Per capire l’importanza di valorizzare, in bar e hotel, le tisane e gli infusi, è sufficiente prestare attenzione alle tendenze che nell’ultimo periodo sono emerse in maniera ancora più marcata rispetto al passato. La ricerca di prodotti salutari, per esempio, che è sempre più uno dei motivi che guida il consumatore nelle sue scelte e che ben si sposa con tisane e infusi.
La curiosità, a cui noi facciamo sempre riferimento e che è strumento da sfruttare a pieno, cercando mix e proposte sempre nuove. E, infine, la costante ricerca di relax, di tranquillità, che ha portato il comparto di tisane e camomille a crescite di venti punti percentuali rispetto alla fase pre-pandemica.
Tisane e infusi: quali sono le differenze?
Peccato però che spesso, sia nell’immaginario comune sia, purtroppo, tra chi lavora nell’accoglienza tisane e infusi vengano messi tutti in un grande calderone, che comprende tutte le bevande calde per la colazione o per una pausa. Proviamo allora a capire insieme le differenze e i tratti distintivi delle diverse preparazioni, anche se qualcuno sostiene, comunque, che infusi e tisane siano la stessa cosa. La principale differenza tra un tè e una tisana è che, mentre il tè è composto solo da piante che appartengono alla stessa famiglia, la tisana è composta da ingredienti differenti e si compone di tre diversi elementi: il rimedio base, che è l’elemento che fornisce il principio terapeutico attivo, il rimedio sinergico, che aiuta l’assorbimento del rimedio base, e il complemento, che ha come obiettivo quello di migliorare la tisana. In una preparazione, possono essere presenti al massimo sei diverse piante officinali.
Infusi e tisane possono essere protagonisti anche negli alberghi rivolti a una clientela businessE gli infusi, invece? Il principio guida è lo stesso della tisana, ma l’infuso è composto da ingredienti (frutti, foglie, fiori) che provengono da una stessa pianta e non da diverse piante officinali come per le tisane. L’infuso si distingue, poi, anche per il metodo di preparazione: non viene messo in immerso in acqua bollente, ma l’acqua bollente viene versata direttamente sul preparato.
C’è, infine, il decotto: prevede la decozione delle erbe quindi le piante vengono messe in acqua quando questa sta bollendo sul gas e si lasciano in ammollo per molti minuti con l’acqua a ebollizione. La decozione riguarda, però, soltanto le parti più dure delle piante, come radici, semi e corteccia.
Il ruolo di infusi e tisane negli hotel
Gli hotel, ancora più dei bar, hanno l’obbligo di valorizzare tisane e infusi nella loro proposta. Questo anche perché si tratta di prodotti dalla grande versatilità. Possono essere proposti a colazione, ma non solo: possono essere offerti anche nel caso in cui la struttura abbia percorsi benessere o Spa, a completare l’esperienza di relax e riposo. Possono però essere protagonisti anche negli alberghi rivolti a una clientela business: durante la pausa di una riunione o, nel caso di incontri meno formali, anche durante le riunioni stesse. Per questo motivo, la proposta deve essere sicuramente curata e il più possibile ampia. Per chi può, il consiglio è sempre di variare, magari realizzando infusi o tisane ogni volta diversi, stagionali e legati al territorio.
L’importante è tenere conto della visione del consumatore per l'offerta di infusi e tisaneChi, invece, per le più disparate ragioni non può coprire i costi di questo genere d’offerta, può comunque contare su una serie di proposte da parte delle aziende, che forniscono sempre più soluzioni sia dal punto di vista del prodotto sia da quello della sua esposizione nei buffet e nelle aree benessere. L’importante, in questo senso, è tenere conto della visione del consumatore. I dati dicono che i driver di scelta più importanti sono tre: in primis il gusto, che resta l’aspetto più importante, la loro efficacia calmante e la loro naturalità. Cosa fare, allora? Anzitutto dedicare un angolo delle colazioni, ma anche della hall e degli spazi dedicati al benessere proprio alle tisane e agli infusi, oltre che al tè. E puntare, in base alle proprie necessità e al proprio livello d’offerta, a prodotti che siano gustosi, ma che guardino con attenzione all’ambiente, magari con marchio biologico.IaT
Nessun commento:
Posta un commento