ARoma è emergenza totale per lo street food illegale, abusivo. Infatti, secondo Confesercenti, il mordi e fuggi etnico venduto sui marciapiedi vale circa due milioni di euro a settimana (se calcolato in un anno, si parla di una cifra che super abbondantemente i 100 milioni di euro). Un affare d'oro totalmente illegale: nessuna cucina a norma per le pubbliche vendite, zero igiene e conservazione corretta degli alimenti ma soprattutto nessuna partita Iva aperta.
A Roma è emergenza street food abusivoEmergenza street food illegale a Roma, Confcommercio: «Un problema da discutere con l'amministrazione»
Nella Capitale, questo è un problema che esiste da ormai diversi anni. I turisti arrivano in città e vengono presi alla sprovvista, non avendo quasi la capacità di scegliere. Spesso, incoscienti del fatto che siano attività tutt'altro che legali, finiscono per acquistare questi cibi fatti in casa e per alimentare così un business milionario. I regolari, dunque, sono sul piede di guerra e sono pronti a combattere questa battaglia. Su tutti Fida-Confcommercio, la Federazione italiana dettaglianti dell'alimentazione, che, a Italia a Tavola, ha commentato così la situazione: «È sicuramente un problema da discutere in questi mesi con l'amministrazione anche alla luce del prossimo Giubileo. I turisti arrivano in città e quasi non hanno la capacità di scegliere, vengono presi alla sprovvista e non riescono a capire bene cosa significhi un prodotto di qualità italiana» dichiara Giuseppe Ligorio, presidente Fida-Confcommercio Roma.
«Speriamo di trovare una spalla nel Campidoglio - conclude Ligorio -. La gente, soprattutto nei grandi eventi e quando ci sono picchi di visite, è distratta e va di fretta, senza badare più di tanto all'offerta che viene fornita. Allo stesso tempo chi investe illegalmente in questo settore sa che passano in un certo luogo anche diecimila persone in un solo giorno, davanti a dieci affari conclusi possono dire di aver fatto la giornata».
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