venerdì 27 marzo 2015

VINITALY 2015, UN’OTTIMA ANNATA

VINITALY 2015, OTTIMA ANNATA 
CRESCONO I BUYER ESTERI 
IN ARRIVO DA 140 PAESI

I visitatori a quota 150mila. Oltre 2.600 giornalisti da 46 nazioni.
Riprende il mercato interno con operatori horeca e Gdo. Tutto il mondo a Vinitaly, con operatori professionali da 140 Paesi, ben 20 in più rispetto al 2014. «Il risultato centra l’obiettivo che ci eravamo prefissati. Grazie all’aumento del 34% degli investimenti dedicati all’incoming e alla collaborazione con il Ministero dello Sviluppo economico, l’Agenzia-ICE e il Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, abbiamo aumentato la già alta partecipazione di buyer stranieri», ha affermato Ettore Riello, presidente di Veronafiere.
In totale i visitatori sono stati circa 150mila, ma rispetto al passato c’è più Far East, con Thailandia, Vietnam, Singapore, Malesia. Crescono il Messico e anche l’Africa, con new entry interessanti come Camerun e Mozambico. Bene pure il Nord Africa, con la ripresa di Egitto, Tunisia e Marocco sia per il vino che per l’olio extravergine di oliva di Sol&Agrifood.
«I grandi mercati di Usa e Canada da soli rappresentano il 20% degli oltre 55mila visitatori esteri. L’area di lingua tedesca, Germania, Svizzera e Austria, si conferma la più importante con il 25% delle presenze, il Regno Unito è al terzo posto con il 10%, seguono in termini numerici i buyer dei Paesi Scandinavi e quelli del Benelux – ha detto Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Abbiamo registrato grande soddisfazione da parte degli gli espositori, per la capacità di Vinitaly di migliorare di anno in anno il numero di buyer esteri e la qualità dei visitatori, mantenendo alto il numero dei contatti, tanto che aziende private di grande rilevanza hanno già sottoscritto rinnovi triennali per le prossime edizioni».
Merito anche della nuova profilazione dei visitatori adottata quest’anno, con un ulteriore affinamento della selezione del target dei visitatori e con la registrazione di tutte le persone in ingresso: questo costituirà un data base di straordinario valore per le prossime iniziative di marketing e sviluppo internazionale.
Nella top ten dei Paesi, impressiona la crescita della Francia, che precede il Giappone, mentre Cina, Hong Kong e Taiwan si collocano all’ottavo posto. La Russia, nona, è l’unica in controtendenza come conseguenza della difficile situazione geopolitica in atto. Chiude al decimo posto il Brasile.
Sono in aumento le presenze da altri Paesi dell’Unione Europea, in particolare da Polonia e Romania. Questo Vinitaly assiste anche al ritorno di un certo ottimismo per il mercato interno, con operatori interessati provenienti da tutta Italia, sia del canale horeca, sia della Gdo.
La manifestazione è stata seguita da oltre 2.600 giornalisti da 46 nazioni.

DICHIARAZIONI ESPOSITORI

Zonin 1821 – Domenico Zonin
«Un Vinitaly effervescente. Buono il mercato interno con la piccola ripresa dell’economia che sta dando i suoi frutti. Bene appuntamenti e presenza di buyer».

Mastroberardino - Piero Mastroberardino
«Tanta clientela business con una copertura completa dei mercati classici e al lunedì grande partecipazione di clientela business nazionale.
I numeri sono importanti e abbiamo meeting con operatori anche oggi che è l’ultimo giorno.
Abbiamo avuto contatti anche con operatori di mercati non maturi e in fase di sviluppo, che approcciano al vino con interesse. Siano riusciti a presentare alcune nostre nuove iniziative innovative e a veicolare messaggi più raffinati che in passato».

Frescobaldi – Leonardo Frescobaldi
«Sento commenti positivi e, oltre a tanta soddisfazione, vedo l’ingresso di nuovi giovani produttori e questo è un bene. Noi siamo contenti soprattutto per la qualità dei visitatori, sempre più sensibili all’origine del vino. Buyer da tutto il mondo: Usa, Estremo Oriente, Europa, siamo soddisfatti».

Masi - Alessandra Boscaini
«Come sempre Vinitaly è un evento molto impegnativo. Abbiamo visto molti giornalisti, molti clienti italiani anche dal Sud Italia e questo fa certamente piacere. Molta affluenza dai mercati esteri nonostante Prowein prima e Vinexpo a giugno. Per noi è stato un bel Vinitaly, con molto interesse per i vini della Valpolicella e l’opportunità di celebrare il Campofiorin, il vino inventato da mio nonno cinquant’anni fa».

Banfi - Rodolfo Maralli, responsabile marketing e commerciale
«Abbiamo avuto una grandissima affluenza forse la migliore di sempre in termini qualitativi, compresa la domenica. La diversificazione di provenienza e questi numeri tutti gli anni sono un grande risultato di Vinitaly».

Umani Ronchi - Michele Bernetti
«Vinitaly è la fiera dove c’è il focus del vino italiano e dove tutto il mondo converge. Sono per noi giorni importanti e di grande soddisfazione».

Biondi Santi – Tancredi Biondi Santi
«Abbiamo visto tanti importatori anche la domenica, mentre lunedì ci sono stati gli operatori della ristorazione. Si lavora tanto e abbiamo tante soddisfazioni da Paesi asiatici, da Cina, Stati Uniti e America Latina. È importante continuare così».

Ferrari – Camilla Lunelli
«Per quanto riguarda i buyer esteri il bilancio è positivo. Bene anche il mercato-Italia, con Gdo e ristoratori di alto livello. Ottima l’anteprima di OperaWine».


Tommasi – Dario Tommasi
«Vinitaly anche quest'anno si conferma l'appuntamento fondamentale per il mondo del vino. Molti i contatti utili, molto buona la presenza degli operatori italiani ed esteri, in particolare degli asiatici, segno che il vino italiano sta crescendo in modo interessante anche a Est. Abbiamo visto anche alcuni importatori africani, che sono passati dal nostro stand e con cui abbiamo accordi commerciali. La fiera è stata pure una grande opportunità per lanciare il nuovo progetto di famiglia a Montalcino, con la recentissima acquisizione di Fattoria Casisano».

Marchesi di Barolo - Valentina Abbona
«In questo Vinitaly abbiamo avuto la conferma che, almeno per quanto riguarda il settore agroalimentare, quanto da tempo auspicato si sta rapidamente realizzando: un flusso continuo di operatori da ogni Paese del mondo. Australia, Malesia, Indonesia, Taiwan, Corea, Giappone, Kazakistan, Emirati e tanti altri: un interesse vero che coniuga cultura e passione con il business».

Antinori – Albiera Antinori
«Vinitaly è andato bene, con tanta gente e un buon mix tra italiani ed esteri».

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