Il Carnevale di Mamoiada:
riti e maschere
tra le più antiche al mondo
Nel cuore della Sardegna è una celebrazione che mescola riti e maschere misteriose. Con figure come i Mamuthones e Issohadores, affonda le radici in epoche antiche, offrendo tradizione, sapori locali e rituali
di Elisa Erriu
Ricordate la famosa pubblicità Ichnusa, che dipingeva in chiaro e scuro una Sardegna selvaggia, ancora misteriosa e aspra? Era una bella cartolina dell’anima autentica di questa terra primordiale, ma dovreste provare a vivere il Carnevale di Mamoiada, comune della provincia di Nuoro. Niente coriandoli e mascherine di plastica che si rompono al primo soffio di vento, niente gonne voluminose e costumi che sfidano l’architettura come al Carnevale di Venezia, poco rumore e tanta sostanza: il Carnevale di Mamoiada, nel cuore selvaggio della Barbagia, tra i monti sardi e il profumo del mirto selvaggio, sembra fermare il tempo al ritmo dei campanacci dei Mamuthones, le enigmatiche figure che dominano questa festa.
Gli Issohadores al Carnevale di Mamoiada
Ricordate la famosa pubblicità Ichnusa, che dipingeva in chiaro e scuro una Sardegna selvaggia, ancora misteriosa e aspra? Era una bella cartolina dell’anima autentica di questa terra primordiale, ma dovreste provare a vivere il Carnevale di Mamoiada, comune della provincia di Nuoro. Niente coriandoli e mascherine di plastica che si rompono al primo soffio di vento, niente gonne voluminose e costumi che sfidano l’architettura come al Carnevale di Venezia, poco rumore e tanta sostanza: il Carnevale di Mamoiada, nel cuore selvaggio della Barbagia, tra i monti sardi e il profumo del mirto selvaggio, sembra fermare il tempo al ritmo dei campanacci dei Mamuthones, le enigmatiche figure che dominano questa festa.
Gli Issohadores al Carnevale di MamoiadaLa storia del Carnevale di Mamoiada
Ma andiamo con ordine, perché il Carnevale di Mamoiada non è un evento qualunque: è un viaggio nel passato che risale a epoche talmente lontane che persino gli storici ancora discutono sulle sue origini. C’è chi lo associa ai riti propiziatori per i raccolti, chi a cerimonie dionisiache, chi ancora a culti nuragici e fenici risalenti a ben prima della nascita di Cristo, rappresentandolo dunque come uno dei Carnevali più antichi della storia. Poche prove però sono pervenute a noi e ciò che resta di concreto è un Carnevale che è un incontro tra sacro e profano, che solo in Sardegna poteva prendere vita.
Costumi tipici sardi al Carnevale di Mamoiada
Ma andiamo con ordine, perché il Carnevale di Mamoiada non è un evento qualunque: è un viaggio nel passato che risale a epoche talmente lontane che persino gli storici ancora discutono sulle sue origini. C’è chi lo associa ai riti propiziatori per i raccolti, chi a cerimonie dionisiache, chi ancora a culti nuragici e fenici risalenti a ben prima della nascita di Cristo, rappresentandolo dunque come uno dei Carnevali più antichi della storia. Poche prove però sono pervenute a noi e ciò che resta di concreto è un Carnevale che è un incontro tra sacro e profano, che solo in Sardegna poteva prendere vita.
Costumi tipici sardi al Carnevale di MamoiadaFuochi, riti e sapori al Carnevale di Mamoiada
Tutto prende il via il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, quando Mamoiada si illumina con i falò rituali accesi nei vari rioni. Intorno alle fiamme, che danzano tra terra e cielo, i Mamuthones e gli Issohadores compiono le loro prime danze, sancendo ufficialmente l’inizio del Carnevale. È una scena di grande suggestione, in cui sacro e profano si intrecciano con naturalezza, ricordandoci che, in fondo, la festa è anche un modo per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
I protagonisti assoluti di questa celebrazione sono i Mamuthones e gli Issohadores, le due facce della stessa medaglia. I Mamuthones, con le loro maschere nere intagliate nel legno, le pelli scure e i campanacci appesi alla schiena, avanzano in processione con un passo lento e cadenzato, quasi ipnotico. La loro presenza è un richiamo ai ritmi ancestrali della natura, un gesto che sembra voler invocare la fortuna e scacciare gli spiriti malvagi.
Mamuthones al Carnevale di MamoiadaAccanto a loro, gli Issohadores, vestiti con abiti più vivaci e maschere bianche, aggiungono una nota dinamica e giocosa alla scena. Con le loro corde (le famose "sohas"), catturano simbolicamente gli spettatori: un gesto che, secondo la tradizione, porta fortuna. E sì, se vi trovate lì, non cercate di scappare: lasciatevi “catturare” e abbracciate l’esperienza.
Oltre ai Mamuthones e agli Issohadores, il Carnevale di Mamoiada include altre figure e momenti rituali che arricchiscono l’esperienza. Tra questi, spiccano i Vartzolos, maschere satiriche che rappresentano figure della quotidianità contadina o sociale, spesso con un tocco di ironia. Vestiti con abiti tradizionali o improvvisati, i Vartzolos girano per il paese interagendo con la comunità, incarnando lo spirito del Carnevale come momento di rovesciamento delle convenzioni.
Vartzolos al Carnevale di MamoiadaUn altro momento chiave è il Martis Sero (il Martedì Grasso), l’ultimo giorno del Carnevale. In questa occasione, si celebra un vero e proprio rito di chiusura che segna la fine dei festeggiamenti e l’inizio della Quaresima. Spesso viene messo in scena un processo simbolico, in cui una figura allegorica, spesso chiamata “Juvanne”, rappresentante il Carnevale, viene condannata e "bruciata". Questo gesto, che ricorda tradizioni simili in altre parti d’Italia, è un momento di grande partecipazione collettiva, accompagnato da canti, balli e la condivisione di cibo e vino.
Le maschere tipiche del Carnevale di Mamoiada
Tutto prende il via il 17 gennaio, in occasione della festa di Sant’Antonio Abate, quando Mamoiada si illumina con i falò rituali accesi nei vari rioni. Intorno alle fiamme, che danzano tra terra e cielo, i Mamuthones e gli Issohadores compiono le loro prime danze, sancendo ufficialmente l’inizio del Carnevale. È una scena di grande suggestione, in cui sacro e profano si intrecciano con naturalezza, ricordandoci che, in fondo, la festa è anche un modo per sentirsi parte di qualcosa di più grande.
I protagonisti assoluti di questa celebrazione sono i Mamuthones e gli Issohadores, le due facce della stessa medaglia. I Mamuthones, con le loro maschere nere intagliate nel legno, le pelli scure e i campanacci appesi alla schiena, avanzano in processione con un passo lento e cadenzato, quasi ipnotico. La loro presenza è un richiamo ai ritmi ancestrali della natura, un gesto che sembra voler invocare la fortuna e scacciare gli spiriti malvagi.
Mamuthones al Carnevale di MamoiadaAccanto a loro, gli Issohadores, vestiti con abiti più vivaci e maschere bianche, aggiungono una nota dinamica e giocosa alla scena. Con le loro corde (le famose "sohas"), catturano simbolicamente gli spettatori: un gesto che, secondo la tradizione, porta fortuna. E sì, se vi trovate lì, non cercate di scappare: lasciatevi “catturare” e abbracciate l’esperienza.
Oltre ai Mamuthones e agli Issohadores, il Carnevale di Mamoiada include altre figure e momenti rituali che arricchiscono l’esperienza. Tra questi, spiccano i Vartzolos, maschere satiriche che rappresentano figure della quotidianità contadina o sociale, spesso con un tocco di ironia. Vestiti con abiti tradizionali o improvvisati, i Vartzolos girano per il paese interagendo con la comunità, incarnando lo spirito del Carnevale come momento di rovesciamento delle convenzioni.
Vartzolos al Carnevale di MamoiadaUn altro momento chiave è il Martis Sero (il Martedì Grasso), l’ultimo giorno del Carnevale. In questa occasione, si celebra un vero e proprio rito di chiusura che segna la fine dei festeggiamenti e l’inizio della Quaresima. Spesso viene messo in scena un processo simbolico, in cui una figura allegorica, spesso chiamata “Juvanne”, rappresentante il Carnevale, viene condannata e "bruciata". Questo gesto, che ricorda tradizioni simili in altre parti d’Italia, è un momento di grande partecipazione collettiva, accompagnato da canti, balli e la condivisione di cibo e vino.
Le maschere tipiche del Carnevale di MamoiadaI sapori del Carnevale di Mamoiada
Oltre ai suggestivi rituali e alle maschere ancestrali, il Carnevale di Mamoiada si distingue anche per i suoi sapori autentici, che riflettono la ricchezza della tradizione gastronomica sarda. Durante i festeggiamenti, la comunità si riunisce per condividere dolci tipici e altre prelibatezze che raccontano storie di antichi saperi e legami con il territorio.
Oltre ai suggestivi rituali e alle maschere ancestrali, il Carnevale di Mamoiada si distingue anche per i suoi sapori autentici, che riflettono la ricchezza della tradizione gastronomica sarda. Durante i festeggiamenti, la comunità si riunisce per condividere dolci tipici e altre prelibatezze che raccontano storie di antichi saperi e legami con il territorio.
Caschettas
Le caschettas sono dolci eleganti e delicati, simbolo della tradizione dolciaria barbaricina. Questi dolci, a forma di spirale o fiore, sono realizzati con una pasta sottile e friabile che racchiude un ripieno di miele e mandorle, spesso aromatizzato con scorza di limone o arancia.
CaschettasLa loro preparazione richiede grande abilità manuale, per questo ogni caschetta viene spesso regalata con grande rispetto, come simbolo dell’artigianalità della cucina sarda.
Le caschettas sono dolci eleganti e delicati, simbolo della tradizione dolciaria barbaricina. Questi dolci, a forma di spirale o fiore, sono realizzati con una pasta sottile e friabile che racchiude un ripieno di miele e mandorle, spesso aromatizzato con scorza di limone o arancia.
CaschettasLa loro preparazione richiede grande abilità manuale, per questo ogni caschetta viene spesso regalata con grande rispetto, come simbolo dell’artigianalità della cucina sarda.
Papassinos Nigheddus
I papassinos (o popassinu) sono biscotti tipici della Sardegna, preparati con mosto cotto o vino, che conferisce loro un colore scuro e un gusto intenso. Spesso includono uvetta e frutta secca, come mandorle o noci, e sono tradizionalmente preparate durante il Carnevale.
Papassinos NigheddusQuesti dolci, spesso condivisi durante i falò di Sant'Antonio o nei momenti conviviali del Carnevale, non sono solo cibo ma veri e propri simboli di appartenenza e memoria collettiva. Gustarli significa partecipare a un viaggio sensoriale che affonda le sue radici nelle tradizioni millenarie della Barbagia.
I papassinos (o popassinu) sono biscotti tipici della Sardegna, preparati con mosto cotto o vino, che conferisce loro un colore scuro e un gusto intenso. Spesso includono uvetta e frutta secca, come mandorle o noci, e sono tradizionalmente preparate durante il Carnevale.
Papassinos NigheddusQuesti dolci, spesso condivisi durante i falò di Sant'Antonio o nei momenti conviviali del Carnevale, non sono solo cibo ma veri e propri simboli di appartenenza e memoria collettiva. Gustarli significa partecipare a un viaggio sensoriale che affonda le sue radici nelle tradizioni millenarie della Barbagia.
Biancus (Bianchini Sardi)
I biancus, noti anche come bianchini sardi, sono dolcetti a base di albumi montati a neve e zucchero, simili alle meringhe ma con una consistenza più morbida e un tocco unico dato dalla presenza di scorza di limone o essenza di vaniglia. In alcune varianti locali, vengono arricchiti con mandorle o nocciole, che aggiungono una nota croccante al loro cuore soffice. Questi dolci leggeri, dal sapore delicato, sono perfetti per concludere un pasto o per accompagnare un bicchiere di vino dolce sardo durante i festeggiamenti del Carnevale.
I biancus, noti anche come bianchini sardi, sono dolcetti a base di albumi montati a neve e zucchero, simili alle meringhe ma con una consistenza più morbida e un tocco unico dato dalla presenza di scorza di limone o essenza di vaniglia. In alcune varianti locali, vengono arricchiti con mandorle o nocciole, che aggiungono una nota croccante al loro cuore soffice. Questi dolci leggeri, dal sapore delicato, sono perfetti per concludere un pasto o per accompagnare un bicchiere di vino dolce sardo durante i festeggiamenti del Carnevale.
Coccone ‘in mele
Il coccone ‘in mele è un pane dolce arricchito con miele, che gli conferisce un sapore dolce e una consistenza morbida. Questo dolce rustico, semplice ma delizioso, rappresenta la convivialità del Carnevale e viene spesso accompagnato da un bicchiere di vino dolce locale. Preparato con pochi ingredienti, il coccone ‘in mele è un omaggio alla cucina povera, che riesce a trasformare elementi essenziali in una delizia senza tempo.
Il coccone ‘in mele è un pane dolce arricchito con miele, che gli conferisce un sapore dolce e una consistenza morbida. Questo dolce rustico, semplice ma delizioso, rappresenta la convivialità del Carnevale e viene spesso accompagnato da un bicchiere di vino dolce locale. Preparato con pochi ingredienti, il coccone ‘in mele è un omaggio alla cucina povera, che riesce a trasformare elementi essenziali in una delizia senza tempo.
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