Responsabile scientifico
Aseguito della petizione rivolta da Animal Equality al Parlamento dell'Unione Europea per denunciare la condizione di sofferenza genetica dei polli a rapido accrescimento allevati per la loro carne (ed accettata da Bruxelles), presso la Commissione Agricoltura del Senato è stata depositata un’interrogazione parlamentare, a prima firma della senatrice Gisella Naturale (Movimento5Stelle), per chiedere al ministro dell'Agricoltura chiarimenti riguardo alle strategie di tutela dei polli destinati al consumo umano. L’interrogazione parlamentare presentata dalla senatrice Naturale e co-firmata da altri 13 senatori si rivolge al ministro dell'agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e agli altri Ministri con competenza in materia, per chiedere:
- Se «abbiano promosso o ritengano di dover promuovere efficaci strategie di tutela dei polli destinati all'alimentazione umana, anche in aderenza alla disciplina dell'Unione europea»;
- «Quali iniziative urgenti di competenza intendano assumere al fine di garantire agli animali, in particolare alle specie avicole destinate all'alimentazione umana, un trattamento orientato ad evitare in qualsiasi modo dolore e sofferenze inutili»;
- «Se ritengano di dover adottare ogni iniziativa utile a prevenire problematiche che possano direttamente ricadere nella sfera della tutela della salute pubblica».
L'allevamento è contro le leggi dell'Unione Europea
In riferimento al lavoro di Animal Equality, l’interrogazione parlamentare sottolinea che l’allevamento dei polli a rapido accrescimento, condannati per selezione genetica a crescere in modo eccessivo sviluppando gravi patologie, è “palesemente in contrasto con quanto disposto dall'articolo 13 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea che riconosce gli animali quali esseri senzienti e con la direttiva 98/58/CE del Consiglio del 20 luglio 1998, riguardante la protezione degli animali negli allevamenti, che prescrive, in particolare, che agli animali non vengano provocati dolori, sofferenze o lesioni inutili”.
A giugno 2022, Animal Equality ha depositato presso la Commissione Europea una denuncia contro i 27 Stati membri relativa all’allevamento di polli broiler a rapido accrescimento per le violazioni della normativa UE. Come riconosciuto anche dall’Autorita` Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), la selezione genetica effettuata sui polli broiler a rapido accrescimento allevati per la loro carne ha infatti ripercussioni disastrose sulla qualità di vita dei polli. Contestualmente alla denuncia, Animal Equality ha depositato anche una petizione al Parlamento Europeo per chiedere di porre fine allo sfruttamento di questi animali geneticamente selezionati per aumentare la produzione a discapito della loro salute, compromessa da problemi di deambulazione e cardio-respiratori.
Petizione accettata
La petizione di Animal Equality è stata ufficialmente accettata dal Parlamento Europeo, il quale ha chiesto alla Commissione Ue quali fossero le sue osservazioni in merito. La Commissione europea ha risposto riconoscendo l’esistenza della problematica sollevata e ha annunciato di stare valutando - nell’ambito della revisione della legislazione sul benessere degli animali allevati prevista entro il 2023 e sulla base del parere scientifico che sarà fornito dall’Efsa - «la necessità e le opzioni per affrontare le potenziali conseguenze negative sul benessere animale di alcune strategie di allevamento in questo processo di revisione della legislazione».
«La Commissione Europea ha riconosciuto che l’allevamento dei polli a rapido accrescimento presenta delle gravi criticità e le evidenze scientifiche lo dimostrano chiaramente. Ora il governo italiano è chiamato a guardare in faccia l'entità del problema: lo sfruttamento estremo di questi animali, allevati in sovrannumero, ha il solo scopo di favorire il profitto delle aziende, senza alcun interesse per la salute di questi animali, tenendo all’oscuro i consumatori e con conseguenze disastrose per l’ambiente» dice Matteo Cupi, vicepresidente di Animal Equality Europa.Iat
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