Bardolino:
non solo Chiaretto,
ma anche
il rosso fresco
e leggero
«Un vino rubino, sapido ed elegante che può essere degustato dai consumatori che sono alla ricerca di vini freschi da bere in annata» ha raccontato a Vinitaly il presidente del Consorzio, Fabio Dei Micheli. «Il Bardolino - ha aggiunto a Italia a Tavola - mira a essere il giusto vino per tutti i momenti della giornata»
Dopo gli ultimi mesi impegnati in un profondo processo di rinnovamento e programmazione, il Consorzio vini Bardolino si è presentato a Vinitaly con una nuova identità visiva e nuovi progetti volti a far conoscere il territorio del lago di Garda e le sue espressioni vinicole della Corvina Veronese: il Chiaretto di Bardolino - il rosato a menzione geografica più venduto in Italia - e il Bardolino con le sue sottozone.
Il Consorzio vini Bardolino promuove il suo rosso a Vinitaly
«Continuiamo il nostro percorso nell'accreditarci come la più grande denominazione italiana di rosati. Nonostante questo stiamo promuovendo il vino rosso, dalle qualità uniche, che può essere bevuto a bassa temperatura e che ha una bassa gradazione alcolica perché nasce da un terreno vocato a fare questo. Un vino rubino, sapido ed elegante che può essere degustato dai consumatori che sono alla ricerca di vini freschi da bere in annata» ci ha raccontato in fiera Fabio Dei Micheli, presidente del Consorzio.
L'intervista a Fabio Dei Micheli, presidente del Consorzio vini Bardolino
Con questa scelta siete dunque più vicini a ciò che piace alle nuove generazione e ai gourmand, che vogliono sempre di più dei vini più piacevoli ed "immediati"...
«Sì, anche un po' più semplici, aggiungerei. Il vino è cultura e tradizione e spesso ci si dimentica delle sue buone qualità che possono avere nella vita quotidiana. Il Bardolino mira a essere il giusto vino per tutti i momenti della giornata».
Qualche numero sulla produzione del Bardolino, sull'export e sui mercati?
«Al momento la produzione si aggira sulle 21 milioni di bottiglie. Per l'export siamo circa sul 60% con la Germania come mercato principale seguita da Gran Bretagna, Canada e Stati Uniti. Siamo in crescita nell'Horeca, ma anche la Gdo è una grande fetta del nostro mercato».
Ci sono delle novità per quanto riguarda l'affinamento, giusto?
«Sì, il tempo sta dando ragione alla nostra zona e alla nostra qualità. Abbiamo capito che affinando e maturando i Bardolino e i Chiaretti, questi acquisiscono delle caratteristiche uniche, che possono essere apprezzate dopo un anno in maniera diversa rispetto ai prodotti di annata».
Ci saranno modifiche al Disciplinare?
«No, attualmente non abbiamo revisioni del Disciplinare all'orizzonte».
Consorzio Vini Bardolino in breve
Fondato nel 1969, un anno dopo l'adozione della denominazione, il Consorzio di tutela del vino Bardolino Doc è tra i primi consorzi vinicoli attivi in Italia e si impegna a valorizzare un territorio unico per la sua complessità climatica e paesaggistica, che spazia dal clima mediterraneo lungo la costa del lago all'area continentale e pianeggiante di Sommacampagna, fino ad arrivare al Monte Baldo con il suo clima distintamente montano. Questa ricchezza climatica, unita a quella del suolo, frutto degli stessi ghiacciai che modellarono il lago di Garda milioni di anni fa, è stata la chiave d'ispirazione per un nuovo storytelling del Consorzio.
Il territorio in cui nascono i vini del Consorzio del BardolinoInfatti, il nuovo logo oltre a racchiudere in sé le iniziali dei vini d'eccellenza della denominazione - Bardolino, Chiaretto di Bardolino e il numero 3, cioè le tre Sottozone di La Rocca, Sommacampagna e Montebaldo - presenta tre tipologie di segni grafici che ricordano gli elementi naturali e geologici primari: le righe descrivono la pianura su cui sorgono i vigneti, i triangoli rappresentano la collina del Monte Baldo e le linee sinuose ricordano l'acqua del lago di Garda.
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