Agricoltori
in strada
ma divisi
A Lecce
due cortei
contro la xylella
Agricoltori in piazza, questa mattina a Lecce, per protestare di nuovo contro la gestione politica del problema della xylella, la malattia delle piante che sta distruggendo da tempo migliaia di ettari di ulivi in Puglia.
Divisi da una posizione della Coldiretti sulla responsabilità della Regione Puglia (l’associazione ha chiesto le dimissioni dell’assessore regionale Leonardo Di Gioia), gli agricoltori hanno scelto di manifestare separatamente oggi a Lecce, organizzando due manifestazioni distinte, che in mattinata hanno visto entrare in città da due diversi punti alcune decine di trattori. Da una parte l’iniziativa di Coldiretti insieme a Unaprol, dall’altra quella di Confagricoltura, Cia, Copagri e Lega delle cooperative.La protesta, annunciata nei giorni scorsi, arriva a 48 ore dall’emanazione del Decreto per le emergenze in agricoltura, che prevede stanziamenti da parte del Governo anche per le aziende che hanno subito danni causati proprio dal batterio killer.
Secondo il dossier "Coraggio Salento", elaborato da Coldiretti e Unaprol, la xylella avanza verso nord a una velocità di più 2 chilometri al mese e ha già provocato danni per 1,2 miliardi di euro con 21 milioni di piante infette, “una strage di ulivi che lascia un panorama spettrale mentre si continua a perder tempo con annunci, promesse ed inutili rimpalli di responsabilità”.
«Se non verrà fermata l'epidemia nei prossimi cinque anni - denuncia la Coldiretti in una nota - rischia di essere infettato l'intero mezzogiorno d'Italia dalla Basilicata alla Calabria, dalla Campania al Molise. Dall'autunno 2013, data della prima segnalazione di anomali disseccamenti su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia si estende senza che sia stata applicata una strategia efficace per fermare il contagio che dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando pericolosamente a Monopoli, in provincia di Bari, con effetti disastrosi sull'ambiente, sull'ambiente, l'economia e sull'occupazione».
Secondo la Coldiretti ci sono stati «errori, incertezze e scaricabarile che hanno favorito l'avanzare del contagio mentre si assiste a giorni alterni a malcelati tentativi di mettere sullo stesso piano i fatti raccontati dai ricercatori. Serve ora - chiede dunque l’associazione - un deciso cambio di passo con risorse adeguate per gli agricoltori colpiti dell'area infetta che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di Xylella e burocrazia».
ITALIAATAVOLA
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