Ristoranti e bar:
200€ in più al mese
per i lavoratori
con il nuovo contratto
Aumento mensile di 200 euro a regime per tutti i dipendenti del comparto, rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa e durata di tre anni e mezzo, con scadenza al 31 dicembre 2027. Sono queste le novità per i lavoratori della ristorazione grazie al nuovo contratto che interessa oltre 300mila aziende e un milione di persone. Soddisfatta la Fipe
Buone notizie per i lavoratori dei pubblici esercizi, della ristorazione collettiva e del turismo: dopo mesi di trattative, infatti, è stato finalmente firmato il rinnovo del contratto nazionale. L'accordo, che interessa oltre 300mila aziende e un milione di lavoratori, prevede un aumento mensile di 200 euro a regime per tutti i dipendenti, un rafforzamento dell'assistenza sanitaria integrativa e una durata di tre anni e mezzo, con scadenza al 31 dicembre 2027.
Stoppani (Fipe): «Il rinnovo del contratto nazionale è un risultato importante»
Per il presidente della Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, «il rinnovo di questo contratto nazionale, che rappresenta il terzo contratto di lavoro più applicato nel nostro Paese dopo quello del terziario e del settore metalmeccanico, rappresenta un risultato importante in vista dell'ormai imminente avvio della stagione estiva. Aver sottoscritto il contratto in questo contesto, dopo i danni delle tante recenti emergenze, è segno di responsabilità sociale, capacità di visione, competenza tecnica e coraggio di tutte le Parti presenti al tavolo negoziale».
«Il contratto di lavoro costituisce un presidio di legalità per operare in un mercato con regole chiare, migliorare la qualità dei servizi resi alla collettività e dare maggiori tutele ai lavoratori. Dopo aver subito lo shock del post pandemia - ha proseguito Stoppani - il settore si sta riprendendo e questo è un segnale importante per contribuire a rafforzare l'attrattività di un ambito produttivo che, con oltre 54 miliardi di euro di valore aggiunto, costituisce uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy».
Ristorazione, rafforzate le normative per la tutela dei diritti dei lavoratori
In particolare, le parti hanno previsto una significativa revisione della classificazione e dell'inquadramento del personale, fermi dagli anni Novanta, per renderli più rispondenti alle mutate esigenze del mercato e alle nuove tipologie di offerta. Sono state rafforzate inoltre le normative in materia di diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, come le misure di contrasto alle violenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e i congedi per le donne vittime di violenza.
«Una contrattazione lunga, ma equilibrata quella che si è conclusa nelle scorse ore e che ci ha portato ad ottenere un eccellente risultato per l'intero comparto con un aumento salariale doppio rispetto al precedente rinnovo del 2018 - ha commentato Cristian Biasoni, vice presidente della Fipe-Confcommercio con delega al lavoro e presidente Aigrim, Associazione delle imprese di grande ristorazione multilocalizzate. Abbiamo così dimostrato un grande senso di responsabilità verso le persone che operano nel settore, che svolgono un lavoro impegnativo e da tempo chiedevano una piattaforma contrattuale aggiornata. L'Italia è il secondo mercato della ristorazione in Europa con un valore annuo di oltre 100 miliardi di euro, un distretto strategico per il Paese, perché inserito nella filiera agroalimentare e turistica, che vale circa il 13% del Pil nazionale. Con questo contratto le imprese, oltre a ridare vigore ad un settore che è fiore all'occhiello del nostro Paese, si impegnano a riversare nel tessuto economico italiano oltre 5 miliardi di euro nei prossimi tre anni e mezzo».
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