14 FEBBRAIO
ALCUNE VERITA'
È questo l'ennesimo caso - e anche forse il più complesso
in cui al Valentino festeggiato nella data odierna corrispondono da due
a otto santi secondo le fonti cui si sono riferiti i diversi autori: Selene e
Tagliavini collocano il 14 febbraio la celebrazione di Valentino, prete
romano martirizzato nel 270 e di un altro Valentino vescovo e martire a
Terni, città di cui è patrono, morto nel 273, entrambi quindi sotto l'im-
peratore Claudio II il Gotico. Selene inoltre afferma che quest'ultimo
è festeggiato primariamente il 7 gennaio - e solo in alcuni luoghi il 14
febbraio o il 20 ottobre - e che soltanto il primo, probabilmente a cau-
sa del nome che significa "goliardico, vigoroso, adatto al matrimonio"
sarebbe protettore dei fidanzati, oltre a essere invocato a protezione
dei dolori del ventre e a guarigione dell' epilessia.
Il Dizionario dei santi, invece, dei tre Valentino che compaiono come voce attribuisce il 14. febbraio solo a quello detto di Terni, martire sepolto lungo la via Flaminia appunto nei pressi di Terni e che sarebbe stato,secondo una tradizione che risale al VI-VII secolo, vescovo della città e secondo un'altra posteriore invitato a Roma a causa della sua fama di taumaturgo per un caso di artrosi deformante e decapitato per aver rifiutato di sacrificare agli idoli pagani (il corpo fu quindi riportato' a Terni).
De Angelis, infine, riporta dagli scritti degli eruditi Gesuiti di Anversa ben otto san Valentino, la cui fioritura sarebbe avvenuta nel periodo della Controriforma coerentemente alla generale tendenza a moltiplica re martiri e santi (peraltro talvolta anche inventati di sana pianta): un
vescovo e martire in Spagna, un santo della Gallia, un prete martire a
Roma, un vescovo martire a Terni, un martire in Gallia di cui si venera
la testa, un martire romano in Spagna, un romano martire in Belgio e
un soldato martire in Africa (non solo ma i Gesuiti in questione
attribuiscono al 14 febbraio altri sei santi martirizzati lungo la via Flaminia).
De Angelis, temano, accetta sostanzialmente il Valentino protettore
della città di Terni di cui fu il primo vescovo lungo l'arco di settant'anni
nel III secolo, decapitato per la sua professione di fede ultranovanten-
ne e ritiene che sia diventato così celebre soprattutto per la sua multifor-
mità: fu infatti "martire, presbitero, vescovo, taumaturgo, discacciatore
di topi, salvatore dai terremoti, protettore degli uccellini che nidifica-
no, delle ragazze senza dote, dei fidanzati e dei fabbricanti di cioccola-
tini,
In un mio precedente lavoro sulle tradizioni nuziali in genere, io
stessa, ho riportato - a proposito dell'essere Valentino vescovo di
Terni patrono degli innamorati (tradizione peraltro atte stata anche in Lapucci - Antoni") - una delicata leggenda fiorita intorno al santo: "Si dice che Valentino, vissuto
intorno al 230 d.C. donasse ai giovani che
passavano accanto alle mura del suo convento, il fiore più bello del giardino, conquistando con la gentilezza il cuore di entrambi i sessi, che piano piano ne fecero il proprio consigliere. La prima coppia di giovani che si innamorarono, essendosi incontrati nel complice giardino,
furono benedetti dal santo e in seguito si sposarono felicemente.
Nacque così la tradizione di S. Valentino, che scelse il 14 febbraio per fare un'unica benedizione nuziale annuale".
De Angelis, temano, accetta sostanzialmente il Valentino protettore
della città di Terni di cui fu il primo vescovo lungo l'arco di settant'anni
nel III secolo, decapitato per la sua professione di fede ultranovanten-
ne e ritiene che sia diventato così celebre soprattutto per la sua multifor-
mità: fu infatti "martire, presbitero, vescovo, taumaturgo, discacciatore
di topi, salvatore dai terremoti, protettore degli uccellini che nidifica-
no, delle ragazze senza dote, dei fidanzati e dei fabbricanti di cioccola-
tini,
In un mio precedente lavoro sulle tradizioni nuziali in genere, io
stessa, ho riportato - a proposito dell'essere Valentino vescovo di
Terni patrono degli innamorati (tradizione peraltro atte stata anche in Lapucci - Antoni") - una delicata leggenda fiorita intorno al santo: "Si dice che Valentino, vissuto
intorno al 230 d.C. donasse ai giovani che
passavano accanto alle mura del suo convento, il fiore più bello del giardino, conquistando con la gentilezza il cuore di entrambi i sessi, che piano piano ne fecero il proprio consigliere. La prima coppia di giovani che si innamorarono, essendosi incontrati nel complice giardino,
furono benedetti dal santo e in seguito si sposarono felicemente.
Nacque così la tradizione di S. Valentino, che scelse il 14 febbraio per fare un'unica benedizione nuziale annuale".
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