Oltre 600mila donne
in bar e ristoranti,
ma il comando resta
per lo più agli uomini
In Italia, oltre 600mila donne lavorano nella ristorazione e più di 96mila imprese sono guidate da imprenditrici. L'occupazione femminile è in crescita, con un record di oltre 10 milioni di occupate nel 2024, ma resta bassa rispetto all'Europa (57,6% vs 71%). I ruoli di vertice poi restano prevalentemente maschili e l'accesso ai finanziamenti, segnala la Fipe, è ancora un (grande) ostacolo
Le donne nella ristorazione ci sono, eccome. In Italia, oggi, più di 600mila lavorano nel comparto e oltre 96mila imprese sono guidate da imprenditrici. Numeri importanti, segno che l'imprenditoria femminile sta prendendo sempre più spazio. Eppure, c'è ancora parecchia strada da fare: i ruoli di comando restano in gran parte maschili e l'accesso ai finanziamenti è ancora un ostacolo per molte.
Donne: occupazione in crescita, ma l'Italia è indietro rispetto all'Europa
Fipe-Confcommercio, in occasione della Festa della donna, ha acceso i riflettori su tutti questi temi. I dati Istat dicono che il tasso di occupazione femminile ha raggiunto un record, con oltre dieci milioni di donne occupate nel terzo trimestre del 2024. Ma se si guarda la percentuale, il 57,6%, si capisce subito che il confronto con l'Europa (71%) è ancora impietoso. Peggio ancora se si considerano le posizioni di vertice: le donne ai posti di comando sono ancora troppo poche.
«Le donne imprenditrici adottano spesso modelli inclusivi, favorendo l'assunzione di altre donne, promuovendo equilibrio tra lavoro e famiglia e facilitando il reinserimento lavorativo dopo la maternità. Questo approccio non è solo una risposta economica, ma anche un significativo cambiamento culturale» sottolinea Valentina Picca Bianchi, presidente del Gruppo donne imprenditrici di Fipe-Confcommercio. Ma il problema resta: ottenere finanziamenti per avviare o far crescere un'attività è ancora un'impresa.
Picca Bianchi (Fipe): «Serve un cambio culturale per più donne leader»
Le soluzioni? Servono meno parole e più fatti: incentivi concreti, più formazione, politiche aziendali che aiutino davvero a conciliare lavoro e vita privata. Finché questi nodi non vengono sciolti, il rischio è di restare sempre fermi al punto di partenza. Fipe-Confcommercio non si limita a parlarne, ma ha già messo in campo iniziative concrete. Un esempio è SicurezzaVera, progetto realizzato con la Polizia di Stato per combattere la violenza di genere e garantire più sicurezza alle lavoratrici del comparto.
«La Festa della donna non è solo un momento di celebrazione, ma un'opportunità per riflettere sulle sfide ancora aperte per le donne nel mondo del lavoro. Il nostro impegno quotidiano è rivolto a promuovere l'empowerment femminile attraverso iniziative di formazione, mentoring e sensibilizzazione. Ma è necessario un cambio di paradigma culturale più ampio: solo con una vera cultura di genere possiamo abbattere gli ostacoli che ancora oggi limitano l'accesso delle donne ai ruoli di leadership» conclude Picca Bianchi.
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