domenica 26 febbraio 2017

MA CHE COSA E' LA FELICITA'?

MA CHE COSA E'
LA FELICITA'? 

Confucio
La felicità è la condizione, di durata temporale assai variabile,
di chi si sente pienamente e piacevolmente soddisfatto nei propri desideri e non è turbato da timori o preoccupazioni
Sul concetto di felicità si è detto tutto e il contrario di tutto, come dimostrano alcune delle riflessioni sottostanti formulate dall’antichità a oggi da filosofi, psicologi, artisti, maestri spirituali, ecc...
“Solo i grandi sapienti e i grandi ignoranti sono immutabili” (Confucio, ca. 479/221 a.e.c.)
“La vita è pratica di felicità, non conviene pensare a ciò che potrà accadere in futuro se questo implica la rovina della propria serenità presente” (Epicuro 341-270 a.C.)
“L’ignoranza è madre della felicità e beatitudine sensuale” (Giordano Bruno, 1585)
“Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno risolto, per vivere felici, di non pensarci” (Blaise Pascal, 1650)“L’ignoranza non deve impoverirsi con il sapere. Per ogni risposta deve saltare fuori - lontano e apparentemente non in rapporto con essa - una domanda che prima dormiva appiattata. Chi ha molte risposte deve avere ancor più domande” (Elias Canetti, 1973)
Epicuro

“L’ignoranza non può essere cancellata dal perdono. La chiave della felicità quindi è la saggezza, l’unica cosa che possa dissipare l’ignoranza” (Siddhartha Gautama Buddha, V sec. a.e.c.)
“Dicono che la felicità dell’uomo non può consistere fuorché nella verità. Così parrebbe, perché qual felicità in una cosa che sia falsa? E come, se il mondo è diretto alla felicità, il vero non deve render felice? Eppure io dico che la felicità consiste nell’ignoranza del vero” (Giacomo Leopardi, 1818)
“Bisognerebbe riuscire a convincere gli uomini della felicità che essi ignorano, persino quando ne godono” (Charles-Louis de Montesquieu, 1745)
“Mostratemi un uomo felice, e io vi mostrerò la presunzione, l’egoismo, la malignità, a meno che non sia la totale ignoranza” (Graham Greene, 1948)
“La felicità – come si dice giustamente – è fatta di tante piccole cose, la piú importante delle quali è avere un piccolo cervello” (Giovanni Soriano, 2005)


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