martedì 2 agosto 2022

CUOCERE LA PASTA ...IN MODO GREEN

 CUOCERE LA PASTA 

... IN MODO GREEN

 

Non si tratta di un metodo innovativo, che infatti è utilizzato anche da alcuni chef di fama mondiale,... ma quasi ciclicamente torna agli onori della cronaca perché legato al tema del risparmio domestico di gas (o di elettricità, a seconda che si usino i fornelli o le piastre per induzione)

Ed è così anche oggi che cambiamento climatico e crisi energetica ci rendono più attenti a non sprecare denaro e risorse. Ea volte anche un piccolo gesto quotidiano come preparare un piatto di pasta può fare una grande differenza. 

Uno studio promosso dai Pastai italiani di Unione Italiana Food, commissionato a 

Perfect Food Consulting, ha calcolato l'energia necessaria per cuocere 200 grammi di pasta

in modo convenzionale (a pentola scoperta e con la proporzione di 1 litro d'acqua ogni

100g di pasta) e quanto potremmo invece risparmiare, in energia, emissioni e acqua,

con tre semplici accorgimenti alla portata di tutti: portare ad ebollizione l'acqua mettendo 

il coperchio sulla pentola, ridurre la quantità di acqua e spegnere il fuoco prima

del tempo. Si tratta della cosiddetta cottura passiva della pasta.


Dalla ricerca è emerso che con questo sistema si può tagliare fino al 6% in termini

di energia ed emissioni di (02 equivalente,

mentre mettendo 700 ml di acqua al posto

del classico litro per 100 grammi si consumail 13% di energia il meno. Inoltre, spenderemo il 30% di acqua in meno mala pastasarà ugualmente buona - oggi la sua qualità è più alta di 40 o 50 anni fa -, si con-

centrerà l'amido e renderà più facile legare con il condimento. La fiamma andrà tenuta

accesa per 2-3 minuti, nei quali avremo la ripresa del bollore, continuando la cottura

in modo indiretto, cioè a fuoco spento, tenento la pasta con il coperchio sulla pentola

per non disperdere il calore. In questo modo il risparmio di energia ed emissioni di C02 arriva fino al 47%. (on un consumo medio di 23.5 kg pro-capite di pasta, ogni italiano arriverebbe a risparmiare in un anno fino a 44,6 chilowattora, 13,2 chili di C0 e 69

litri di acqua. 

E se lo facessimo tutti, i risultati diventerebbero dawero importanti: risparmieremmo tra i

356 milioni ei 2,6 miliardi di chilowattora in un anno, 4.100 mc di acqua, suflicienti a riempire 1.640 piscine  olimpioniche e fino a 776 chilotonnellate di C02, le emissioni di una macchina per 21 viaggi andata-ritorno tra la Terra e il Sole.

L'ESPERIMENTO 

DI BENIAMIN THOMPSON 


La cottura passiva è, in realtà, una tecnica antica.

Già nel 1700 uno dei fondatori della termodinamica,

Benjamin Thompson, si era accorto che il cibo si 

cuoceva non perché l'acqua bolliva, ma perché era calda

e rimaneva calda a lungo. 

Ed è questa,  la cottura passiva. 

Con questa tecnica è necessario che l'acqua rimanga 

soltanto abbastanza calda per cuocere. 

La pasta che noi utilizziamo è pasta secca e quando

la cuociamo non facciamo altro che reidratarla. E, per

fare questo, è sufficiente che\l'acqua calda che utilizziamo 

sia a una temperatura tra i 70-75 gradi Celsius.

"ll processo con cui il cibo è più comunemente preparato 

per la tavola - la bollitura - è così familiare

a chiunque, e i suoi effetti così uniformi, e 

apparentemente cosi semplici che pochi, io credo, si sono

presi la briga di indagare come o in che modo questi

effetti vengono prodotti": cosi scriveva uno dei fon-

datori della termodinamica, in un saggio del 1799 in

analizzava scientificamente i processi di cottura,

Benjamin Thompson

Panorama edit

 

Nessun commento:

Posta un commento