sabato 30 marzo 2019

Sbalzi d’umore e alimentazione scorretta La colpa è degli ormoni e della tiroide


Sbalzi d’umore 

e alimentazione 

scorretta
La colpa è 

degli ormoni 

e della tiroide



L’umore e le abitudini alimentari risentono notevolmente delle variazioni ormonali che molto spesso sono determinate dalla tiroide. 

L’ipertiroidismo ad esempio rende ansiosi, mentre l’ipotiroidismo provoca apatia. 

«Sono gli ormoni». Quante volte, soprattutto in età adolescenziale, ci siamo sentiti dire così come giustificazione a sbalzi d’umore. Ed effettivamente c’è un fondamento scientifico a questa affermazione che incide anche su altri aspetti della vita quotidiana. Ne ha parlato Andrea Lania, docente di Endocrinologia presso Humanitas University e responsabile dell’Unità operativa di Endocrinologia dell’ospedale Humanitas in un articolo pubblicato su Humanitasalute che qui riportiamo integralmente.

Sbalzi d’umore e alimentazione scorretta La colpa è degli ormoni e della tiroide


Le variazioni ormonali hanno un impatto sull’umore con conseguenze anche sull’alimentazione? «A fronte di carenza o eccessi dei livelli di alcuni ormoni, l’umore può certamente risentirne e anche la dieta potrebbe subire qualche ripercussione», risponde Andrea Lania.

Un esempio riguarda proprio la tiroide: «L’eccesso di ormone tiroideo può rendere il paziente più ansioso e irritabile mentre in caso di ipotiroidismo, quindi con deficit di ormone tiroideo, il soggetto può essere più apatico e in presenza di una forma di depressione questa può essere accentuata», ricorda il professor Lania. Dalla tiroide al surrene: «L’eccesso di cortisolo può comportare una flessione del tono dell’umore fino all’insorgenza di episodi psicotici».

«Modificandosi l’umore anche le abitudini alimentari potrebbero cambiare. Le variazioni possono essere diretta conseguenza delle modificazioni dell’umore, per esempio il paziente potrebbe cominciare a mangiare più del necessario, o semplicemente dell’alterazione ormonale, per esempio in caso di ipertiroidismo potrebbe aumentare il senso di fame», sottolinea il professore.

Nessun commento:

Posta un commento