Ma prima di Internet come si faceva? Difficile da ricordare e impossibile da pensare per i più. D’altronde avere tutto a portata di un click ha semplificato i gesti quotidiani, come la ricerca di una ricetta. Ed è proprio il mondo delle ricette che l’Osservatorio Nestlé ha voluto esplorare: un universo apparentemente poco rilevante ma in continuo movimento e che, in realtà, dice molto sulle nostre abitudini alimentari e su come si sono modificati i nostri schemi mentali, anche solo per la semplice ricerca di un piatto da realizzare. I due step seguiti dalla nuova indagine dell’Osservatorio Nestlé contemplano, infatti, le ricette più cliccate e le fonti di ricerca sia attuali che prima dell’avvento dei social network. La ricetta più cercata è la pasta alla boscaiola.
Pasta alla boscaiola
Sul podio le semplici ricette di pasta
«Molte e fantasiose le nostre fonti capaci di semplificare la preparazione di un piatto complesso. Eppure, quelli più cliccati negli ultimi 12 mesi, secondo Google Trends, sarebbero stranamente i piatti più semplici, quelli che avremmo potuto imparare persino da soli - spiega la ricerca - Il primo posto va a quelli di pasta (in ordine, alla boscaiola, con peperoni e pasta e fagioli), al secondo posto la torta di pere, al terzo posto i pancake, al quarto le crepes, al quinto posto la pizza. Al sesto posto una ricerca curiosa: quella dei biscotti ma non quelli appetitosi come comunemente intendiamo, bensì i biscotti Squid Game di solo zucchero e bicarbonato, dalla serie tv coreana direttamente al forno. Forse un nuovo modo divertente di prenderci gioco degli amici?».
Molto ricercati i piatti leggeri e cocktail
«Le cose si fanno più interessanti per le tendenze in forte aumento, che ci vedono soprattutto ricercare piatti più leggeri come il poke, il porridge e l’insalata di riso ma anche cocktail, in particolare il Sex on the Beach e il Gin Tonic, perché in vista dell’estate si trasgredisce di sera per potersi dedicare a piatti sani di giorno, o viceversa, spiega ancora la ricerca.
Google guida le nostre ricerche
La nostra esperienza gastronomica si snoda solo attraverso Google? E come facevamo quindi prima? Lo studio dell’Osservatorio Nestlé conferma che il 95% degli italiani ricorre ad almeno una fonte online e il 67% utilizza almeno un social media per cercare ispirazione per le ricette. Internet con Google guida le nostre ricerche (56%), fra i social media Youtube spicca fra tutti (46%). Ma ad ognuno la sua (fonte): i 18-24enni (58% e… sì, scopriamo che anche loro cercano ricette!) e i 25-34enni (49%) si affidano soprattutto ad Instagram, la fascia 35-44 anni (58%) attinge soprattutto dai siti web o dai blog di appassionati di cucina; i 45-54enni (43%) preferiscono i tutorial su Youtube. Ed è tra gli over 55 (53%) che spicca una particolare predilezione per i ricettari di famiglia, una tradizione portata avanti nel tempo anche dopo il boom di tutte le fonti online.
Tra libri e ricettari di famiglia
Ma la nostra vita prima dell’avvento dei social network non era però così priva di risorse: il 62% godeva ancora del buon odore della carta stampata prendendo spunto principalmente dai libri di cucina e il 52% anche dai ricettari di famiglia, quelli tramandati di generazione in generazione. Il 46% cercava direttamente la ricetta attraverso Internet, il 35% attraverso trasmissioni televisive dedicate e il 34% si affidava alle ricette lette sui giornali o acquistava direttamente le riviste dedicate alla cucina.
Con la pandemia esploso l’home cooking
Giuseppe Fatati, presidente dell’Osservatorio Nestlé, commenta «La pandemia ha rivoluzionato la nostra vita, ci ha costretti a ridisegnare la giornata e abbiamo avuto più tempo a disposizione per pensare a cosa mangiare e a come prepararlo. È esploso l’home cooking ma ci siamo accorti che non è così semplice preparare un buon piatto e questo ci ha portati a cercare più fonti di informazione».
Piatti semplici, grande gratificazione psicologica
Come mai ricerchiamo i piatti più semplici? Fatati ci spiega: «Il cibo e l’atto del mangiare non rispondono a una domanda puramente alimentare e utilitaria ma rappresentano una importante gratificazione psicologica. La pasta al primo posto e la pizza al quinto corrispondono a una esigenza identitaria di gruppo. Dal punto di vista calorico un piatto di pasta medio con i funghi o alla boscaiola non dovrebbe superare le 360 Kcalorie ma tutto dipende poi da quanto parmigiano (10 grammi circa 40 Kcal) o pecorino si aggiunge. La pizza pomodoro e mozzarella dovrebbe fornire per 100 grammi 271 Kcal, in realtà è sufficiente l'aggiunta di un cucchiaio di olio di oliva e l'impiego di una mozzarella più ricca di grassi per far lievitare anche di 150 calorie l'apporto complessivo del piatto. La torta di pere è dolce e gratificante, come le crepes e il pancake comunemente utilizzati a merenda e spesso riempite di cioccolata».
La tv sì ma anche il vecchio ricettario
Secondo Fatati: «Programmi e format sul cibo tendono a modellare il nostro immaginario culinario in modo positivo con una forte attenzione alla composizione estetica del piatto. In realtà, nella pratica individuale, estetica e palatabilità non sempre coincidono anzi talvolta divergono». Forse anche per questo i ricettari di famiglia non perderanno mai il loro fascino, come Fatati osserva: «Sono certo che il gradimento dei ricettari domestici o almeno delle ricette consolidate in famiglia è cresciuto al perdurare della pandemia, non solo per un affetto innato verso tutto ciò che è familiare ma perché in grado di assicurare un buon risultato al nostro impegno». Lo studio sulle nuove fonti di ricerca è uno dei diversi studi in programma dell’Osservatorio Nestlé che, dal 2009, fotografa lo stato di salute degli italiani, i comportamenti alimentari, le abitudini e lo stile di vita, tutti aspetti del benessere fisico, psicologico e umorale di un Paese che cambia velocemente e che acquisisce sempre più consapevolezza di un sano lifestyle.
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