lunedì 3 marzo 2025

Il vino a pasto non è contro la legge

 

Il vino a pasto 

non è contro la legge: 

l'iniziativa 

di Confcommercio Toscana

Confcommercio Toscana e Fipe hanno ribadito che bere un paio di bicchieri di vino a pasto non è contro la legge. L'iniziativa promuove il consumo responsabile e il buon senso contro i falsi allarmismi

di Annamaria Tossani

Bere un bicchiere o due di vino a pasto non è contro la legge. Questo il concetto ribadito da Confcommercio Toscana e dalla Fipe Confcommercio, la federazione italiana dei pubblici esercizi, durante un evento speciale nel ristorante ‘Vivo’ di Firenze. L'evento, aperto a esponenti delle istituzioni e giornalisti, ha visto i partecipanti accompagnare il pranzo con una certa quantità di vino per poi sottoporsi a un test alcolemico con un etilometro professionale.

Il vino a pasto non è contro la legge: l'iniziativa di Confcommercio Toscana

Il vino a pasto non è contro la legge: l'incontro di Confcommercio Toscana

I risultati del test alcolemico

Lo slogan dell'iniziativa era "A tavola con buon senso: vino, cultura e sicurezza". Su un totale di 35 persone sottoposte a controllo subito dopo il pasto, solo una è risultata con un tasso alcolemico di 0,64, superiore al limite consentito. Tuttavia, dopo circa 20 minuti, il valore è sceso ben al di sotto della soglia prevista. Questo risultato varia in base a fattori come il peso corporeo e la quantità di cibo ingerito.

Una campagna di sensibilizzazione sul consumo responsabile

Il formato di "A tavola con buon senso" si inserisce in una più ampia campagna di informazione promossa da Fipe e Confcommercio per sensibilizzare cittadini e istituzioni sull'importanza di una comunicazione chiara ed equilibrata sul tema del consumo di alcol e della sicurezza stradale.

Il vino a pasto non è contro la legge: l'iniziativa di Confcommercio Toscana

Eugenio Giani presidente Toscana sulla sinistra e direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni

«È la conferma che un paio di bicchieri di vino al pasto non fanno oltrepassare la soglia prevista dalla legge - ha dichiarato il direttore di Confcommercio Toscana, Franco Marinoni - È evidente che il problema sta altrove: nei superalcolici consumati in maniera sfrenata, nell'abuso sconsiderato e nel consumo esagerato. A chi si mette alla guida con un tasso di alcol superiore allo 0,50 fanno bene a ritirare la patente».

L'obiettivo dell'iniziativa

All'evento hanno partecipato importanti esponenti delle istituzioni, tra cui il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, la vicepresidente Stefania Saccardi, e l'assessore Leonardo Marras. Erano presenti anche l'assessore alla cultura del Comune di Firenze Giovanni Bettarini, il segretario generale della Camera di Commercio di Firenze Giuseppe Salvini, il presidente dei ristoratori fiorentini Marco Stabile, e il presidente dei locali da ballo Riccardo Tarantoli. Ad accoglierli c’erano il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano, e il direttore generale Franco Marinoni, insieme a Carlo Macchi, giornalista esperto di enogastronomia.

Il vino a pasto non è contro la legge: l'iniziativa di Confcommercio Toscana

Franco Marinoni direttore di Confcommercio Toscana e la vipresidente di Regione Toscana Stefania Saccardi

«Il nostro obiettivo - ha spiegato Marinoni - è fermare l’allarmismo creato da una cattiva interpretazione del nuovo Codice della Strada, che ha portato a un drastico calo dei consumi nei pubblici esercizi, mettendo in difficoltà il settore della ristorazione e tutta la filiera produttiva. Il nuovo Codice della Strada non ha introdotto alcun divieto assoluto sul consumo di alcol (ad eccezione di neopatentati e autisti professionisti), ma ha confermato i limiti già esistenti per chi si mette alla guida, 0,50 grammi di alcol per litro di sangue, esattamente come prima, inasprendo semplicemente le sanzioni e le contravvenzioni».


«Non mettiamo in discussione la necessità di contrastare l'abuso di alcol, ma vogliamo sottolineare che uno o due bicchieri di vino durante un pasto equilibrato non costituiscono un pericolo né tantomeno un reato», ha aggiunto il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano, che è anche vicepresidente vicario nazionale di Fipe. «Il pranzo è stata un'occasione per sfatare falsi allarmismi e valorizzare uno stile di vita responsabile. Il vino è un segno identitario del nostro Paese, non è giusto che finisca nel mirino di una campagna denigratoria che non giova a nessuno. Richiamiamo piuttosto alla responsabilità personale, senza diffondere falsità».

Serve buon senso e responsabilità personale

«Il messaggio che vogliamo trasmettere è di buon senso: ognuno deve conoscere i propri limiti e comportarsi di conseguenza, senza cedere a un panico ingiustificato che penalizza inutilmente il settore della ristorazione. Il consumo responsabile di vino fa parte della nostra cultura e del nostro stile di vita, basato sulla convivialità e sulla moderazione, e non ha niente a che vedere con i modelli di consumo di altri Paesi, dove l’eccesso è quasi la norma», sottolineano Marinoni e Cursano. Infine, un appello ai proprietari e gestori di bar e ristoranti affinché tengano a disposizione dei clienti l'etilometro.

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