venerdì 1 novembre 2013

AI GIOVANI PIACE PICCANTE



Novembre è il mese giusto per parlare di peperoncino, pepe e piccantezza.
Questo non solo perché con la fine della calura estiva possiamo sentire il bisogno di scaldare perlomeno i nostri piatti, ma anche perché i frutti, raccolti durante l’estate, danno il meglio di sé anche durante la stagione autunnale.
La piccantezza è data dall’azione della capsaicina
(o di altre molecole) sui chemorecettori del calore presenti sulla pelle e soprattutto nelle mucose. Ma come viene misurata la piccantezza?
Esistono sicuramente tecniche cromatografiche, ma
è ancora in uso il metodo tradizionale, detto Scoville Organoleptic Test, che richiede l’azione di circa cinque assaggiatori in grado di indicare la diluizione dell’estratto necessaria per non percepire più la sensazione di bruciore. Non è un metodo oggettivo, in quanto la sensibilità del singolo può variare di un grado anche considerevole, ma efficace per essere spiegato e per “giocarci” con chi di chimica non se ne intende.
Se volessimo ipoteticamente sviluppare un prodotto alimentare piccante, di cosa altro dovremmo tener conto, per il suo successo? Sicuramente sarebbe necessario valutare i gusti del nostro target.
Infatti è stato scientificamente provato (ma ce n’eravamo già accorti!) che alcune popolazioni sono più tolleranti verso il piccante. Questo deriva da secoli di adattamento, è scritto nei nostri geni e si somma all’influenza della cultura nelle nostre scelte alimentari.
E questa sensibilità, si modifica nel tempo? Dando uno sguardo al mercato Kalsec, un’azienda americana produttrice di spezie, ha sviluppato un indice che tiene conto dell’uso di diversi tipi di peperoncino e prodotti speziati evidenziando per l’Europa e gli Stati Uniti un sensibile incremento di utilizzo negli ultimi anni: ai giovani piace e piacerà sempre di più consumare prodotti speziati e piccanti.
Su quest’onda potrebbe essere il momento giusto per dare un tocco piccante alle nostre preparazioni. Resta da capire se si tratti di una tendenza (come suggerito da Kalsec, che nel vendere aromi ha i suoi bei interessi), oppure semplicemente di una moda, con i suoi alti e i suoi bassi.
ANGELA COSSU

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