mercoledì 6 marzo 2024

Hot chip challenge, stop a vendita e pubblicità

 

Hot chip challenge, 

stop a vendita e pubblicità: 

«Poteva mettere 

in pericolo la salute»

La sfida consiste nel riuscire a mangiare l'intera patatina, super piccante, senza bere niente per almeno 5 minuti. L'Agcom è «intervenuta con successo per tutelare i consumatori più giovani e più influenzabili»


Non si potrà più commercializzare né pubblicizzare la “Hot chip challenge”. È questo il provvedimento preso dall’Agcom (l’Autorità garante della concorrenza e del mercato) che aveva aperto un procedimento nei confronti della società DAVE’s s.r.l., distributrice del prodotto che viene vincolata anche all’impegno di rimuovere l’articolo dai propri listini di vendita.

Hot chip challenge, stop a vendita e pubblicità: «Poteva mettere in pericolo la salute»

Non si potrà più commercializzare né pubblicizzare la “Hot chip challenge”

Che cos’è la Hot chip challenge

La confezione di "Hot Chip Challenge" contiene una sola patatina, infusa con il peperoncino Carolina Reaper, noto per essere il più piccante al mondo.

La sfida consiste nel riuscire a mangiare l'intera patatina senza bere niente per almeno 5 minuti. L’azienda, inoltre, invitava a «divertirsi» con i propri «amici a sfidarsi a chi riesce a mangiare più patatine senza bere nulla».

L’azienda si limitava ad avvertire di non «sottovalutare la potenza del Carolina Reaper», dato che «questo piccante è così forte da farti sentire come se ti stesse bruciando la bocca» e, pur invitando a «sfidare te stesso e i tuoi amici a mangiare queste patatine infernali pericolo», ricordava: «Mangiale a tuo rischio e pericolo».

Hot chip challenge, le motivazioni dell’Agcom

L’Autorità ha ritenuto che «gli impegni presentati dalla società siano idonei a far cessare i profili di illegittimità della pratica commerciale contestati nella comunicazione di avvio dell’istruttoria ovvero l’induzione ad una sfida rivolta, perlopiù, a consumatori adolescenti (diffusa anche attraverso i social media) e la non adeguata rappresentazione delle informazioni sui rischi per la salute connessi all’uso del prodotto».

Inoltre l’Antitrust contestava «la mancanza di informazioni rilevanti su un prodotto alimentare che poteva mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori, specie se bambini o adolescenti».

Hot chip challenge, stop a vendita e pubblicità: «Poteva mettere in pericolo la salute»

Secondo l'Antitrust si trattava di un prodotto alimentare che poteva mettere in pericolo la salute e la sicurezza dei consumatori

In questo modo l’Agcom «è intervenuta con successo per tutelare i consumatori più giovani e più influenzabili da messaggi che li inducono a mangiare prodotti anche pericolosi, facendo leva sulla loro propensione ad accogliere le sfide lanciate sui social media».

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