venerdì 6 maggio 2022

In Francia rinomato chef, in Italia camorrista latitante: arrestato

 

In Francia rinomato chef, 

in Italia camorrista 

latitante: arrestato

I Carabinieri hanno arrestato Antonio Cuozzo Nazzi, membro di una cosca. Latitante da otto anni si è dato alla ristorazione diventando famoso in un locale della Costa Azzurra specializzato in cucina italiana


Ricercato dalle Forze dell'Ordine da otto anni aveva fatto perdere le sue tracce. Aveva, infatti, deciso di darsi alla ristorazione, acquisendo negli anni una discreta fama di cuoco in Costa Azzurra. Alla fine la Direzione investigativa antimafia (Dia) tramite i Carabinieri della Compagnia di Giugliano e i colleghi transalpini, è riuscita a identificare e ad arrestare Antonio Cuozzo Nazzi, 56 anni, camorrista considerato vicino al clan dei Mallardo (operativo nel territorio di Napoli e Caserta).  Un caso analogo era avvenuto pochi mesi fa quando le Forze dell'Ordine avevano arrestato in Spagna un boss mafioso. Aveva aperto un fruttivendolo e in precedenza aveva fatto anche il cuoco e si faceva chiamare Manuel. 

In Francia rinomato chef, in Italia camorrista latitante: arrestato

Camorrista in Italia e insospettabile cuoco in Francia

Antonio Cuozzo Nazzi era stato condannato a 16 anni di reclusione per rapinaricettazione e porto illegale di armi, e si era reso irreperibile dal 2014. Il cinquantaseienne viveva in una cittadina non lontano da Cannes, dove si era costruito una nuova vita e, sotto falso nome, era diventato cuoco in un albergo di lusso di St-Raphaël, rinomato per la cucina italiana.

Le Forze dell'Ordine lo hanno trovato nel suo appartamento, dove viveva solo. L'uomo si è arreso senza opporre resistenza ed è stato ammanettato. Adesso è in attesa di estradizione in Italia.

In Spagna era arrestato un boss mafioso che faceva il ristoratore e il negoziante

Un caso analogo era successo alla fine del 2021 in Spagna, quando il boss mafioso Gioacchino Gambino, ricercato da vent'anni,  era stato rintracciato a Galapagar, vicino alla capitale Madrid, dove pensava di essere al sicuro, con una nuova identità e un lavoro da ristoratore e commerciante. Aveva infatti aperto un fruttivendolo e prima ancora aveva fatto il cuoco in un ristorante dove si faceva chiamare Manuel. Gli investigatori della Dia e i magistrati della procura di Palermo avevano già concentrato le loro attenzioni sulla Spagna, dove Gammino era scappato durante una sua prima latitanza.

Il boss è stato individuato grazie una foto comparsa su Google Maps davanti al banco di un fruttivendolo. In quella immagine si vedeva un uomo che somigliava chiaramente al latitante, in particolare per la cicatrice sulla parte sinistra del mento. Da lì sono scattate le ricerche e si è arrivati alla cattura.Iat

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