lunedì 24 ottobre 2016

DELLE BRICIOLE... NON PREOCCUPATEVI

Delle briciole...

non preoccupatevi

Se sono Loison

Delle briciole, non preoccupatevi

Se l'uva finisce avanti con la sultanina

Se l'uva finisce avanti con la sultanina
Quando la pioggia è così fitta che ti impedisce di volare e il freddo umido della metà di ottobre comincia a superare la barriera delle penne è l'ora che noi merli conosciamo come il tempo di volare bassi, vicino alle case degli umani dove i camini cominciano a scaldare l'aria che fra qualche settimana sarà sempre più pungente. Ma non è solo per il tepore delle canne fumarie che noi pennuti ci avviciniamo ai vostri nidi ma anche perché non è raro che qualche umano scuota la tovaglia fuori dalla finestra a fine pranzo o fine cena. Giusto per riporla in attesa del pranzo successivo senza che le briciole, di pane, grissini, crakers o dolcetti da cui derivano quali immancabili tracce del desinare, rimangano prigioniere delle pieghe del tovagliato. In questo caso più che un gesto maleducato, per noi merli è un segno di attenzione per noi e i nostri bipedi consimili che grazie ad un gesto così da poco fronteggiamo la penuria delle campagne che avanza con l'autunno. Tant'è che anche l'uva attaccata in vigna, della quale come è noto, noi merli siamo estimatori, è sempre meno. Al contrario dell'uvetta, per fortuna, che qualche umano lancia con le briciole. Già. Quell'uvetta detta  sultanina e con essa gli ancor più ghiotti bocconi  che sono quei i pezzotti di frutta candita che già da fine ottobre , quando si è un merlo fortunato, si cominciano a trovare, con le briciole,  nei pressi delle case dei gourmet.

Una collezione tutta da provare

Una collezione tutta da provare
Quelli umani, per farvi capire, che non aspettano i giorni del Natale per decidere quale sarà il loro panettone in tavola allo scoccare del giorno più buono dell'anno ma fin d'ora, iniziano la loro ricerca. Provando e assaggiando tutto quel che la pasticceria artigianale di classe sa proporre. Primi fra i primi quegli artigiani del forno, prima per il pane e poi per i dolci, di Costabissara e che rispondono al nome di Loison . Cognome ben noto non solo a gourrmet e intenditori ma anche ad un pubblico sempre più numeroso che entra di diritto nella categoria de  "la gente che sa". E come noi merl,i conosce il piacere di sbeconcellare la qualità fatta panettone.
Inutile dire con quale maestria codesti pasticceri curano la lievitazione, meno ancora, ricordare gli ingredienti che diventano ricca farcitura . Una serie infinite di ghiottonerie alcune delle quali contraddistinte dalla chiocciola SlowFood. Selezionate ma soprattutto calibrate e impastate per diventare panettone Loison. Racchiuso poi da incarti e confezioni che solo a vederli fanno salire la febbre del Natale .
Giorno più buono dell'anno che lo diventa ancora di più se in tavola, a fine desinare, mettete uno dei pezzi della collezione Loison . E per le briciole, non preoccupatevi ...
Il merlo parlante

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