domenica 1 dicembre 2013

GRANDIVINIGROUP DA GUINNESS


GRANDI VINI GROUP DA GUINNESS

MADE IN ITALY

25 anni +2 per il Consorzio
Grandi Vini d’Italia Group

Continua nel suo record di “stabilità” il gruppo Grandi Vini d’Italia composto da otto grandi produttori italiani, che, forse per far fede al detto “Nemo profeta in patria”, si sono fatti conoscere molto di più all’estero che nella loro terra.
Da sinistra Desiderio Bisol, Alberto Chiarlo, Franco Tommasi, Gianmaria Cesari
Aleardo Mantellassi , Antonio M. Zaccheo, Daria Garofoli e Roberto Pighin
Con grande lungimiranza, tanti anni fa, quando a Oriente il vino era un illustre sconosciuto, il  Grandi Vini D’Italia Goup aveva messo un pilone del suo ponte a Singapore, città cosmopolita che, nel frattempo, è diventata una delle capitali nel mondo della finanza e del commercio. Vale la pena, al raggiungimento di questo ennesimo record, da parte degli otto produttori (Bisol, Carpineto, Umberto Cesari, Michele Chiarlo, Garofoli, Mantellassi,  Pighin e Villa Girardi) di ascoltare come questo sodalizio tra vignaioli,
concorrenti tra loro, abbia potuto durare tanti anni. Quella di consorziarsi è stata un'operazione non sostenibile per le singole aziende ma che, con le persone giuste, si è rivelata un investimento sicuro per lo sviluppo che, a medio termine, si è potuto agevolmente autofinanziare. L'obiettivo era quello di far conoscere sempre di più nel mondo l'esistenza del team "Grandi Vini" e le sue caratteristiche.

Ecco. In breve,  l’opinione di ognuno degli otto soci.


"Sono stati venticinque anni intensi, impegnativi, ma sono stati anche 26 anni ricchi di entusiasmo - spiega GianlucaBISOL (Veneto) general manager dell'azienda di Valdobbiadene.Ventisei anni vissuti velocemente, di un continuo "su e giù" per gli aerei, nella certezza che l'altissima qualità italiana avrebbe avuto i numeri per raggiungere gli angoli più remoti del mondo...".

Parla il presidente del consorzio e contitolare (con Giovanni Carlo Sacchet) della CARPINETO (Toscana), Antonio Mario Zaccheo: "Negli anni '80  quando il nostro mondo era molto diverso da oggi - noi eravamo tra i pochi esportatori a vendere già in Germania e Stati Uniti e sentivamo questi Paesi già lontani. Ci sembrava di vivere un' avventura ogni volta che partivamo per quei luoghi. I produttori di vino che viaggiavano erano pochissimi e una larga parte del mondo era ancora preclusa all'Occidente. L’Oriente sembrava ancora più lontano. Oggi la situazione è completamente cambiata, il mondo si è aperto e viviamo ormai la vera economia globale che fino a pochi anni fa era inimmaginabile. Noi abbiamo vissuto questa drastica evoluzione con il nostro Consorzio “Grandi Vini d’Italia Group”; inizialmente ci siamo uniti per necessità commerciali e collaborazione economica e siamo cresciuti tutti e molto. La nostra collaborazione commerciale si è cementata anche sul piano personale e umano. Una bella esperienza, inusuale, in un Paese come il nostro dove sono tutti d'accordo… nel non essere d'accordo su niente!"


Tocca a Umberto CESARI  (Emilia-Romagna) "Non è assolutamente facile incontrare otto produttori vitivinicoli che da 26 anni uniscono le loro energie commerciali e la loro creatività ponendola a disposizione del gruppo, l'uno con l'altro senza speculazioni personali, anzi, con generosa collaborazione. Questa atmosfera che si respira da tanto tempo scaturisce da persone fuori dal comune, che usano come strumento di lavoro l'amicizia e il rispetto reciproco. Il grande valore del Consorzio sta soprattutto nelle famiglie che lo compongono, che hanno cresciuto giovani vignaioli ai quali auguriamo di portare avanti la Grandi Vini con la medesima passione e allegria che ci ha contraddistinti".


"Se questo è l'unico dei Consorzi Export del settore che ha resistito per 26 anni, un motivo ci deve essere. Secondo Michele CHIARLO (Piemonte) alla base del successo della Grandi Vini ci sono alcuni punti fondamentali. Il Consorzio è formato da un gruppo di aziende che hanno la stessa politica produttiva e commerciale ma non hanno prodotti in concorrenza tra loro. Questo ha permesso al gruppo di crescere negli anni e con esso sono cresciute molto tutte le singole aziende che lo compongono. La gestione del Consorzio è stata improntata a una rigorosa economicità, riservando la parte preponderante delle risorse allo sviluppo dei mercati. Un occhio di riguardo ai mercati emergenti dove è stato promosso - e ben realizzato - il concetto vincente di offrire agli importatori la possibilità di avere un'unica spedizione e fatturazione dei vini delle più importanti regioni del Centro-Nord Italia.


"Già 26 anni? Non è possibile! Così tanti anni sono passati da quel lontano 1987 e la memoria torna indietro - ricorda Gianfranco GAROFOLI (Marche). Sì, venticinque anni fa ero presente alla sottoscrizione dell'atto costitutivo di Grandi Vini C. E. in quello studio notarile a Roma. Fu mio zio Dante, allora presidente della Garofoli, a sottoscrivere l'atto. Io iniziavo giusto in quel periodo a occuparmi della crescita dell'export dell'azienda ancora troppo poco sviluppata sino ad allora vista le accresciute capacità produttive. Fui subito entusiasta del progetto propostoci a suo tempo da Antonio Zaccheo e, una volta che il Consorzio fu attivo, partecipai attivamente alla sua vita. Lo stesso fecero tutti gli altri consorziati e questo, secondo me, spiega il successo di Grandi Vini, dimostrato dalle attività svolte e da tanta longevità.

"Sembra ieri allorché ricevetti una telefonata dall'amico Michele Chiarlo che mi proponeva la creazione di un consorzio tra produttori di vini di qualità per promuovere e far conoscere i vini degli associati all'estero. Ero scettico - dice Fernando PIGHIN (Friuli-Venezia Giulia) - avevo appena smesso la collaborazione con un altro consorzio tra produttori friulani che purtroppo non aveva funzionato, ma Michele come sempre è stato convincente, soprattutto per la formula proposta "una associazione solo ed esclusivamente tra amici produttori di vini di qualità".
E così è stato, lo confermano i due decenni trascorsi, fatti di collaborazione e comprensione in alcuni passaggi difficili, superati felicemente proprio per l'amicizia che ci lega tutti, anche a livello famigliare.


"Questa unione così solida ci commuove e ci rende molto orgogliosi - esordiscono Aleardo e Giuseppe MANTELLASSI (Maremma toscana) - il nostro pensiero non può che andare a nostro padre che 26 anni fa fece parte dei soci fondatori che decisero di formare questo Consorzio. Non pensiamo che servano tante parole per esprimere i nostri sentimenti. L'entità stessa di questo anniversario parla da sola e testimonia di un gruppo di amici che hanno saputo mettersi in gioco credendo negli stessi ideali ai quali il tempo ha dato pienamente ragione. È evidente che la nostra azienda, la più piccola del Consorzio, non sarebbe riuscita a raggiungere i grandi risultati che sono stati conseguiti dopo l’unione con i sette compagni di viaggio.



"Ventisei anni... quando mi fermo a pensare alla lunga carriera del Consorzio - conclude Franco TOMMASI titolare di VILLA GIRARDI (Verona) - rivedo tanti luoghi esplorati, tante persone conosciute, tanti traguardi raggiunti, rivivo le stesse emozioni vissute anno dopo anno. Sono stati anni di partecipazione intensa, impegnativi e costruttivi, con strategie comuni, "lotte" fianco a fianco alla conquista del mondo... enologico! Anni dinamici, scanditi dal susseguirsi delle stagioni in vigna e nelle fiere, da viaggi e degustazioni. Venticinque anni a partecipare al mondo la qualità del made in Italy.Insomma venticinque anni magnifici come i componenti di questo Consorzio!"

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