Sogni di diventare vignaiolo?
In Puglia si può
adottare un filare
Ogni adottante ha potuto scrivere il proprio nome, o quello della sua famiglia, per contrassegnare il filare adottato. «Il nostro vino - sottolinea Carmine Dipietrangelo, amministratore e fondatore dell'azienda - nasce da un processo che parte dalla vigna, continua con la vendemmia, l'affinamento e termina con l'imbottigliamento. E tutto seguendo, in ogni suo passaggio, rigorose pratiche biologiche che ci consentono di essere certificati per produzioni che, facendo a meno di qualsiasi trattamento di natura chimica, tendono a salvaguardare i terreni e il benessere dei consumatori».
Si possono adottare uno o più filari con il proprio nome, quello di un'altra persona, oppure quello di una società. La quota di adozione è di 300 euro l'anno per un filare a spalliera, 350 euro per un filare di alberello con cui viene prodotto Masada, Negroamaro Brindisi Doc, ispirato alla leggendaria fortezza in Giudea dove si ergeva la reggia di Erode (19 a. C.), al cui interno sono stati ritrovati dei frammenti di anfore vinarie provenienti da Brindisi. In cambio si riceve, tra l'altro, il proprio nome su una targa a inizio filare, una cassa da sei bottiglie del vino prodotto dalla varietà del filare prescelto e una selezione di sei bottiglie degli altri vini delle Tenute; il 20% di sconto su tutti i prodotti per tutto l'anno di adozione del filare; e la possibilità di partecipare alle fasi di lavorazione della vigna compresa la vendemmia.
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