domenica 24 marzo 2019

Borgotufi, oasi d'ospitalità molisana

Borgotufi, 

(foto: Emanuele Scocchera)

oasi 

d'ospitalità 

molisana



Nel piccolo paese di Castel del Giudice (Is) Borgotufi è una ventata di economia per la comunità e un'occasione di relax e gusto, trattamenti e attività all'aria aperta per turisti e visitatori . 

Castel del Giudice è un’amena località situata a più di 800 metri d’altitudine nell’Alto Molise, al confine con l’Abruzzo. Il territorio montano è costellato da verdi pascoli ed è attraversato dalle acque cristalline del fiume Sangro. Probabilmente il nome del borgo deriva da “Castrum Judicis” o da “Castellum Judicis”, un castello-fortezza dove un tempo risiedeva un’autorità che amministrava la giustizia.
Camminando tra i vicoli del paese, annoverato tra i Borghi autentici d’Italia, colpisce la chiesa parrocchiale in stile barocco di San Nicola risalente al XV-XVI secolo, la chiesa dell’Immacolata e la cappella di Sant’Antonio. Da non perdere la visita al santuario della Madonna in Saletta. La specialità di cui Castel del Giudice va fiera è la coltivazione, nei terreni a bassa quota, di mele biologiche e della produzione con i suoi “derivati” di marmellate e succhi di frutta.
Un altro interessante progetto, nato dalla collaborazione tra pubblico e privato, è Borgotufi il cui nome è tratto dalla pietra locale: il tufo. Un agglomerato di case e stalle è stato trasformato, dopo un sapiente e accurato restauro, in un albergo diffuso. Positiva la ricaduta economica sia in termini di rinascita di un borgo ormai spento, sia per le nuove opportunità di lavoro offerte. La struttura, perfettamente integrata nel paesaggio, è racchiusa tra i boschi e le montagne dell’Appennino.

(Borgotufi, oasi d'ospitalità molisana)

L’architettura degli immobili, recuperati con criteri antisismici, conserva il sapore antico, e i materiali originari - legno e pietra - sono accostati a elementi contemporanei quali, ad esempio, gli inserti in acciaio corten. Nel corpo centrale troviamo la reception, il ristorante Ocrà - Favola Molisana, il centro benessere e una casetta dedicata a luogo d'incontri.

Le abitazioni sono, invece, disseminate tra le viuzze del borgo - i cui nomi richiamano le varietà di mele presenti nel vicino meleto bio Melise (via Cerina, via Tinella, via Limoncella...). La piazzetta del borgo si affaccia, come un’ampia terrazza, sull’incantevole scenario naturale. L’arredamento delle camere e delle suite, che ricorda la tradizione locale, è semplice e dal tono rustico: pavimenti in cotto, soffitti con travi in legno, pareti con pietre a vista e tendine ricamate alle finestre. Le minisuite deluxe sono dotate di ogni comfort, e la suite più grande (50 mq) è un romantico appartamento realizzato su due livelli: soggiorno con un bel camino, cucina, bagno e, nel soppalco che si affaccia sulla zona living, il letto matrimoniale e un secondo bagno.

(Borgotufi, oasi d'ospitalità molisana)

In un gioco armonico di stili architettonici (pietra a vista e ampie vetrate che dialogano con l’esterno) la spa offre bagno turco, sauna, cascate a getto e docce emozionali con cromo e aromaterapia, piscina panoramica riscaldata con idromassaggio e zona relax. Il menu trattamenti è vario e modellato sulle esigenze dell’ospite. Per ossigenare i tessuti e rimodellare la silhouette, è suggerito il massaggio emolinfatico che, grazie ad un insieme di sfioramenti e pressioni, attiva la circolazione di ritorno. Nel trattamento alla cervicale prima s'impastano i muscoli del collo, poi si effettuano leggere trazioni cervicali, abbinate a un dondolio del capo verso destra e sinistra, per migliorarne gli effetti. Per ottenere benefici ai legamenti consigliato il massaggio alle gambe. Qui, tramite una serie di tecniche manuali tra loro combinate e non troppo invasive, si allentano i fasci muscolari.

(Borgotufi, oasi d'ospitalità molisana)
Variazione di coniglio

Ricette della tradizione molisana e abruzzese al Ristorante Ocrà - Favola Molisana, rivisitate dalla chef Alessandra Di Paolo (allieva di Niko Romito, patron del ristorante Reale Casadonna premiato con 3 stelle Michelin). La ricerca delle materie prime è assai scrupolosa, alcune sono raccolte direttamente dall’orto dell’albergo diffuso, le altre sono acquistate dai produttori locali. Nel menu di marzo i piatti ricordano il risveglio della primavera come nell’Insalata porta fortuna con lattuga, radicchio, melograno, finocchi, nocciole e arance. Tra i primi piatti primeggia lo Spaghettone La Molisana con pomodoro, pesto di basilico e stracciata di agnone, un formaggio a pasta filata tipico dell’Alto Molise. A seguire la Variazione di coniglio: coscetta panata e fritta e sovracoscia cotta a bassa temperatura, su purea di patate dell'Alto Sangro contornata da fiorellini eduli. Buoni e croccanti i Carciofi ripieni di pane alle noci, pomodorini sott'olio e capperi su pesto di prezzemolo.

Per chi ama le attività all’aperto, Castel del Giudice è il luogo ideale per escursioni a piedi e a cavallo o per pedalate in mountain bike. A pochi chilometri Roccaraso e, per una gita con l’auto “fuori porta”, suggerito il Parco della Maiella e il Parco nazionale d’Abruzzo.
di Lucia Siliprandi
Per informazioni: www.borgotufi.it 

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