venerdì 18 luglio 2025

L'Europa finanzia la viticoltura in Sudafrica

 

L'Europa finanzia 

la viticoltura in Sudafrica: 

«Servono investimenti 

nel vino europeo»

Assoenologi critica la decisione UE di destinare 15 milioni di euro alla viticoltura sudafricana. Il presidente Cotarella chiede attenzione per i produttori europei, già in difficoltà economica e normativa

La decisione della Commissione Europea di destinare 15 milioni di euro a sostegno della viticoltura sudafricana ha suscitato una ferma reazione da parte di Assoenologi, che considera il provvedimento incomprensibile, soprattutto in una fase storica in cui il comparto vitivinicolo europeo sta attraversando una crisi strutturale.

L'Europa finanzia la viticoltura in Sudafrica: «Servono investimenti nel vino europeo»

La Commissione Europea ha deciso di destinare 15 milioni di euro a sostegno della viticoltura sudafricana

Un gesto giudicato inadeguato

Per il presidente di Assoenologi, Riccardo Cotarella, si tratta di una scelta che desta perplessità sia sul piano politico che economico. «Si tratta di un atto politicamente miope, economicamente ingiustificabile e moralmente lesivo della dignità del lavoro agricolo e della cultura del vino in Europa» ha dichiarato Cotarella. Assoenologi evidenzia come le istituzioni europee sembrino sempre più distanti dalle reali esigenze dei produttori. In particolare, la misura appare in netta contraddizione con le attuali politiche comunitarie che impongono vincoli stringenti alle aziende vitivinicole dell’Unione. La critica riguarda soprattutto la mancanza di coerenza interna alle politiche agricole europee. Mentre si discute della possibile riduzione dei fondi della Politica Agricola Comune (PAC) destinati alla viticoltura, e si introducono norme più severe su etichettature sanitarie – percepite da molti operatori come potenzialmente dannose per l’immagine del vino – la Commissione opta per un investimento a favore di un paese terzo, che rappresenta anche un concorrente sul mercato globale.

L'Europa finanzia la viticoltura in Sudafrica: «Servono investimenti nel vino europeo»

Mattia Vezzola, enologo di Costaripa

«Il problema - commenta Mattia Vezzola di Costaripa - non è dare 15 milioni al Sudafrica. Il vero problema è coordinare la viticoltura europea in modo che ci sia coerenza con gli aiuti che poi si danno al Sudafrica. Siamo in grande difficoltà, e non dimentichiamo che ormai la competizione non è più Italia contro Francia: la vera sfida è Europa contro il resto del mondo. Noi europei, che rappresentiamo la civiltà della viticoltura, dobbiamo tornare a essere protagonisti. Da un punto di vista europeo, questo non è un bel segnale. E, da un punto di vista strategico e di visione, è un segnale ancora più preoccupante. Se sono per aiutare qualcuno ben venga: e invece di accanirsi contro quei 15 milioni, bisognerebbe concentrarsi su come migliorare e rafforzare il settore vitivinicolo europeo». 

Il rischio per la competitività del vino europeo

Secondo Assoenologi, un intervento di questo tipo mette a rischio la competitività dei vini a denominazione di origine e della filiera vitivinicola europea nel suo complesso.
«Bruxelles sceglie di finanziare un potenziale concorrente, invece di investire sul rafforzamento della propria filiera interna» sottolinea Cotarella. A essere minacciata non è solo l’economia di settore, ma anche la biodiversità agricola, l’identità culturale e la coesione territoriale legata alla produzione vinicola.

L'Europa finanzia la viticoltura in Sudafrica: «Servono investimenti nel vino europeo»

Riccardo Cotarella, presidente di Assoenologi

Assoenologi invita la Commissione Europea a riconsiderare il provvedimento e chiede l’apertura di un tavolo di confronto con le rappresentanze del comparto. L'associazione ribadisce il proprio sostegno alla cooperazione internazionale, ma solo quando questa non si traduce in penalizzazione per i produttori europei. Nel comunicato ufficiale, Assoenologi si rivolge anche al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, riconoscendone il costante impegno a difesa del settore vitivinicolo italiano, anche in ambito europeo. «Confidiamo nel sostegno prezioso del ministro Lollobrigida, da sempre attento alle istanze dei vitivinicoltori italiani» aggiunge Cotarella. Infine, il presidente di Assoenologi ribadisce che il vino non deve essere considerato solo un prodotto commerciale. «Il vino è storia, identità, cultura, paesaggio, lavoro» afferma. È quindi necessario evitare che scelte politiche o geopolitiche trattino il comparto come una merce qualsiasi, trascurando il valore aggiunto che esso rappresenta per i territori europei.

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