimo modo per limitare i danni, favorendo l'incontro tra domanda e offerta.

Da una parte Giada si trova impegnata nella ricerca di personale per portare il suo staff ad un livello sufficiente a far fronte alla stagione che si avvicina. Dall'altra parte Umberto incontra, ogni giorno, ragazzi che stanno imparando quel mestiere che li porterà nel mondo della ristorazione e dell'ospitalità, la base del turismo. Lei dalla Sardegna, lui in Campania.

La prima videochiamata è per un veloce confronto, per capire se, cosa e come eventualmente procedere. In quella successiva Umberto ha già con sé i ragazzi che ha scelto di presentare a Giada, studenti dell'alberghiero che potrebbero essere forza lavoro per la stagione 2022. Poche parole, accordi chiari e dopo pochi mesi saranno cinque i ragazzi che raggiungeranno Santa Teresa Gallura per vivere la loro prima esperienza oltremare, per servire ai tavoli di un locale tra i più in dell'isola. Umberto quel primo giorno è con loro, per sostenerli nella fase di conoscenza, nell'incontro con i datori di lavoro e con i colleghi con i quali divideranno mesi intensi e frenetici che li metteranno a dura prova. «Sono molto felice dell'opportunità che hanno i miei ragazzi – ci spiega Ferrigno – perché è un importante banco di prova per ognuno di loro. Sono sicuro che sapranno trarre grandi benefici da questa esperienza, porteranno a casa un bagaglio di nuove conoscenze che li potrà ulteriormente formare e far crescere». Giada li accoglie nel dehor esterno e con un sorriso sincero e rassicurante trova subito le parole giuste, adatte al momento: «siamo una squadra, giochiamo e ci sacrifichiamo per vincere e per divertirci – dice, rivolgendosi ai ragazzi – sono orgogliosa di avervi qui con noi, ci aspettano mesi impegnativi e, al tempo stesso, gratificanti. Dipende però molto da voi, perché questo mestiere deve essere affrontato con convinzione dei propri mezzi e con entusiasmo. Io, i miei soci e i maître di sala saremo sempre con voi, per le vostre esigenze e necessità».IAT

 

Nessun commento:

Posta un commento