domenica 1 settembre 2013

LA GRAPPA

In Italia scende
il consumo
dei superalcolici


Secondo l'International Wine and Spirit Research nel 2011 in Italia ci siamo bevute poco più di 200 milioni di bottiglie di spirits.
Facendo il conto del consumo procapite si evince che non siamo dei grandi bevitori, ci potremmo concedere qualcosa in più. Nelle proiezioni 2012-2016 l'Istituto preconizza invece un ulteriore calo del 4,7%, in controtendenza rispetto al mercato globale dove è previsto un incremento del 9%.
Ma la cosa più curiosa è che però per il Bel Paese è prevista una crescita di vodka e rum, due spirits che stanno già registrando ottime performance. Perché risultano vincenti? I motivi possono essere tanti, ma tra tutti emerge anche la capacità di rinnovamento che hanno dimostrato e l'impegno che ci mettono nella comunicazione.
La grappa invece pare anestetizzata dall'indolenza e dal pessimismo dei produttori, dopo alcuni decenni di miglioramento tecnologico e di invenzioni in comunicazione capaci di portarla nel cuore dei consumatori. 
Oggi abbiamo grappe davvero eccellenti, perché non pensare a valorizzarle?

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