l Cappelli
dei Felicetti
Una storia italiana
- > DAL NORD AL SUD, E VICEVERSA, IN NOME DEL GUSTO
- > DAL GRANAIO DELLA CAPITANATA
- > PIACEVOLISSIME QUALITÀ ORGANOLETTCHE
Dal Nord al Sud, e viceversa, in nome del gusto
Sulla confezione delle penne rigate firmate Felicetti, pastificio trentinio fra i più apprrezzati nel mondo dei palati più esigenti in tema di pasta, oltre alla rincuorante dicitura monograno, si legge ,fra virgolette, “IL CAPPELLI” . Una scritta curiosa al punto da far ruotare la scatola per leggere se c'è scritto qualcosa che spieghi il perchè di queta stampigliatura. Curiosità soddisfatta! Girata la scatola si apprende così che il Cappelli, è una varietà di grano frutto della ricerca agronomica di un appassionato studioso che nei primi del 1900 fu chiamato dal senatore del regno Raffaele Cappelli ( nella foto ) per curare delle coltivazoni sperimentali nei suo poderi pugliesi.
ùDal granaio della Capitanata
Più nel dettaglio in quell'area della provincia di Foggia che nel regno di Sicilia prima, in quello di Napoli successivamente e quindi, nel Regno delle Due Sicilie, era nota con il nome di Capitanata, comprendendo pure una porzione dell'attuale Molise. Insomma una terra decisamente vocata alle storiche coltivazioni del nostro meridione al punto che, nei decenni, non fu certo azzardato definire questa parte dell'Italia come il granaio della nazione. Merito di nobili e parlamentari di quel tempo, come fu il marchese e senatore Raffaele Cappelli ma anche degli studiosi che in quei primi anni del '900, venivano incoraggiati ad esternare il loro genio, finanziandone la ricerca o meglio, in questo caso, le intuizioni scientifiche di Nazareno Strampelli ( nella foto con la moglie ) . Che da agronomo, genetista dopo aver sperimentato molti ibridi, fra le sementi elette, ne individuo una che origino il grano che fu chiamato Cappelli in onore dell'illuminato finanziatore e senatore del Regno d'Italia.
Piacevolissime qualità organolettche
Da qui un semola di monograno straordinariamente interessante per le sue nutrienti, ma anche piacevolissime, qualità organolettiche. Quelle caratteristiche che sono l'obiettivo principale dei Felicetti di Predazzo per fare la loro pasta fin dal 1908. Un matrimonio curioso davvero, questo fra l'acqua delle Alpi trentine e la semola biologica di grano duro Cappelli, nato e cresciuto nella terra baciata dal sole del sud . Ennesima dimostrazione della forza non di un Paese che non è va per forza a km0, come si vuol promuovere come unica panacea per l'agricoltura e l'agroalimentare fatto in Italia, ma che al contrario, per una tavola di qualità e di gran gusto, sa prendere il meglio degli ingredienti da ogni parte essi provengano. E scusate, anche oltre il Mediterraneo o le Alpi, se nel vale la pena. Per fortuna però, con i Felicetti ( nella foto una vecchia immagine di famiglia) , ci si può fermare qualche decina di chilometri prima e soddisfare comunque il palato da gourmand.
Il Merlo Parlante
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