martedì 16 dicembre 2014

QUANTE FESTE NEL SALENTO

Passiamo le feste nel Salento
nelle masserie tra mare e terra

La rivista di turismo e cultura del Mediterraneo Spiagge (www.mediterraneantourism.it),
diretta da Carmen Mancarella, il Gal Isola Salento (www.isolasalento.org), presieduto da Cosimo Marrocco e la Fondazione Focara di Novoli (www.focaradinovoli.it), guidata dal sindaco di Novoli Oscar Marzo Vetrugno propongono di trascorrere le vacanze natalizie nel Salento per lasciarsi coinvolgere dal fascino dei presepi viventi e di cartapesta. E quando, il 6 gennaio i presepi cesseranno di animare i borghi inizia l’attesa per la focara di Novoli, divenuta il Capodanno del Salento, il 16 e il 17 gennaio: il fuoco più grande del Mediterraneo che arde in onore di Sant’Antonio Abate, in due notti indimenticabili tra fuochi d’artificio e musiche del Mediterraneo.
Si può scegliere di soggiornare in camere sul mare nelle Marine di Melendugno, a Torre dell’Orso nell’elegante e indimenticabile hotel Belvedere, con piscina vista mare sul terrazzo, provvisto anche di un ottimo ristorante a la càrte che propone piatti a base di pesce (www.hotelbelvederesalento.com), oppure a San Foca nel B&B Lungomare (www.bblungomare.it), una delle prime case della marina, ristrutturate con grande gusto da Ornella Dentoni, titolare della famosa gelateria e pasticceria che troverete accanto al B&B. Comodo e confortevole è anche il B&B Lo Scoglio di fronte al porto di San Foca (bb.vergari@gmail.com) sullo storico Caffè Vergari. A pochi chilometri dal mare a Melendugno, l’elegante B&B Paradise (www.bbparadise.it). E per chi sceglie di rimanere a Lecce la scelta non può che cadere sul B&B Dimora Vicolo Corto (www.dimoravicolocorto.it), a due passi dalla piazza principale della città, piazza Sant’Oronzo con ampie camere dotate di tutti i comfort e anche la soluzione famiglia, in spaziosi appartamenti con due camere da letto e servizi. Nella hall un’ampia sala degustazioni con tutti i vini del Salento.
Per gli amanti delle masserie storiche da non perdere un soggiorno nella Masseria Chiccorizzo (www.masseriachiccorizzo.it) nel cuore della Grecìa Salentina: tutte le camere, ricavate dalle casette contadine, si affacciano su un ampio cortile ingentilito da un pozzo centrale. Chiccorizzo è anche masseria didattica con i laboratori del gusto. E per chi ama le location esclusive ecco Castello Monaci con il suo agriturismo di charme Le Scuderie (www.castellomonaci.it) circondato dai vigneti dalla Cantina Castello Monaci. Per la gioia del palato è imperdibile una tappa nel ristorante Lo Zio Tom (www.ziotom.com) sul versante ionico di Santa Maria di Leuca, dove lo chef Mattia Cordella vi rapirà con i suoi piatti a base di pesce e le tagliatelle al ragù di mare. Sul Mar Adriatico a Castro nel ristorante la Grotta del Conte (www.grottadelconte.it) sono assolutamente da gustare le sagne ncannulate (tagliatelle ritorte di semola di grano duro e acqua, senza uova) con i frutti di mare. E per scoprire la pietanza tipica che si mangia in occasione della focara di Novoli, tappa obbligata nella locanda di Novoli, Mangia an terra e stusciate subbra, che vi delizierà con gli gnocculeddhi al sapore di mare, un piatto che celebra l’anima del Salento, l’incontro tra il mare e la terra.
Naturalmente guai a tornare a casa senza portare un souvenir goloso agli amici: nel forno Fior di Pane a Melpignano della famiglia Cesari potrete scegliere tra frise, taralli, ma anche panettoni lavorati artigianalmente (panificiocesari@libero.it) e poi girate dalla piazza di Melpignano, dove al Caffè Plaza potrete ordinare un ottimo caffè in ghiaccio con latte di mandorla, tipico salentino. Il vino lo potrete scoprire nella Tenuta Marano, a Guagnano, una giovane azienda vitivinicola che si sta imponendo nei mercati nazionali e internazionali per i suoi ottimi negroamaro e primitivo.

Dove l'Oriente incontra l'Occidente fra ulivi millenari
Nel cuore della Grecìa Salentina un insieme di 12 paesi tra Lecce, Maglie e Otranto, si parla ancora una lingua molto simile al greco, arrivata nel Salento con i primi coloni dell’Antichità e rinverdita dai Monaci Bizantini nell’anno Mille. Così i personaggi del presepe, ambientato nel magnifico centro storico del piccolo paese, parlano griko. Ci sono gli artigini di una volta, mentre gli anziani fanno il pane in un antico forno di pietra, che ha servito le famiglie di tutto il paese. E Gesù nasce in un frantoio ipogeo (aperto le sere del 25, 26, 28 dicembre, 1 e 6 gennaio).
Finite le festività natalizie, inizia l’attesa per la grande festa di Novoli, in onore di Sant’Antonio Abate. Tra il 16 e il 17 gennaio viene acceso il falò più grande del Mediterraneo, composto da 80mila fascine di tralci di vite, proveniente dalla potatura dei vigneti. La costruzione inizia i primi di dicembre, quando dalle Terre del Negroamaro arrivano a Novoli i carretti tradizionali carichi di tralci di vite che vengono affidati alle sapienti mani del comitato Feste patronali. Novoli è gemellata con Oria. La Festa inizia quindi con gli sbandieratori della famosa città medioevale. Raccogliendo intorno a sé 110mila spettatori in una Notte la focara è diventata l’evento per eccellenza dell’inverno pugliese, entrato nel patrimonio immateriale della Regione Puglia e candidato a diventare Bene immateriale dell’Umanità Unesco. E’ la versione invernale della Notte della Taranta di Melpignano. Come infatti i grandi artisti interpretano i canti della tradizione popolare salentina, così di anno in anno la Fondazione Focara, presieduta dal lungimirante sindaco, Oscar Marzo Vtrugno, invita un grande artista internazionale a interpretare il grande falò espressione dell’arte contadina. Quest’anno toccherà allo scultore greco Jannis Kounellis. Premio fotografia Focara 2015 a Paola Mattioli e mostra sulla focara 2014 di Peppe Avallone premiato lo scorso anno.
In attesa di assistere la sera ai grandi eventi si può percorrere un itinerario unico nella Terra di Mezzo, promossa dal Gal Isola Salento, dove si possono scoprire le tracce che raccontano l’incontro tra l’Oriente e l’Occidente. Nella grande penisola salentina che era un’importante provincia dell’impero bizantino, troverete le più grandi espressioni dell’arte bizantina.
A CARPIGNANO, dieci chilometri da Otranto, da non perdere una visita nella cripta di Santa Cristina, la più importante al mondo dell’arte bizantina perché vi si trovano le iscrizioni più antiche, lasciate dai pittori che affrescarono il luogo a partire dal IX secolo. Santa Cristina è raffigurata con gli occhi a mandorla e come un’imperatrice orientale: con le scarpette rosse. Indimenticabile la storia d’amore tra Magirano, spatario dell’esercito bizantino che visse a Carpignano e suo figlio Stratigulis che morì piccolo. Il padre ne costruì il sepolcro nella chiesa promettendogli che presto lo avrebbe raggiunto facendosi seppellire accanto.
GALATINA. Per affermare la supremazia della chiesa latina su quella greco ortodossa tra il XIII e il XIV secolo il duca Del Balzo Orsini, di ritorno da una Crociata, volle costruire un’opera magnifica: la basilica di Santa Caterina d’Alessandria. Non ne vide l’ultimazione perché morì giovane, lasciando vedova la sua ambiziosa moglie, Maria d’Enghien, che dettò ai pittori come e che cosa dovevano affrescare all’interno della chiesa, un tripudio di arte che celebra l’incontro tra ben tre scuole pittoriche: la giottesca, la scuola locale bizantina e la tedesca. Così la regina, che sposò per interesse Ladislao di Durazzo e divenne imperatrice, presta il suo volto alla Madonna, mentre fa dipingere l’odiata cognata Giovanna La Pazza mentre cavalca la bestia dai sette peccati capitali e si fa palpeggiare da due mori! Passioni, intrighi di corte si intrecciano alla vita dei Santi, di Gesù e della Madonna, di cui è raffigurata una tenera dormitio virginis.
Ma Galatina è anche famosa per la pizzica. E’ nel centro storico a due passi dalla chiesa madre che si trova la chiesetta di San Paolo dove le tarantate e i tarantati, che secondo la tradizione popolare venivano morsi dal ragno, ballavano la pizzica al ritmo dei tamburelli per guarire. La pizzica e i canti popolari hanno ispirato la Notte della Taranta a Melpignano, divenuto l’evento più importante dell’estate italiana.
Famoso per il Concertone, Melpignano non è un borgo da vivere una sola notte, quando richiama 150mila spettatori. E’ da visitare durante tutto l’anno per il fascino del convento degli agostiniani che fa da sfondo alla Notte della Taranta e la bellezza del centro storico con i suoi portici, dove vi era un importante mercato che richiamava i commercianti veneziani. Qui, nell’ec tabacchificio, è stata progettata e realizzata grazie ai fondi del Gal Isola Salento la prima casa del turista, un punto che servirà ad accogliere i viaggiatori, dando loro le informazioni utili, ma che diventerà anche un laboratorio per il gusto e di esposizione dei prodotti tipici.
Originale è poi la proposta di Corigliano d’Otranto, famosa per i suoi tre gioielli: il castello De Monti, l’Arco Lucchetti, inno alla tolleranza e alla convivenza tra popoli e la Chiesa Madre. Ma qui, ispirandosi alle pietre filosofe che si trovano sulle facciate di case e palazzi in tutto il centro storico con motti e riflessioni, è nato anche il Parco di Sofia. Su alcuni vasi, posizionati nella villa comunale, sono state iscritte le frasi celebri di altrettanto celebri filosofi, che inducono alla riflesione. Accompagnandosi con un filosofo (che può essere richiesto come se fosse una guida) si va a passeggio per il centro, riflettendo e chiacchierando e cercando di arrivare a una conclusione da soli o a gruppi.
ACAYA E LA PASSEGGIATA TRA GLI ULIVI MILLENARI. Per chiudere in bellezza il nostro viaggio, dopo aver fatto una passeggiata tra gli ulivi millenari, a Strudà, non si può lasciare il Salento se prima non si visita Acaya: è l’unico esempio di città rinascimentale in Italia meridionale. Voluta da Giangiacomo dell’Acaya, il famoso architetto militare del famoso imperatore Carlo V, Acaya incarna l’ideale della perfezione, con le sue stradine perfettamente perpendicolari le une alle altre, le rovinne del convento e l’imponente castello, che, restaurato di recente, è oggi di proprietà della Provincia e viene utilizzato per ospitare eventi culturali e grandi mostre.
Carmen Mancarella
vinoecibo

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