Il 16 maggio è la Giornata Mondiale della Celiachia, malattia cronica, legata a un malassorbimento del glutine, che porta alla totale incapacità di metabolizzare la sostanza una ricorrenza istituita ormai qualche anno fa per puntare i fari su una delle malattie croniche più diffuse sul pianeta, che, se non gestita correttamente, esercita un impatto negativo sulla qualità della vita. Anche la Giornata Mondiale della Celiachia 2022 sarà un’occasione per informare, condividere storie ed esperienze, nonché un modo per diffondere i principali metodi e approcci per combattere tale patologia.
Gli eventi saranno numerosi in tutto il mondo. In Italia è l’AIC a fare la parte del leone, infatti ne patrocinerà più di sessanta, divisi tra online e offline. In rete verranno organizzati workshop digitali, webinar ed eventi in live streaming dove alcune persone affette da celiachia racconteranno le loro storie. In presenza, si terranno invece attività per bambini, incontri con esperti, cooking show, screening e molto altro ancora.
Dal 14 al 22 maggio si svolge inoltre la Settimana della celiachia con una serie di eventi. Iniziative che assumono ancora più importanza in merito agli ultimi dati rilasciati dalla Relazione Annuale al Parlamento sulla Celiachia, secondo cui la Lombardia risulta la regione con il maggior numero di diagnosticati (circa 44mila), seguita dal Lazio (2° con 23.633 casi) e dalla Campania (3° con oltre 22mila celiaci).
Focus sulla celiachia
In vista della Giornata Mondiale della Celiachia vale la pena fare il punto della situazione, descrivendo gli elementi salienti di questa patologia e fornendo qualche consiglio per gestirla al meglio. La celiachia è una malattia cronica che stimola il sistema immunitario, pur presentando importanti differenze con le normali allergie. È legata ad un malassorbimento del glutine, che porta alla totale incapacità di metabolizzare la sostanza. Tutto ciò porta ad una reazione infiammatoria dell’intestino, che causa il mancato assorbimento di altri nutrienti, mentre nel lungo periodo determina l’atrofia pressoché totale dei villi intestinali.
I sintomi della celiachia sono prettamente gastrointestinali e accompagnati da sintomi che vanno dalla diarrea al dolore addominale, fino al vomito. Tuttavia, a questi si associa anche un dimagrimento forzato, la stanchezza e l’astenia. La celiachia è un fenomeno non solo sanitario, ma anche sociale. Il motivo di ciò risiede nell’elevata incidenza della malattia. Tra diagnosi certificate e non, si stima un’incidenza pari all’1% della popolazione. Ciò significa qualcosa come 600mila celiaci solo in Italia. Da qui la necessità di istituire una Giornata Mondiale della Celiachia.
Vi è infatti un estremo bisogno informativo da parte di chi viene raggiunto da una diagnosi di celiachia. La prima reazione è sempre negativa, in quanto tale patologia è connessa all’impossibilità di mangiare pane, pasta, pizza etc. E’ vero, dalla celiachia non si guarisce e quindi l’unica soluzione consiste nell’evitare per sempre cibi contenenti glutine. Tuttavia, le alternative sono numerose e possono dare vita a tutte le preparazioni che si consumano abitualmente. Il trucco sta nel normalizzare la celiachia, trasformandola in un’occasione per cambiare la propria dieta, provando ad integrare alimenti nuovi. Una sorta di viaggio “obbligato” verso una rinnovata conoscenza alimentare.
Una ricetta contro la celiachia
Il senso del mio impegno si basa da sempre su questa massima: la celiachia si combatte mangiando. La celiachia infatti non è una maledizione, ma un modo per trarre maggiore divertimento in cucina, preparando dei piatti unici e davvero succlenti. Proprio per questo vale la pena celebrare la Giornata Mondiale della Celiachia, accompagnando la partecipazione ai tanti eventi con la preparazione di buone ricette gluten-free, a uso e consumo sia dei celiaci che non. A tal proposito vi propongo una ricetta, che sono certa incontrerà il vostro apprezzamento: la torta di mandorle e mais.
Come suggerisce il nome, è realizzata con la farina di mais e con la farina di mandorle. E’ un’accoppiata vincente, che certo non fa rimpiangere la classica farina doppio zero. Nello specifico, il mais fornisce sentori corposi, mentre la mandorla dei sentori leggermente amarognoli, aromatici e molto gradevoli. La torta è a modo suo abbastanza leggera, infatti la farcitura non è composta da una crema, bensì dai lamponi. La lista degli ingredienti comprende anche le uova, lo zucchero, il burro (non tantissimo), i limoni e ovviamente il lievito.
La torta di mandorle e mais può fungere da fine pasto, ma soprattutto da merenda “corposa”. La ricetta, infatti, suggerisce un taglio a quadrotti, che si possono consumare quasi a mo’ di biscottini. Consiglio di accompagnarli con un buon caffè, magari guarnendoli con abbondante panna montata.
Torta di mandorle e mais
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