mercoledì 8 marzo 2023

Ventisette anni per il Buttafuoco Storico. Il futuro? Sempre più sostenibile

 

Ventisette anni 

per il Buttafuoco Storico. 

Il futuro? 

Sempre più sostenibile

Davide Calvi
Era il febbraio del 1996, quando un gruppo di viticoltori riuniti nel Club del Buttafuoco Storico, decise di valorizzare uno dei vini simbolo dell’Oltrepò Pavese. Vino elegante e raffinato, prodotto anche da Gerry Scotti

di Stefano Calvi

Compie 27 anni il Club del Buttafuoco Storico fondato nel febbraio del 1996, l’egida sotto la quale una solida armata di 17 produttori dell’Oltrepò Pavese prosegue la tradizione di questo potente rosso, ottenuto dalla vinificazione congiunta di Croatina, Barbera, Uva Rara, Ughetta di Canneto o Vespolina, tutti vitigni autoctoni.

Ventisette anni per il Buttafuoco Storico. Il futuro? Sempre più sostenibile

Compie 27 anni il Club del Buttafuoco Storico


Il Buttafuoco di Gerry Scotti

Ospite del compleanno, festeggiato all’Hyatt Centric Milan Centrale di Milano, è stato Gerry Scotti, il noto presentatore televisivo è anche un produttore di questo importante rosso, il ‘56 è il Buttafuoco Storico realizzato in collaborazione con la cantina Giorgi Wine di Canneto Pavese, socio del Club. «Devo dire grazie agli amici del Buttafuoco Storico perché i maggiori complimenti li ho avuti per il Buttafuoco Storico - ha detto lo “zio Gerry” al pubblico presente a Milano - È un piacere sentire amici e intenditori che si confrontano sulla bontà di questo prodotto ma soprattutto è un piacere sentire queste persone parlare dell’Oltrepò Pavese, un territorio magico che ci regala degli ottimi vini alla pari di altri grandi territori italiani».


Vino elegante e raffinato, icona del territorio

Non a caso il Buttafuoco Storico è vino elegante, dall'affinamento lungo, prodotto - con un disciplinare severissimo - da uve provenienti solo da 20 vigne storiche distribuite in poco più di 22 ettari, tra il Versa e lo Scuropasso, il Buttafuoco Storico è un unicum per l’Oltrepò Pavese, vino bandiera di una qualità ricercata prima in vigna e poi in cantina.

 

Il presidente Davide Calvi ha così salutato gli ospiti, un parterre di winelover e di giornalisti di settore: «In questi 27 anni i produttori del Club del Buttafuoco Storico hanno dimostrato la qualità enologica di una zona vocatissima - lo “Sperone di Stradella”; la volontà collettiva di conservare un patrimonio tradizionale, migliorarlo, portarlo nel futuro, sulle tavole della migliore ristorazione e sugli scaffali delle più importanti enoteche italiane». L’attività di valorizzazione di questo prodotto negli anni lo ha portato ad essere un vino identificativo dell’Oltrepò Pavese, un rosso che esprime al meglio le potenzialità del territorio. «Siamo, infatti, impegnati - ci ha spiegato Calvi - in attività di promozione così come di valorizzazione del nostro territorio. Ne è un esempio la nuova Casa del Buttafuoco Storico che sarà inaugurata a Canneto Pavese entro l’autunno; ma siamo anche ben più consapevoli che i prossimi anni ci vedranno affrontare sfide importanti: vendemmie sempre più complesse, a causa dei cambiamenti climatici, ci obbligano a scelte oculate nella gestione del vigneto ad uno sforzo in più a condividere e tramandare consolidate e sagge abitudini di sostenibile produzione per ottenere il successo di pubblico e di critica che il Buttafuoco Storico si merita».


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