giovedì 4 agosto 2022

Alberi monumentali d’Italia, 401 i nuovi iscritti

 

Alberi monumentali d’Italia, 

401 i nuovi iscritti 

all'elenco del Ministero

Salgono a 4.006 gli alberi o i sistemi omogenei di alberi censiti per il particolare pregio naturale e culturale. Tra le nuove iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi


Èstato pubblicato sul sito del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali l’elenco aggiornato degli alberi monumentali d’Italia401 le nuove iscrizioni, per un totale di 4.006 alberi o sistemi omogenei di alberi censiti per il particolare pregio naturale e culturale.

Patrimonio da tutelare

Gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio da tutelare e valorizzare. Nell’elenco sono inclusi esemplari che, lungo tutto lo Stivale, si contraddistinguono per particolari caratteristiche come l’elevato valore biologico ed ecologico per età, dimensioni, morfologia, rarità della specie o habitat per alcune specie animali, l’importanza storica, culturale o religiosa rivestita sul territorio e la capacità di caratterizzare il paesaggio sia in termini estetici che identitari.


Compaiono per la prima volta l’acero palmato rosso, la camelia e l’anagiride

Tra le nuove iscrizioni spiccano per numerosità i cedri, le querce, i platani e i faggi, mentre fanno la loro prima comparsa nell’elenco alcune specie come l’acero palmato rosso, la camelia e l’anagiride.


Da nord a sud i più maestosi

Per maestosità si contraddistinguono il cedro del libano nel Parco di Villa Mirabello a Varese, con un fusto di oltre 11 metri di circonferenza e un’ampia chioma che si estende in modo simmetrico e regolare con un diametro di 36 metri, la farnia di Barano d'Ischia in provincia di Napoli, con una circonferenza di 8,6 metri e un’età stimata di circa 350 anni, e il castagno di Sorbo San Basile in provincia di Catanzaro, con un tronco di 8,4 metri di circonferenza e risalente al 1700.


Intensa attività di catalogazione

L’elenco degli alberi monumentali d’Italia è frutto di un’intensa attività di catalogazione realizzata in modo coordinato e sinergico dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, dalle Regioni e Province autonome e dai Comuni. Questo aggiornamento, approvato dal Mipaaf con decreto dirigenziale del 26 luglio, tiene conto di cancellazioni e delle nuove iscrizioni proposte dalle Regioni Basilicata, Calabria, Campania, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto e dalla Provincia autonoma di Trento.

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